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sabato 31 maggio 2025

Fumo, Svapo e Dipendenza: l’Allarme dell’ISS su Giovani e Nuovi Prodotti a Base di Nicotina



Un a
llarme forte, chiaro, e documentato è stato lanciato in occasione del XXVII Convegno Nazionale Tabagismo e Servizio Sanitario Nazionale, organizzato dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) a Roma, 30 maggio 2025.
Tema centrale dell’edizione: “Unmasking the Appeal – Smontiamo il fascino del tabacco”. Dietro la patina accattivante di frutti esotici, vapori profumati e design “tech-friendly”, i nuovi prodotti a base di nicotina nascondono rischi ben maggiori di quanto l’industria voglia far credere.

Giovani e nicotina: una combinazione esplosiva
I dati presentati al convegno parlano chiaro: gli adolescenti tra gli 11 e i 17 anni sono oggi la fascia più vulnerabile all’uso di sigarette elettroniche e prodotti a tabacco riscaldato (HTP). Non si tratta solo di un cambio di abitudine rispetto alla sigaretta tradizionale, ma di un vero e proprio boom di consumo, con particolare incidenza tra i 14 e i 17 anni e una crescita significativa tra le ragazze.
Ma c’è di più: la nuova frontiera è il “poli-consumo”, cioè l’uso simultaneo di più dispositivi contenenti nicotina. Questo comporta un’esposizione massiccia e ripetuta non solo alla sostanza psicoattiva (nicotina), ma anche a sostanze chimiche tossiche.

Nicotina: la droga di ingresso
La preoccupazione maggiore, emersa in modo trasversale tra i relatori, riguarda il ruolo della nicotina come “gateway drug”, ovvero una porta d’accesso verso altre dipendenze. L’esposizione precoce, soprattutto durante lo sviluppo cerebrale, può alterare l’omeostasi neuronale e aumentare la vulnerabilità all’uso di cannabis, alcol e droghe pesanti. In pratica, più precocemente si inizia a svapare, più alta è la probabilità che si sviluppino dipendenze multiple in età adulta.
Più danni che benefici: il mito delle “alternative più sicure”
Contrariamente a quanto sbandierato dai produttori, le sigarette elettroniche non sono affatto esenti da rischi, né rappresentano una soluzione efficace per smettere di fumare.
Uno dei focus del convegno è stato proprio il confronto tra i diversi prodotti e l'uso in combinazione  (uso duale):

Malattia

Sigarette

E-CIG

Uso Duale

Malattie cardiovascolari

100 

100

100

Ictus

100

100

126

Malattie metaboliche

100

100

100

Asma

100

122

134

BPCO

100

53

141

Tumori cavo orale

100

87

127

Tumore del polmone

100

???

424

Considerando il valore di riferimento pari a 100 il danno alle sigarette a combustione, si riportano i valori  relativi alle e-cig e all'uso combinato di sigarette ed e-cig (uso duale).
Il dato più allarmante? L’uso combinato di e-cig e sigarette tradizionali può moltiplicare il rischio di cancro al polmone (con un rischio relativo fino a più di 4 volte maggiore rispetto alle sole sigarette!) (1).

HTP ed e-cig: trampolini per il tabacco, non strumenti di uscita
Il concetto di “riduzione del danno” è spesso evocato dall’industria, ma non trova conferma nei dati epidemiologici. Come ha sottolineato l’epidemiologo Silvano Gallus, nella realtà quotidiana:
·I nuovi prodotti non aiutano efficacemente a smettere di fumare
·Il 68% degli utenti HTP è anche fumatore di sigarette
·I non fumatori che provano HTP hanno un rischio 6 volte maggiore di iniziare a fumare sigarette convenzionali
·I “duali” sono la maggioranza tra gli utilizzatori di e-cig
Insomma, più che una via d’uscita, HTP e e-cig appaiono come una trappola d’ingresso.

Fumo passivo 2.0: un rischio sottovalutato
Altro tema critico emerso dal convegno è l’esposizione passiva. Nonostante i divieti nei luoghi chiusi, vapori contenenti nicotina e particelle ultrafini continuano a diffondersi. Gli esperti chiedono a gran voce di estendere i divieti anche agli spazi aperti: spiagge, parchi, aree gioco. I bambini e i non fumatori devono essere protetti, anche dal fumo "digitale".

Centri Antifumo: da presidio di salute a specie in estinzione
E mentre crescono i rischi, diminuiscono le risposte del sistema sanitario. Dal 2015 al 2025, i Centri Antifumo attivi in Italia sono scesi da 396 a 222: una riduzione del 43,94%

Sono stati soppressi 174 ambulatori, soprattutto nel Sud e Isole dove i Centri hanno spesso con pochi operatori e attività spesso ridotte a un paio di giorni a settimana. Una situazione in netto contrasto con la rilevanza e l’urgenza del problema sanitario rappresentato dal tabagismo.
La distribuzione dei Centri Antifumo in Italia evidenzia una marcata disomogeneità territoriale nelle risorse dedicate al supporto per la cessazione del fumo. Considerando il numero di Centri per unità di superficie, il Sud e le Isole presentano una densità inferiore a un terzo rispetto al Nord e a meno della metà rispetto al Centro. Questa disparità costituisce una criticità rilevante per le strategie di sanità pubblica finalizzate alla riduzione del tabagismo e al rafforzamento dell’equità nell’accesso ai servizi di supporto. I dati presentati al Convegno confermano, inoltre, un fenomeno già emerso negli anni precedenti: la prevalenza di fumatori risulta stabilmente più elevata nel Sud Italia e nelle Isole.
Insomma, soprattutto al Sud e Isole “Invece di spegnere le sigarette, stiamo spegnendo i Centri Antifumo”. 

Una domanda che resta sospesa: che direzione sta prendendo la lotta al tabagismo in Italia?
I Centri Antifumo sono le strutture sanitarie che producono salute a costi estremamente bassinon richiedono esami diagnostici, né farmaci a carico del Servizio Sanitario Nazionale, ma offrono un supporto efficace e strutturato per aiutare i cittadini a smettere di fumare. Eppure, questi servizi continuano a essere trascurati, in particolare nel Sud e nelle Isole, dove la loro presenza resta numericamente insufficiente, frequentemente sottodimensionata e scarsamente riconosciuta dalle aziende sanitarie locali. 
Nel frattempo, la nicotina si reinventa, assumendo nuove forme — sigarette elettroniche usa e getta, eleganti dispositivi a tabacco riscaldato, astucci mimetizzabili contenenti bustine di nicotina — e conquista nuove generazioni di consumatori, spesso inconsapevoli dei rischi. I servizi pubblici per la cessazione vengono progressivamente ridimensionati o smantellati, mentre il dibattito pubblico si arena tra strategie di marketing e confusione normativa. È davvero questa la traiettoria che intendiamo seguire per tutelare la salute pubblica e le generazioni future?

