domenica 1 ottobre 2017

Non "inchiostriamoci" soprattutto se si fuma

Il tatuaggio è una pratica estetica popolare in continuo aumento che coinvolge circa 7 milioni di italiani e costituisce verosimilmente un marker per comportamenti a rischio (1, 2); anzi secondo la letteratura scientifica più recente i tatuaggi rappresentano anche un potenziale marker per problemi di salute mentale (2).
Diversi studi hanno trovato una significativa associazione fra tatuaggio e/o piercing e fumo di tabacco (1, 3, 4); il desiderio di un tatuaggio e/o piercing nei giovani è stato correlato ad una maggiore dipendenza da ricompensa, maggiore probabilità di avere conflitti familiari e minore percezione di sostegno, pertanto in coloro che si tatuano vi è una maggiore tendenza alla ricerca di "novità", di nuove sensazioni (3). 
Ci sono milioni di persone che si fanno tatuaggi senza pensare che così facendo si iniettano sostanze chimiche sotto la pelle. Molte di queste sostanze sono contenute nel fumo di tabacco che milioni di persone tatuate e non, più o meno coscientemente, inalano.
La maggior parte degli inchiostri da tatuaggio contengono un pigmento nero il carbon black e un pigmento bianco il biossido di titanio (TiO2applicato soprattutto per creare le varie tonalità quando mescolato con altri coloranti. Ulteriori elementi contenuti nella composizione chimica dei pigmenti sono: nichel, cromo, alluminio, ferro, rame, manganese, piombo, litio e cobalto.
Studi recenti hanno osservato che il biossido di titanio migra dalla pelle nel sistema linfatico in forma di micro- e di nanoparticelle (5) condizionando un rigonfiamento cronico dei linfonodi che a loro volta ne acquisiscono il colore.
Il biossido di titanio, può avere anche altri canali di accumulo, ad es. può giungere nel nostro organismo attraverso l'alimentazione essendo un additivo molto diffuso nell'industria alimentare con il codice di E171 (confetti, caramelle, chewing gum, salse, gelati, creme di pasticceria, integratori alimentari, alcune bevande gassate, etc.), nell'industria farmaceutica (compresse, paste dentifricie, farmaci in generale, creme solari, etc.) e in altri prodotti con cui possiamo venire in contatto (profumi, deodoranti, vernici, fumo di tabacco, etc.). Recenti studi effettuati su linee animali hanno dimostrato una stretta relazione tra l'esposizione al biossido di titanio e l'insorgenza di malattie tumorali come il cancro colon-rettale (6), tuttavia non essendoci studi condotti sull'uomo il suo uso è ancora considerato lecito. Nel frattempo la European Chemicals Agency ha inserito il biossido di titanio nell'elenco delle sostanze sospettate di provocare il cancro per inalazione.
L'anilina, altra sostanza pericolosa, è presente sia nel fumo di tabacco, sia nell'inchiostro per tatuaggi (7). Si tratta di una sostanza cancerogena che provoca in primis tumori della vescica ma anche tumori renali, cutanei, epatici e del sangue. Specificamente il fumo di tabacco rappresenta la principale fonte di esposizione all'anilina nella popolazione generale cui si può aggiungere la quota presente nei coloranti compreso l'inchiostro per tatuaggi (7).
Altra sostanza tossica che si trova sia nel fumo di sigaretta che nell'inchiostro per tatuaggi è il carbazolo, un idrocarburo policiclico aromatico che ha un'influenza tossica sugli organismi viventi (8).
Peraltro, lo strato dermico dove vengono depositati i pigmenti del tatuaggio è sede anche delle ghiandole sudoripare che intervengono nei meccanismi di termoregolazione. A tale proposito studi scientifici hanno rilevato che nelle sedi di tatuaggio vi è una compromissione della sudorazione (con riduzione dei tassi di sudore di circa il 53% in meno) (9).
Farsi un tatuaggio è più o meno doloroso, ma rimuoverlo lo è sicuramente di più e con risultati talora inattesi.
La rimozione dei tatuaggi viene praticata attraverso una frammentazione e polverizzazione della capsula d’inchiostro sottocutanea via laser con aumento delle nanoparticelle che devono essere riassorbite da parte del sistema linfatico dell'organismo e fagocitate da macrofagi e fibroblasti. L'efficienza della rimozione dipende da colore (il giallo, il verde e il blu sono più difficili da togliere del rosso e del nero), profondità, densità e tipo di pigmento, da fototipo del paziente (cioè dal colore della sua pelle), dalla sede (ad es. sono più resistenti alla rimozione i tatuaggi agli arti inferiori, dove più facilmente vi possono essere disturbi circolatori) e nei fumatori (per i quali è meno efficiente l'azione dei macrofagi).
Altro problema per chi ha tatuaggi è l’individuazione di possibili melanomi, che diventano più difficili da intercettare. In effetti i tatuaggi rendono più difficile la diagnosi di melanoma per cui andrebbero evitati specie in coloro che hanno casi di melanoma in famiglia ed in coloro che presentano nei atipici o pelle molto chiara con numerosi nei.
Infine, va anche preso in considerazione che tatuaggi e/o piercing rappresentano una modalità di trasmissione del virus dell'epatite C (HCV) (10) la cui aggressività è alimentata dal fumo di tabacco (11).
Il buon senso ci dovrebbe guidare a limitare, quanto più possibile, le fonti inutili di accumulo di biossido di titanio, anilina, etc., come i tatuaggi. Dunque, prima di fumare sigarette e di volersi "inchiostrare" vale la pena di riflettere se proprio si vogliono introdurre nel corpo sostanze chimiche inutili e che sicuramente non fanno bene.

