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sabato 31 maggio 2025

Fumo, Svapo e Dipendenza: l’Allarme dell’ISS su Giovani e Nuovi Prodotti a Base di Nicotina



Un a
llarme forte, chiaro, e documentato è stato lanciato in occasione del XXVII Convegno Nazionale Tabagismo e Servizio Sanitario Nazionale, organizzato dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) a Roma, 30 maggio 2025.
Tema centrale dell’edizione: “Unmasking the Appeal – Smontiamo il fascino del tabacco”. Dietro la patina accattivante di frutti esotici, vapori profumati e design “tech-friendly”, i nuovi prodotti a base di nicotina nascondono rischi ben maggiori di quanto l’industria voglia far credere.

Giovani e nicotina: una combinazione esplosiva
I dati presentati al convegno parlano chiaro: gli adolescenti tra gli 11 e i 17 anni sono oggi la fascia più vulnerabile all’uso di sigarette elettroniche e prodotti a tabacco riscaldato (HTP). Non si tratta solo di un cambio di abitudine rispetto alla sigaretta tradizionale, ma di un vero e proprio boom di consumo, con particolare incidenza tra i 14 e i 17 anni e una crescita significativa tra le ragazze.
Ma c’è di più: la nuova frontiera è il “poli-consumo”, cioè l’uso simultaneo di più dispositivi contenenti nicotina. Questo comporta un’esposizione massiccia e ripetuta non solo alla sostanza psicoattiva (nicotina), ma anche a sostanze chimiche tossiche.

Nicotina: la droga di ingresso
La preoccupazione maggiore, emersa in modo trasversale tra i relatori, riguarda il ruolo della nicotina come “gateway drug”, ovvero una porta d’accesso verso altre dipendenze. L’esposizione precoce, soprattutto durante lo sviluppo cerebrale, può alterare l’omeostasi neuronale e aumentare la vulnerabilità all’uso di cannabis, alcol e droghe pesanti. In pratica, più precocemente si inizia a svapare, più alta è la probabilità che si sviluppino dipendenze multiple in età adulta.
Più danni che benefici: il mito delle “alternative più sicure”
Contrariamente a quanto sbandierato dai produttori, le sigarette elettroniche non sono affatto esenti da rischi, né rappresentano una soluzione efficace per smettere di fumare.
Uno dei focus del convegno è stato proprio il confronto tra i diversi prodotti e l'uso in combinazione  (uso duale):

Malattia

Sigarette

E-CIG

Uso Duale

Malattie cardiovascolari

100 

100

100

Ictus

100

100

126

Malattie metaboliche

100

100

100

Asma

100

122

134

BPCO

100

53

141

Tumori cavo orale

100

87

127

Tumore del polmone

100

???

424

Considerando il valore di riferimento pari a 100 il danno alle sigarette a combustione, si riportano i valori  relativi alle e-cig e all'uso combinato di sigarette ed e-cig (uso duale).
Il dato più allarmante? L’uso combinato di e-cig e sigarette tradizionali può moltiplicare il rischio di cancro al polmone (con un rischio relativo fino a più di 4 volte maggiore rispetto alle sole sigarette!) (1).

HTP ed e-cig: trampolini per il tabacco, non strumenti di uscita
Il concetto di “riduzione del danno” è spesso evocato dall’industria, ma non trova conferma nei dati epidemiologici. Come ha sottolineato l’epidemiologo Silvano Gallus, nella realtà quotidiana:
·I nuovi prodotti non aiutano efficacemente a smettere di fumare
·Il 68% degli utenti HTP è anche fumatore di sigarette
·I non fumatori che provano HTP hanno un rischio 6 volte maggiore di iniziare a fumare sigarette convenzionali
·I “duali” sono la maggioranza tra gli utilizzatori di e-cig
Insomma, più che una via d’uscita, HTP e e-cig appaiono come una trappola d’ingresso.

Fumo passivo 2.0: un rischio sottovalutato
Altro tema critico emerso dal convegno è l’esposizione passiva. Nonostante i divieti nei luoghi chiusi, vapori contenenti nicotina e particelle ultrafini continuano a diffondersi. Gli esperti chiedono a gran voce di estendere i divieti anche agli spazi aperti: spiagge, parchi, aree gioco. I bambini e i non fumatori devono essere protetti, anche dal fumo "digitale".

Centri Antifumo: da presidio di salute a specie in estinzione
E mentre crescono i rischi, diminuiscono le risposte del sistema sanitario. Dal 2015 al 2025, i Centri Antifumo attivi in Italia sono scesi da 396 a 222: una riduzione del 43,94%

Sono stati soppressi 174 ambulatori, soprattutto nel Sud e Isole dove i Centri hanno spesso con pochi operatori e attività spesso ridotte a un paio di giorni a settimana. Una situazione in netto contrasto con la rilevanza e l’urgenza del problema sanitario rappresentato dal tabagismo.
La distribuzione dei Centri Antifumo in Italia evidenzia una marcata disomogeneità territoriale nelle risorse dedicate al supporto per la cessazione del fumo. Considerando il numero di Centri per unità di superficie, il Sud e le Isole presentano una densità inferiore a un terzo rispetto al Nord e a meno della metà rispetto al Centro. Questa disparità costituisce una criticità rilevante per le strategie di sanità pubblica finalizzate alla riduzione del tabagismo e al rafforzamento dell’equità nell’accesso ai servizi di supporto. I dati presentati al Convegno confermano, inoltre, un fenomeno già emerso negli anni precedenti: la prevalenza di fumatori risulta stabilmente più elevata nel Sud Italia e nelle Isole.
Insomma, soprattutto al Sud e Isole “Invece di spegnere le sigarette, stiamo spegnendo i Centri Antifumo”. 

Una domanda che resta sospesa: che direzione sta prendendo la lotta al tabagismo in Italia?
I Centri Antifumo sono le strutture sanitarie che producono salute a costi estremamente bassinon richiedono esami diagnostici, né farmaci a carico del Servizio Sanitario Nazionale, ma offrono un supporto efficace e strutturato per aiutare i cittadini a smettere di fumare. Eppure, questi servizi continuano a essere trascurati, in particolare nel Sud e nelle Isole, dove la loro presenza resta numericamente insufficiente, frequentemente sottodimensionata e scarsamente riconosciuta dalle aziende sanitarie locali. 
Nel frattempo, la nicotina si reinventa, assumendo nuove forme — sigarette elettroniche usa e getta, eleganti dispositivi a tabacco riscaldato, astucci mimetizzabili contenenti bustine di nicotina — e conquista nuove generazioni di consumatori, spesso inconsapevoli dei rischi. I servizi pubblici per la cessazione vengono progressivamente ridimensionati o smantellati, mentre il dibattito pubblico si arena tra strategie di marketing e confusione normativa. È davvero questa la traiettoria che intendiamo seguire per tutelare la salute pubblica e le generazioni future?

1. M A Bittoni, D P Carbone, R E Harris: Vaping, Smoking and Lung Cancer Risk. J Oncol Res Ther. 2024;9(3):10229.
Guglielmo Lauro
medico