1. M A Bittoni, D P Carbone, R E Harris: Vaping, Smoking and Lung Cancer Risk. J Oncol Res Ther. 2024;9(3):10229.
Guglielmo Lauro
medico

martedì 1 aprile 2025

Fumo e Salute nei Luoghi di Lavoro: a maggio parte un nuovo programma di prevenzione


A partire da maggio 2025, le aziende che aderiscono al progetto “Luoghi di Lavoro che Promuovono Salute” (LLPS) saranno coinvolte in una nuova e significativa iniziativa di prevenzione messa in campo dal Centro Antifumo di Aversa afferente al Dipartimento Dipendenze dell’ASL Caserta in collaborazione con il Dipartimento di Prevenzione dell’ASL Caserta. L’obiettivo è tanto semplice quanto ambizioso: offrire un sostegno concreto ai lavoratori che desiderano liberarsi dal fumo di sigaretta.
Il progetto prevede un percorso strutturato per la cessazione del tabagismo, articolato in una serie di incontri settimanali che si svolgeranno ogni mercoledì a partire dal mese di maggio in una saletta messa a disposizione dalle aziende partecipanti. Un setting raccolto, pensato per creare uno spazio protetto e accogliente dove affrontare il cambiamento con il giusto supporto.

Il cuore dell’iniziativa è rappresentato da un approccio integrato che unisce l’esperienza clinica del Centro Antifumo alla capillarità del Dipartimento di Prevenzione. I principali obiettivi del progetto sono:

  • Sostenere i dipendenti nella cessazione del fumo, offrendo strumenti pratici e percorsi personalizzati.
  • Favorire il benessere all’interno dell’ambiente lavorativo, riducendo i rischi sanitari connessi al tabagismo.
  • Creare un ambiente di ascolto e confronto, capace di accogliere le motivazioni e le difficoltà individuali.
  • Aumentare la consapevolezza collettiva sui danni del fumo e sui benefici legati alla sua cessazione.

Per garantire un intervento efficace, il programma farà uso di diverse strategie terapeutiche:

  • Colloqui Motivazionali individuali, finalizzati a rafforzare la motivazione e a identificare ostacoli e risorse personali.
  • Approccio Cognitivo-Comportamentale, per gestire la dipendenza e prevenire le ricadute attraverso tecniche psicoeducative.
  • Materiali di Supporto, tra cui l’eventuale accesso alla terapia farmacologica iniziale, brochure informative e gadget motivazionali.

Elemento distintivo dell’iniziativa è la distribuzione di un set esclusivo di 8 brochure realizzate dal Centro Antifumo, pensate per informare e motivare attraverso un linguaggio accessibile e scientificamente rigoroso. Ogni opuscolo affronta il legame tra il fumo e specifiche condizioni patologiche o lavorative:

1. Fumo e Epatite C (HCV) – Evidenzia come il tabagismo aggravi la progressione dell’HCV e aumenti il rischio di carcinoma epatocellulare.
2. Fumo e Disfunzioni Sessuali – Spiega l’impatto del fumo sulla funzione erettile e sulla salute sessuale, spesso sottovalutato.
3. Fumo e Sovrappeso – Affronta il tema del timore dell’aumento di peso dopo la cessazione e offre strategie per prevenirlo.
4. Fumo e Patologie Prostatiche – Illustra il legame tra fumo e disturbi della prostata, inclusi i rischi oncologici.
5. Fumo e Diabete – Esamina come il fumo peggiori il controllo glicemico e aumenti il rischio di complicanze.
6. 
Il Lavoratore Maturo e il Fumo – Dedicata ai lavoratori over 50, pone l’accento sul valore della cessazione anche in età avanzata.
7. Fumo sul Lavoro – Analizza l’impatto del fumo in contesti professionali, tra produttività, sicurezza e clima aziendale.
8. Fumo ed Eritrocitosi – Approfondisce l’associazione con l’aumento della viscosità del sangue e il rischio cardiovascolare.

Questo progetto rappresenta un esempio concreto di sanità pubblica che esce dagli ambulatori per entrare nei luoghi dove le persone vivono e lavorano, mettendo in rete risorse, competenze e volontà di cambiamento. L’ASL Caserta, attraverso questa iniziativa, non solo offre un servizio, ma lancia un messaggio forte: smettere di fumare è possibile, e farlo insieme rende il percorso più efficace e umano. Un’opportunità che le aziende illuminate non dovrebbero lasciarsi sfuggire.

Guglielmo Lauro
medico

lunedì 31 marzo 2025

La sicurezza sul lavoro nelle linee di produzione di tabacco e sigarette elettroniche: un aspetto troppo spesso trascurato!

 

L'industria del tabacco e, più recentemente, quella delle sigarette elettroniche, sono settori in continua espansione. Sebbene la domanda globale sia in crescita, in particolare per i dispositivi da svapo – con la Cina che produce circa l'80% dei dispositivi mondiali – la sicurezza dei lavoratori coinvolti rimane un aspetto troppo spesso trascurato. Un'indagine condotta dal team cinese Machina e divulgata a gennaio 2024, ha rivelato condizioni preoccupanti in uno dei maggiori stabilimenti cinesi di produzione di sigarette elettroniche, mettendo in luce pratiche rischiose sui prodotti da parte degli operai stessi. Questo solleva importanti interrogativi sulle tutele e le normative vigenti, dalla raccolta del tabacco fino al prodotto finito.
Il percorso di una sigaretta o di un dispositivo da svapo inizia ben prima dell'assemblaggio finale, con la raccolta e lo stoccaggio del tabacco. In queste fasi iniziali, la mancanza di un'adeguata applicazione dei Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) espone i lavoratori a rischi significativi.
La manipolazione diretta delle foglie di tabacco senza guanti adeguati (es. guanti in nitrile di spessore di almeno 0,22 mm) (1) può portare all'assorbimento cutaneo di nicotina, causando la malattia del tabacco verde (GTS) (2, 3, 4, 5). Questa è una forma di avvelenamento acuto da nicotina che si manifesta con nausea, vomito, cefalea e vertigini (5). Inoltre, in ambienti umidificati dove vengono stoccate le foglie di tabacco, la mancanza di condizioni igieniche e di ventilazione ottimali può esporre i lavoratori alla polmonite da ipersensibilità professionale, una grave forma di polmonite causata dall'esposizione a muffe e funghi presenti sulle foglie (6, 7). L'uso di maschere filtranti e occhiali protettivi è, pertanto, fondamentale per prevenire l'inalazione di particelle e proteggere gli occhi da irritazioni o contaminazioni.