Il primo tatuaggio i fumatori lo fanno ai propri polmoni!

1. Heywood W, Patrick K, Smith AM, Simpson JM, Pitts MK, Richters J, Shelley JM: Who gets tattoos? Demographic and behavioral correlates of ever being tattooed in a representative sample of men and women. Ann Epidemiol. 2012 Jan;22(1):51-6.
2. Mortensen K, French MT, Timming AR: Are tattoos associated with negative health-related outcomes and risky behaviors? Int J Dermatol. 2019 Jan 24.
3. Bosello R, Favaro A, Zanetti T, Soave M, Vidotto G, Huon G, Santonastaso P: [Tattoos and piercings in adolescents: family conflicts and temperament]. Riv Psichiatr. 2010 Mar-Apr;45(2):102-6.
4. Guéguen N: Tattoo, piercing, and adolescent tobacco consumption. Int J Adolesc Med Health. 2013;25(1):87-9.
5. Schreiver I, Hesse B, Seim C, Castillo-Michel H, Villanova J, Laux P, Dreiack N, Penning R, Tucoulou R, Cotte M, Luch A: Synchrotron-based ν-XRF mapping and μ-FTIR microscopy enable to look into the fate and effects of tattoo pigments in human skin. Sci Rep. 2017 Sep 12;7(1):11395.
6. Bettini S, Boutet-Robinet E, Cartier C, Coméra C, Gaultier E, Dupuy J, Naud N, Taché S, Grysan P, Reguer S, Thieriet N, Réfrégiers M, Thiaudière D, Cravedi JP, Carrière M, Audinot JN, Pierre FH, Guzylack-Piriou L, Houdeau E: Food-grade TiO2 impairs intestinal and systemic immune homeostasis, initiates preneoplastic lesions and promotes aberrant crypt development in the rat colon. Sci Rep. 2017 Jan 20;7:40373.
7. IARC Working Group on the Identification of Carcinogenic Hazards to Humans: Some Aromatic Amines and related Compounds. Lyon (FR): International Agency for Research on Cancer; 2021.
8. Ajeet K Srivastav, Divya Dubey, Deepti Chopra, Jyoti Singh, Sandeep Negi, Syed Faiz Mujtaba, Ashish Dwivedi, Ratan Singh Ray: Oxidative stress-mediated photoactivation of carbazole inhibits human skin cell physiology. J Cell Biochem. 2020 Feb;121(2):1273-1282.
9. Luetkemeier MJ, Hanisko JM, Aho KM: Skin Tattoos Alter Sweat Rate and Na+ Concentration. Med Sci Sports Exerc. 2017 Jul;49(7):1432-1436.
10. Tohme RA, Holmberg SD: Transmission of hepatitis C virus infection through tattooing and piercing: a critical review. Clin Infect Dis. 2012 Apr;54(8):1167-78.
11. Pessione F, Ramond MJ, Njapoum C, Duchatelle V, Degott C, Erlinger S, Rueff B, Valla DC, Degos F: Cigarette smoking and hepatic lesions in patients with chronic hepatitis C. Hepatology. 2001 Jul;34(1):121-5.
Guglielmo Lauro
(medico)