L'indagine condotta da Machina ha evidenziato come, negli stabilimenti di produzione di sigarette elettroniche, numerosi passaggi siano ancora eseguiti manualmente. Questo include l'assemblaggio di componenti delicati, il riempimento dei serbatoi con liquidi aromatizzati alla nicotina e, cosa più allarmante, il test finale dei prodotti.
È proprio in quest'ultima fase che si riscontrano le pratiche più rischiose: i lavoratori testano personalmente i dispositivi "svapando" per verificarne il funzionamento o il sapore. Questa attività, apparentemente innocua, rappresenta in realtà una seria minaccia per la salute. L'esposizione prolungata ai vapori contenenti nicotina, glicole propilenico, glicerolo e aromi chimici può causare danni respiratori, cardiovascolari e neurologici. Per chi svolge questa mansione quotidianamente, come parte del proprio lavoro, il rischio per la salute è moltiplicato in modo esponenziale.
La qualifica è di Professional Vape Tester, ma nella realtà, questi "custodi della qualità" sono poco più che operai "usa e getta" per sigarette elettroniche a loro volta "usa e getta". Testare fino a 10.000 dispositivi al giorno, come emerge dal servizio (di cui si riporta una breve clip), significa condannare la salute di questi lavoratori a un danno irrimediabile.
La pratica del test volontario tramite inalazione umana è non solo inappropriata, ma dovrebbe essere considerata illegale. Nonostante l'industria sia regolamentata da normative internazionali sulla sicurezza sul lavoro, troppe aziende continuano a ignorare questi aspetti fondamentali. 
Gli assaggiatori umani sono una figura storica e, per certi versi, intrinseca all'industria del tabacco sin dalle sue origini. Per decenni, e ancora oggi per le sigarette a combustione tradizionali, il loro palato e i loro sensi sono stati considerati insostituibili per valutare le miscele, il tiraggio, l'aroma e la qualità complessiva del prodotto.
Mentre in passato l'assaggio umano era l'unico modo per valutare certe caratteristiche organolettiche, ora abbiamo a disposizione strumenti analitici avanzati in grado di replicare e misurare con precisione numerosi parametri senza richiedere il coinvolgimento fisico dei lavoratori. L'adozione di queste tecnologie non solo tutelerebbe la salute del personale, ma garantirebbe anche una maggiore oggettività e precisione.
Eppure, la realtà, come dimostrano studi scientifici e testimonianze dirette di lavoratori che testano i dispositivi svapando, è spesso ben diversa. Cosicché la categoria di lavoratori dei prodotti del tabacco è quotidianamente esposta a rischi che pochi conoscono e ancor meno efficacemente regolamentata.
Orari di lavoro prolungati, tipici di contesti come la Cina, uniti a una cultura aziendale tossica – spesso riscontrabile nelle aziende di prodotti del tabacco o a base di nicotina – creano ambienti di lavoro che favoriscono direttamente la dipendenza e causano danni alla salute. Questo si aggiunge al fatto che il prodotto stesso è un potente vettore di addiction.
Insomma, nonostante decenni di evidenze scientifiche sui danni del fumo e le crescenti regolamentazioni, l'industria del tabacco continua a operare in un modo che, pur di perseguire i propri obiettivi commerciali e profitti, ignora o minimizza la salute degli individui. Questo vale per l'intera filiera, dalla catena di produzione (agricoltori, operai nelle fabbriche, tobacco tester) alla catena di promozione (dai Marlboro Man agli odierni influencer e testimonial).

A questo punto andiamo oltre le linee di produzione del tabacco ed ecig e osserviamo che le vittime dell'industria del tabacco non si limitano a chi fuma e a chi le produce ma si estendono tristemente anche a coloro che hanno contribuito a venderne l'immagine, e i Marlboro Man ne sono un esempio lampante e tragico. Il "Marlboro Man", il cowboy affascinante e rude simbolo di mascolinità e libertà negli anni '50 e '60, ha rappresentato una delle campagne pubblicitarie più incisive della storia, generando enormi benefici economici per l’azienda produttrice di tabacco. Tuttavia, dietro l'immagine da copertina, si cela una realtà molto più amara. Diversi degli attori e modelli che hanno interpretato il Marlboro Man sono morti a causa di malattie legate al fumo.
I "Marlboro Man" di oggi sono molto più sfuggenti e si nascondono dietro a strategie di marketing più sottili e pervasive. Sono gli "influencer dello svapo" che mostrano l'uso dei prodotti, ne recensiscono i sapori, i design, o semplicemente li incorporano nel loro lifestyle attraente perpetuando il danno alla salute pubblica oltre che alla propria.

1. R Foddis, M Iuzzolini, E Pantani, A Ferraro, A Baggiani, A Cristaudo: [Study on the efficacy of personal protective equipment for skin against nicotine absorption through the skin route in tobacco workers]. G Ital Med Lav Ergon. 2012 Jul-Sep;34(3 Suppl):150-2.
2. Marcelo Soares da Mota E Silva, Maria da Glória da Costa Carvalho, Josino Costa Moreira, Emiliano de Oliveira Barreto, Karol Fireman de Farias, Cristiane Araújo Nascimento, Francisca Maria Nunes da Silva, Tiago Gomes de Andrade, Ronir Raggio Luiz, Rodrigo Soares de Moura Neto, Fernanda Lattario Ribeiro: Green Tobacco Sickness among Brazilian farm workers and genetic polymorphisms. BMC Res Notes. 2018 Jan 12;11(1):20. 
3. Jodel Alves, Fernanda R Da Silva, Vivian Kahl, Juliana Reyes, Elisiane Lima, Marina B Abreu, Flávia V Thiesen, Denise Leal Dos Santos, Mirian Salvador, Cátia Dos Santos Branco, Armen Nersesyan, Siegfried Knasmuller, Juliana Da Silva: Impact of nicotine-induced green tobacco sickness on DNA damage and the relation with symptoms and alterations of redox status in tobacco farmers. Ecotoxicol Environ Saf. 2020 Dec 15:206:111397.
4. Taylor J Arnold, Sara A Quandt, Thomas A Arcury, Jennifer W Talton, Joanne C Sandberg, Stephanie S Daniel: Salivary Cotinine Levels of Hired Latino Youth Tobacco Workers in North Carolina. J Agromedicine. 2024 Jul;29(3):499-503.
5. Lewis H Ziska, Robbie M Parks: Recent and projected changes in global climate may increase nicotine absorption and the risk of green tobacco sickness. Commun Med (Lond). 2024 Aug 3;4(1):158.
6. Vincenzo Zagà, Marco Dell'Omo, Nicola Murgia, Marco Mura: Tobacco Worker's Lung: A Neglected Subtype of Hypersensitivity Pneumonitis. Lung. 2021 Feb;199(1):13-19
7. Xinliang Zhang, Bukhtiyarov Igor, Dudnik Elena, Rumyantseva Olga, Oleg Glazachev: Prevalence of occupational hypersensitivity pneumonitis: a systematic review and meta-analysis. Int J Environ Health Res. 2024 Nov;34(11):3891-3908.

Guglielmo Lauro
medico

sabato 15 febbraio 2025

Sigarette elettroniche: miti da sfatare e rischi reali

Le sigarette elettroniche sono spesso presentate come un’alternativa “più sicura” al fumo tradizionale, ma questa apparente innocuità è in gran parte un’illusione. Le e-cig non comportano un rischio sistematicamente inferiore alle sigarette tradizionali, ma semplicemente diverso. Le evidenze scientifiche più recenti mostrano che il vapore inalato dalle e-cig può infiammare i polmoni, danneggiare il cuore e il cervello, e introdurre sostanze tossiche nell’organismo. Nelle sezioni seguenti analizziamo in dettaglio questi effetti.

Effetti sull’apparato respiratorio
A differenza delle sigarette tradizionali, le e-cig non producono fumo di combustione, ma aerosol contenenti particolato fine (PM2.5) e ultrafine (UFP), glicerolo e glicole e vari contaminanti. Anche se alcuni studi trovano che la tossicità dell’aerosol da e-cig può essere minore del fumo tradizionale, i potenziali danni ai polmoni non vanno sottovalutati. I liquidi da svapo contengono concentrazioni elevate di nicotina, glicole propilenico (PG), glicerolo vegetale (VG) e aromi artificiali; la loro vaporizzazione irrita le vie aeree e stimola la produzione di radicali liberi (ROS) che danneggiano le cellule respiratorie. Gli studi sperimentali mostrano che l’aerosol di e-cig è citotossico per molti tipi di cellule polmonari – cellule epiteliali delle vie aeree, macrofagi, fibroblasti – sebbene in genere meno del fumo di sigaretta. Tuttavia, l’esposizione cronica induce un’infiammazione acuta e cronica nei polmoni, con alterazione dei meccanismi di riparazione tissutale, senescenza cellulare e sviluppo di patologie ostruttive o fibrotiche oltre ad aumentare la suscettibilità alle infezioni virali. In particolare i liquidi aromatizzati (destinati al mercato giovanile) sono quelli più irritanti: contengono additivi che danneggiano il DNA e possono predisporre a tumori a distanza di anni. Per esempio, l’aroma di cannella è risultato molto citotossico su fibroblasti polmonari umani e cellule staminali.

Impatti cardiovascolari
La nicotina presente negli e-liquid è un potente stimolante cardiovascolare. Agisce sui recettori colinergici simpatici, rilasciando catecolamine: in pratica aumenta subito la frequenza cardiaca, la contrattilità miocardica e la pressione arteriosa. Studi clinici hanno anche evidenziato che chi usa regolarmente e-cig ha peggiori prestazioni cardiovascolari. La combinazione di infiammazione cronica e danno endoteliale facilita la formazione di placche aterosclerotiche e aumenta il rischio cardiovascolare a lungo termine. 

Danni neurologici: giovani e gravidanza
Il cervello in fase di sviluppo è particolarmente vulnerabile agli effetti della nicotina e delle altre sostanze delle e-cig. Gli adolescenti che usano e-cig instaurano rapidamente dipendenza da nicotina e possono subire danni neurocognitivi. In particolare, l’assunzione precoce di nicotina compromette i processi di attenzione, apprendimento, memoria e controllo degli impulsi. Alcuni studi mostrano che i giovani che svapano raggiungono livelli di dipendenza simili o superiori a quelli dei fumatori tradizionali, a causa delle elevate concentrazioni di nicotina nelle sigarette elettroniche moderne. Inoltre, l’esperienza tattile/olfattiva legata agli aromi rende lo svapo molto attraente per gli adolescenti.
Anche in gravidanza le e-cig non sono innocue. Le revisioni scientifiche sottolineano che qualsiasi esposizione fetale alla nicotina è pericolosa: la nicotina attraversa la placenta danneggiando il cervello e i polmoni in via di sviluppo del nascituro. La nicotina anche se proviene dalla e-cig rimane ugualmente associata a basso peso alla nascita, parto pretermine e difetti neonatali. Per questi motivi sia l’ISS sia l’OMS raccomandano che donne in gravidanza evitino completamente l’uso di nicotina, in qualsiasi forma. 

Componenti tossiche degli e-liquid
Gli e-liquid contengono molte sostanze che, direttamente o per trasformazione termica, hanno effetti tossici. Nella seguente tabella sono riepilogati i principali composti e i loro effetti sui vari organi/sistemi:
I componenti idrofilici di base (PG e VG) sono in origine sostanze usate nell’industria alimentare, ma una volta riscaldati possono trasformarsi in composti molto dannosi. L’AIRC ricorda che «il glicole propilenico e la glicerina, se portati sopra determinate temperature, possono produrre e liberare formaldeide e acetaldeide» sostanze cancerogene. Per gli aromi vale il principio che innocuo per ingestione non significa innocuo per inalazione: il diacetile, usato per gusto burro, è innocuo da mangiare ma inalato a lungo provoca bronchiolite obliterante. Altri aromi vanillina (vaniglia), mentolo (menta), aldeide cinnamica (cannella), eugenolo (chiodo di garofano) e acetil-piridina (sapore bruciato, un aroma utilizzato per conferire agli alimenti un profumo tipo popcorn o tabacco) possono danneggiare le cellule endoteliali del sistema cardio-vascolare indipendentemente dalla presenza di nicotina che pure colpisce direttamente cuore e vasi.
Gli elementi metallici sono un’altra fonte di tossicità. Studi recenti hanno dimostrato che ogni tipo di e-cig vaporizza diversi metalli tossici: nichel e cobalto (tossici per i polmoni), piombo, arsenico e manganese, che in alcuni casi superano i limiti di sicurezza per inalazione. Questi metalli possono accumularsi nei tessuti e favorire danno ossidativo ed infiammazione cronica. Infine, piccole quantità di nitrosammine specifiche del tabacco (TSNA), potenzialmente cancerogene si ritrovano negli e-liquid sebbene in misura molto ridotta rispetto alle sigarette convenzionali.

Dual use e attrazione dei giovani
Un fenomeno paradossale è il “dual use”: molti fumatori non passano completamente all’e-cig ma le usano insieme al tabacco tradizionale, pensando di ridurre i danni. In realtà questa strategia si è dimostrata fallimentare, Parallelamente, le aziende del tabacco e dello svapo hanno intensificato il marketing rivolto ai giovani. È ormai documentato che «le sigarette elettroniche si rivolgono ai bambini attraverso i social media e gli influencer», offrendo «almeno 16.000 gusti attraenti» e usando packaging/colori da giocattolo. Il risultato è che il vaping è esploso tra gli adolescenti: in Italia circa il 55% dei ragazzi tra 13 e 15 anni ha almeno provato la sigaretta elettronica e ciò rischia di tradursi in un esercito di nuovi consumatori cronici di nicotina. Anzi, come riassume l’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’evidenza recente di “danni alla salute pubblica” rende urgente l’adozione di misure di controllo rigorose. L’OMS raccomanda quindi di regolamentare le e-cig con criteri simili a quelli del tabacco: limiti di età, divieto di aromi attraenti, restrizioni alla pubblicità e avvertimenti sanitari obbligatori. Il recente parere dell’ISS (gennaio 2024) è altrettanto netto: «Le e-cig e le sigarette a tabacco riscaldato non possono essere in alcun modo considerate uno strumento adatto a iniziare una terapia per la cessazione dall’abitudine al fumo».

I composti chimici dei liquidi delle sigarette elettroniche
si riporta un elenco delle sostanze chimiche presenti nei liquidi per sigarette elettroniche che sono stati maggiormente studiati:

Nicotina: agente citotossico responsabile della dipendenza
Glicole Propilenico (PG): agisce come solvente principale e vettore per la nicotina e gli aromi presenti negli e-liquid; quando aerosolizzato assieme alla glicerina vegetale influisce negativamente sulla vitalità cellulare. Il PG, se riscaldato, può degradarsi producendo formaldeide e acetaldeide, in particolare a temperature superiori o uguali a 215°C
Glicerina Vegetale (VG): agisce come umettante, ma quando viene riscaldata alle temperature di funzionamento delle sigarette elettroniche, può produrre diverse aldeidi tossiche: formaldeide (in maggiore quantità rispetto al PG), acetaldeide, acroleina

Agenti Aromatizzanti / Aromi: aumentano l'attrattiva del prodotto ma spesso contribuiscono alla tossicità delle e-cig:
etil maltololo: In genere usato per mascherare odori sgradevoli con aroma dolce, caramellato, zuccherino; potenzialmente dannoso per inalazione
vanillina (vaniglia): Può danneggiare le cellule endoteliali del sistema cardio-vascolare indipendentemente dalla presenza di nicotina
cinnamaldeide: È stata associata a diversi effetti tossicologici, inclusa la formazione di altre sostanze dannose durante la vaporizzazione, la compromissione delle funzioni cellulari (specialmente quelle immunitarie e mitocondriali), soppressione della motilità ciliare a livello bronchiale
diacetile: L'aroma burroso del diacetile (DA) (2,3-Butanedione)  è un componente nocivo la cui inalazione è associata a stress ossidativo, infiammazione (con aumento di IL-8), danno al DNA nelle cellule polmonari; una disregolazione o un'eccessiva produzione di IL-8 possono contribuire alla patogenesi di malattie respiratorie infiammatorie croniche come l'asma, la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) e la fibrosi cistica; essendo stato riconosciuto potenzialmente responsabile di malattie respiratorie da inalazione, è stato vietato in Europa e sostituito, negli e-liquids cosiddetti dyacetyl free, con un'aroma simile e altrettanto sicuro per uso alimentare, l'acetil propionile (AP) (2,3-Pentanedione); successivamente anche quest'ultimo si è rivelato tossico per inalazione e quindi da evitare. L'inalazione di diacetile, è stata collegata a una grave e irreversibile malattia polmonare chiamata bronchiolite obliterante, nota anche come "polmone da popcorn". Questa condizione si manifesta con l'infiammazione e la cicatrizzazione delle più piccole vie aeree dei polmoni (i bronchioli), causando difficoltà respiratorie progressive. È stata originariamente riscontrata in lavoratori di fabbriche di popcorn che inalavano grandi quantità di diacetile in polvere.
acetoina: Insieme al diacetile e all'acetil propionile, l'acetoina fa parte di un gruppo di composti chiamati dichetoni. Queste sostanze vengono aggiunte ai liquidi delle sigarette elettroniche principalmente per conferire un sapore cremoso, burroso o di caramello. L'aspetto più preoccupante dell'acetoina è la sua capacità di essere convertita in diacetile all'interno del liquido della sigaretta elettronica. Questa conversione può avvenire nel tempo, e la sua velocità è accelerata dalla presenza di nicotina nel liquido. Questo significa che, anche se un liquido non dichiara di contenere diacetile, la presenza di acetoina può portare alla formazione di diacetile nell'aerosol inalato.
triacetina (o triacetato di glicerile): Additivo comune il cui scopo principale è quello di aiutare a sciogliere e veicolare le sostanze aromatiche, migliorando la miscelazione e la stabilità del liquido.  Tuttavia, uno degli aspetti più critici è che durante l'aerosolizzazione (il processo che trasforma il liquido in vapore inalabile), la triacetina può subire un'idrolisi acida, producendo acido acetico. Questo acido, a sua volta, può agire come catalizzatore nella scomposizione del glicole propilenico (PG) e della glicerina vegetale (VG), i principali componenti dei liquidi da svapo, aumentando la formazione di sostanze potenzialmente nocive come formaldeide, acroleina e acetaldeide (noti irritanti e potenzialmente cancerogeni).
p-mentone: È un composto con un aroma e un sapore rinfrescante, ha un impatto sulla dipendenza in quanto  può mascherare l'irritazione della nicotina e rendere l'inalazione più facile e gradevole, potenzialmente aumentando l'attrattiva del prodotto e la probabilità di dipendenza, specialmente tra i giovani; inoltre, potrebbe causare irritazione delle vie respiratorie che si manifesta con tosse, secchezza della gola o sensazioni di disagio.
trietil citrato: Trova impiego nei liquidi per sigaretta elettronica come solvente o modificatore di aroma; la sua sicurezza quando inalato tramite lo svapo è ancora oggetto di studio. Alcuni risultati preliminari suggeriscono una potenziale citotossicità a concentrazioni elevate, ma anche una stabilità termica relativamente migliore rispetto ad altri diluenti in termini di aumento della tossicità dopo la vaporizzazione.
3-esene-1-olo: Viene utilizzato come aromatizzante per conferire note olfattive e gustative "verdi", erbacee o "fresche" (conferisce il caratteristico odore di erba appena tagliata), talora viene descritto come un "composto contaminante" rilevato nei liquidi di ricarica. L'inalazione di 3-esene-1-olo, sia come aromatizzante intenzionale che come contaminante, può causare irritazone degli occhi e delle vie respiratorie.
metil antranilato: Il suo scopo è quello di conferire un sapore e un odore di uva, bacche o note floreali dolci, spesso in combinazione con altri aromi per creare profili gustativi complessi;  mancano studi clinici e epidemiologici a lungo termine e su larga scala che valutino in modo specifico l'impatto dell'inalazione di metil antranilato sulla salute umana.
α-terpineolo: È utilizzato principalmente come aromatizzante per conferire note floreali, legnose o di pino; tuttavia la degradazione termica e le reazioni con l'ozono nell'aria che respiriamo (ozono troposferico che deriva da attività antropiche) sono aspetti particolarmente preoccupanti in quanto possono generare composti più tossici rispetto alla sostanza originale.
perillartina: È un dolcificante artificiale e gli aromi dolci sono molto comuni nei liquidi per sigarette elettroniche, la sua sicurezza per l'inalazione non è stata adeguatamente studiata e solleva preoccupazione.
alcol benzilico: È un alcool aromatico con un odore caratteristico, leggermente dolce e floreale. L'inalazione di vapori o aerosol di alcol benzilico può causare irritazione delle vie respiratorie (tosse, respiro sibilante, difficoltà respiratorie), specialmente in individui asmatici o con condizioni respiratorie preesistenti.
melonal: Il 2,6-Dimethyl-5-heptenal (melonal) è un’aldeide con aroma di melone o di cetriolo, per la quale è sconsigliato l'uso inalatorio, può comportare rischi di irritazione delle mucose respiratorie (soprattutto quando sottoposte a riscaldamento perché tendono a vaporizzare più facilmente) e sintomi neurologici (anche in virtù del fatto che il melonal essendo lipofilo può raggiungere più facilmene il sistema nervoso).
metil diidrojasmonato: Il metil diidrojasmonato (MDHJ), spesso commercializzato con il nome "Hedione" è utilizzato per il suo caratteristico profumo floreale, fresco e leggermente agrumato, simile al gelsomino. All'interno dell'atomizzatore della sigaretta elettronica potrebbe portare alla sua degradazione termica o alla reazione con altri ingredienti, formando nuovi composti con profili tossicologici sconosciuti o potenzialmente dannosi.
γ-decalactone: Noto per il suo caratteristico aroma di pesca, albicocca e frutti esotici, il riscaldamento del γ-decalactone durante la vaporizzazione potrebbe portare a reazioni chimiche con altri ingredienti del liquido o alla sua degradazione termica, formando composti sconosciuti o potenzialmente più dannosi. Uno studio su 49 aromi e‑liquidi ha rilevato che la γ-decalactone, insieme ad altri aromi (es. β-damascone, δ-tetradecalactone), è correlata a un aumento della produzione di radicali liberi nei vapori delle e-cigarette.
β‑damascone: Usato come ingrediente aromatizzante nei liquidi, in particolare per richiamare note tabaccose; contribuisce alla formazione di radicali liberi nei vapori di ecig.
δ-tetradecalactone: È stato identificato tra gli aromatizzanti per sigarette elettroniche contribuendo a profili aromatici che richiamano gusti come crema, latte, vaniglia, crema pasticciera alla vaniglia, cereali dolci; tuttavia è correlato alla produzione di radicali liberi i quali possono contribuire allo stress ossidativo e a potenziali effetti negativi sulla salute.
acetato di isoamile: È un additivo aromatico largamente utilizzato nei liquidi per sigarette elettroniche, impiegato principalmente per conferire note fruttate, in particolare l’aroma di banana. La sua diffusione è testimoniata anche dalla disponibilità sul mercato in forma concentrata, destinata ai produttori e agli utenti del settore "fai da te" (DIY). Sebbene la tossicità acuta dell’acetato di isoamile risulti relativamente bassa, restano ancora in fase di studio gli effetti legati all’inalazione cronica di piccole quantità della sostanza, così come i potenziali rischi connessi alla formazione di composti secondari derivanti dalla sua degradazione termica durante il riscaldamento.
trans-2-esenale: È un composto aromatico con nota fruttata, tipicamente associato al profilo della mela verde, utilizzato in alcuni liquidi per sigarette elettroniche. Sebbene il suo impiego sia comune in campo alimentare e aromatizzante, il profilo tossicologico per uso inalatorio — in particolare riguardo a potenziali effetti di mutagenicità e cancerogenicità — risulta ancora poco studiato e non pienamente compreso.
citrale: È un aroma comune nei liquidi per sigarette elettroniche che richiama il sapore di agrumi. Studi recenti hanno evidenziato che questa sostanza, insieme ad altre aldeidi aromatizzanti come la benzaldeide, la cinnamaldeide e la vanillina, è estremamente reattiva con i principali solventi degli e-liquid: il glicole propilenico (PG) e il glicerolo (GL). Questa reattività significa che, una volta miscelato nel liquido e successivamente vaporizzato, il citrale può trasformarsi in nuovi composti, come gli acetali. Di conseguenza, la composizione chimica dell'aerosol che viene inalato potrebbe essere significativamente diversa da quella del liquido originale. Il problema risiede nel fatto che questi prodotti di reazione potrebbero avere profili tossicologici sconosciuti o inaspettati, sollevando interrogativi sulla loro sicurezza per la salute umana. Un'ulteriore preoccupazione riguarda la capacità del citrale di promuovere la formazione di radicali liberi negli aerosol delle sigarette elettroniche, un effetto che aumenta con la concentrazione della sostanza. I radicali liberi sono molecole instabili che possono danneggiare le cellule e i tessuti, contribuendo allo stress ossidativo nei polmoni degli utilizzatori. Infine, le schede di sicurezza del citrale indicano che i suoi vapori possono essere irritanti per il tratto respiratorio. Sebbene queste informazioni derivino da contesti diversi dall'inalazione tramite sigaretta elettronica, esse aggiungono un ulteriore livello di cautela riguardo alla sua presenza nei prodotti da svapo.
estragolo: È un noto genotossico e epatocancerogeno nei roditori, viene utilizzato nelle sigarette elettroniche per conferire aromi che richiamano il gusto di anice, erbaceo o speziato. Il suo meccanismo di azione tossica coinvolge il metabolismo nel fegato: l'estragolo viene idrossilato dal citocromo P450, formando 1'-idrossiestragolo, che può essere poi solfato. Questo metabolita solfato è reattivo e può formare addotti al DNA, che sono alterazioni molecolari che possono portare a mutazioni e, in ultima analisi, al cancro. Nonostante l’estragolo sia vietato nell’Unione Europea come ingrediente in qualsiasi prodotto del tabacco o a esso correlato, diversi studi ne hanno rilevato la presenza in liquidi per sigaretta elettronica. Questo dato evidenzia la necessità di una maggiore vigilanza e regolamentazione nel settore degli e-liquid, dato che gli effetti dell'inalazione a lungo termine di questa sostanza sono ancora oggetto di studio e preoccupazione.
benzaldeide: È un aromatizzante molto comune negli e-liquid, in particolare per conferire sapori di mandorla, ciliegia e altri frutti. Come menzionato per il citrale, la benzaldeide è un'aldeide reattiva. Diversi studi hanno dimostrato che la benzaldeide può reagire con i solventi base dei liquidi per e-cig, il glicole propilenico (PG) e il glicerolo (GL), formando nuovi composti chiamati acetali. La preoccupazione principale è che questi acetali potrebbero avere profili tossicologici diversi e potenzialmente più dannosi rispetto alla benzaldeide o ai solventi di partenza. Alcuni studi hanno evidenziato che gli acetali derivati da PG/GL possono compromettere le funzioni metaboliche energetiche cellulari e indurre la morte delle cellule epiteliali bronchiali a concentrazioni inferiori rispetto alle aldeidi di origine. Studi specifici sugli aerosol delle sigarette elettroniche hanno confermato che l'inalazione di benzaldeide può portare a irritazione delle vie respiratorie. In particolare, i prodotti aromatizzati alla ciliegia sono stati associati ai più alti livelli di benzaldeide inalata, a volte superiori a quelli inalati da una sigaretta convenzionale. È stato anche dimostrato che la benzaldeide può inibire l'enzima CYP2A6, che è fondamentale per il metabolismo e la detossificazione di molte sostanze, inclusa la nicotina. L'inibizione di questo enzima può portare a una permanenza più prolungata della nicotina nell'organismo, potenzialmente aumentando l'esposizione sistemica alla nicotina e rafforzando la dipendenza.
ossido di limonene: è un composto che può essere trovato nei liquidi per sigarette elettroniche, sia come aroma intenzionale che come prodotto di ossidazione del limonene, aroma molto comune negli e-liquid (presente in circa il 70% degli aromi agrumati/fruttati); l'ossido di limonene delle sigarette elettroniche può essere un irritante per gli occhi e le vie respiratorie, soprattutto a concentrazioni elevate.
terpeni: Sono diffusissimi negli e-liquid, dove vengono impiegati come agenti aromatizzanti per ricreare una vasta gamma di sapori. Tra questi troviamo note:
  • Fruttate: come il limonene (che ricorda gli agrumi).
  • Speziate: come il cariofillene e l'eucaliptolo.
  • Erbacee: come il mircene, l'umulene, il pinene, il terpinolene e l'ocimene.
  • Floreali: come il linalolo e il geraniolo.

Sono particolarmente comuni nei liquidi che puntano a replicare il profilo aromatico della cannabis, anche in assenza di THC o CBD. La principale preoccupazione, tuttavia, emerge quando i terpeni vengono riscaldati e vaporizzati. Durante questo processo, possono dar vita a sottoprodotti tossici, come le specie reattive dell'ossigeno (ROS) e i composti carbonilici reattivi (tra cui aldeidi e chetoni). Questi sottoprodotti sono fonte di grande allarme, poiché possono causare stress ossidativo e infiammazione nei polmoni degli utilizzatori, contribuendo potenzialmente a danni polmonari a lungo termine.


Agenti di Raffreddamento Sintetici:
WS-23 (2-isopropil-N,2,3-trimetilbutirammide): Riscontrato di frequente in concentrazioni abbastanza elevate da presentare un rischio per la salute. È un noto agente di raffreddamento artificiale ampiamente utilizzato in alimenti, medicinali e tabacchi.
WS-3 (N-etil-p-mentano-3-carbossammide): Riscontrato talvolta in concentrazioni abbastanza elevate da presentare un rischio per la salute.
Mentolo: La sua presenza influisce sulla percezione sensoriale. È stata osservata una tossicità polmonare indotta dal mentolo e un'alterazione delle funzioni fisiologiche essenziali nel polmone. Identificato negli e-liquid australiani.

Composti Carbonilici (si formano durante il processo di svapo).
-Formaldeide: Un prodotto di degradazione legato agli zuccheri negli e-liquid. Presente nelle sigarette elettroniche usa e getta. Può essere formato quando PG/glicerina vengono riscaldati. Trovato nell'aerosol delle sigarette elettroniche, generalmente in quantità inferiori rispetto alle sigarette convenzionali. L'esposizione giornaliera può essere più elevata con e-liquid a bassa concentrazione di nicotina.
-Acetaldeide: Un prodotto di degradazione legato agli zuccheri negli e-liquid. Presente nelle sigarette elettroniche usa e getta. Può essere formato quando PG/glicerina vengono riscaldati. L'esposizione giornaliera può essere più elevata con e-liquid a bassa concentrazione di nicotina.
-Acroleina: Un prodotto di degradazione legato agli zuccheri negli e-liquid. Presente nelle sigarette elettroniche usa e getta. Il suo metabolita è stato trovato negli svapatori.
-Propionaldeide
-Acetone

Composti Organici Volatili (COV): Identificati come componenti nelle sigarette elettroniche. Possono avere potenziale cancerogeno. Esempi trovati nelle sigarette elettroniche usa e getta:
- Benzene e Derivati del Benzene: Se la resistenza della e-cig raggiunge temperature troppo elevate (soprattutto in dispositivi ad alta potenza), alcuni composti organici possono decomporsi in benzene. Alcuni aromi chimici, quando vaporizzati, possono rilasciare benzene come sottoprodotto. Il benzene è un cancerogeno di Classe 1 (IARC), legato a leucemie e danni al midollo osseo; anche a basse dosi, l’esposizione cronica può danneggiare DNA e sistema immunitario. I derivati del benzene (toluene, xilene) sono neurotossici e possono danneggiare fegato e reni. Recenti studi hanno rilevato benzene e suoi derivati (come toluene, xilene ed etilbenzene) nei profili urinari degli svapatori, sollevando serie preoccupazioni sulla sicurezza delle e-cig.
- Etanolo: Spesso è aggiunto come solvente e veicolo per aromi o per modificare la consistenza del vapore; può causare secchezza delle mucose, tosse e irritazione della gola e dei bronchi. Alcuni studi suggeriscono che l’esposizione ripetuta possa contribuire a infiammazione polmonare, peggiorando condizioni come asma o bronchite. Se surriscaldato, l’etanolo può degradarsi in acetaldeide (un cancerogeno di classe 1 IARC, come il benzene) e formaldeide. Uno studio su Tobacco Control (2020) ha rilevato che alcuni dispositivi ad alta potenza producono acetaldeide in quantità paragonabili alle sigarette tradizionali. Peraltro l’etanolo può potenziare l’assorbimento della nicotina, rendendo lo svapo più avvincente, soprattutto per i giovani.
- Metanolo: Il metanolo non dovrebbe essere presente nello svapo, eppure studi indipendenti continuano a trovarlo soprattutto in prodotti a basso costo; peraltro una ricerca su Environmental Science & Technology (2021) ha dimostrato che alcuni dispositivi ad alta potenza possono trasformare il glicerolo in composti tossici, incluso il metanolo. Comunque si tratta di una sostanza altamente tossica anche in piccole quantità e la sua inalazione può avere conseguenze gravi (danni al nervo ottico, danni neurologici).
- Stirene: È un idrocarburo aromatico volatile classificato dallo IARC come possibile cancerogeno per l’uomo (Gruppo 2B); si forma nello svapo principalmente per degradazione termica di alcuni aromi artificiali (soprattutto quelli dolci o "cremosi") quando surriscaldati. Sebbene i livelli di esposizione appaiono inferiori a quelle del fumo tradizionale, l’esposizione ripetuta (specie per svapatori intensivi) potrebbe essere critica.
- Acetilpirazina: Quando surriscaldata (soprattutto in dispositivi ad alta potenza), l’acetilpirazina può decomporsi in Formaldeide (cancerogeno certo) e Acroleina (irritante polmonare potente).
- 2,3,5-trimetilpirazina: Quando esposta ad alte temperature (come negli atomizzatori ad alta potenza), può decomporsi in Acroleina (un irritante polmonare potente, legato a danni alle vie aeree) e composti carbonilici (come la formaldeide, in quantità minori).

Metalli e Composti Inorganici / Metalli Pesanti: Presenti nelle emissioni delle sigarette elettroniche (ENDS), contribuendo a stress ossidativo e infiammazione. Trovati negli aerosol e negli e-liquid, potenzialmente provenienti dagli elementi riscaldanti. Includono:
Arsenico (As): È un metallo pesante tossico che potrebbe trovarsi nello svapo come contaminante durante la produzione o a seguito di surriscaldamento delle resistenze; ha effetti cancerogeni e dannosi a lungo termine (es. malattie cardiovascolari, neurotossicità). Anche piccole quantità di arsenico possono accumularsi nell’organismo, soprattutto se lo svapo è frequente.
Cadmio (Cd): Anche se non è presente in tutti i prodotti per svapo, è stato rilevato in una minoranza significativa di liquidi (20-50% a seconda degli studi). Anche se in basse quantità l'esposizione cronica può essere preoccupante specie nei fumatori duali (sigarette + ecig).
◦ Piombo (Pb)
◦ Cromo (Cr)
◦ Nichel (Ni)
◦ Rame (Cu)
◦ Manganese (Mn)
◦ Alluminio (Al)
◦ Zinco (Zn)
◦ Cobalto (Co)
◦ Ferro (Fe)
◦ Antimonio (Sb)
◦ Stagno (Sn)

Specie Reattive dell'Ossigeno (ROS) / Radicali Liberi: Trovate nelle sigarette elettroniche usa e getta. Prodotte dalle sigarette elettroniche Juul e possono causare stress ossidativo.

Nitrosammine Specifiche del Tabacco (TSNA): Identificate come componenti delle sigarette elettroniche. I livelli di chetone nitrosamminico derivato dalla nicotina, un prodotto di nitrosazione della nicotina, possono causare effetti deleteri.

Cannabinoidi: Possono essere trovati nelle formulazioni di sigarette elettroniche a base di marijuana.
◦ Δ9-tetraidrocannabinolo
◦ Cannabidiolo
◦ ADB-BUTINACA (cannabinoide sintetico)
◦ Cannabinoidi sintetici indolo o indazolo ammide

Altre sostanze:
Neotame: Un dolcificante artificiale trovato nelle sigarette elettroniche usa e getta commercializzate negli Stati Uniti.

6-Metil Nicotina (6-MN): Un analogo della nicotina, valutato per la sua citotossicità. Potrebbe avere un effetto negativo maggiore sullo sviluppo tumorale e sulle metastasi rispetto alla nicotina.

Acidi Organici: Utilizzati per creare formulazioni di sali di nicotina. L'acido benzoico è un esempio specifico di acido organico utilizzato nei sali di nicotina.
 
Zuccheri: Menzionati come componenti principali e additivi nei prodotti del tabacco tradizionali, ma il loro contenuto e le tossine correlate (formaldeide, acetaldeide e acroleina) sono state studiate anche nei liquidi delle sigarette elettroniche.
Guglielmo Lauro
medico