Il nostro sistema respiratorio è dotato di un "sistema di pulizia", cui partecipano numerose cellule che con le loro microciglia ostacolano l'entrata di polveri, germi e sostanze tossiche. L'efficacia della suddetta barriera risulta compromessa se alle fonti naturali di inquinamento (polveri e gas vulcanici, decomposizioni organiche, incendi conseguenti all'azione di fulmini, etc.) si aggiungono quelle molto più tossiche connesse all'evoluzione della cosiddetta "civiltà" moderna (industrie, trasporti, etc.).
A queste due forme di inquinamento si associano quelle connesse all'inciviltà e all'illegalità di cui Terra di Lavoro, ingloriosamente ribattezzata in Terra dei Fuochi, né è disgraziato teatro.
Soprattutto i territori della provincia di Caserta e di Napoli risultano ampiamente influenzati dallo scarico illegale di rifiuti pericolosi e urbani che vengono sistematicamente incendiati per cercare di eliminarne le tracce con conseguente grave inquinamento dell'aria, del terreno e delle falde acquifere (1).
L'incenerimento dei rifiuti immette nell'atmosfera enormi quantità di fumi inquinanti contenenti materia particolata PM-10 e soprattutto particolato fine e ultrafine (PM-2,5 e PM-1). La frazione ultrafine è riconosciuta come quella più pericolosa per la salute umana poiché raggiunge le parti più distali dell'albero respiratorio, gli alveoli. Poi vi sono le nanoparticelle, aggregati di diametro variabile tra 1 e 25 nanometri, che spesso contengono sostanze estremamente tossiche, persistenti e bioaccumulabili quali: arsenico, berillio, cadmio, cromo, nichel, benzene, piombo, diossine, dibenzofurani, policlorobifenili, idrocarburi policiclici aromatici.
Sappiamo che le sostanze irritanti del fumo di sigaretta sono in grado di danneggiare velocemente il "sistema di pulizia" su indicato facilitando il passaggio di ogni sorta di inquinanti nel polmone. Dunque fumando, non solo si danneggeranno i polmoni, ma si diventerà maggiormente esposti alle sostanze inquinanti, non più trattenute dal suddetto sistema di pulizia. La classica tosse e catarro del fumatore, sono espressione di mancata efficienza del sistema di pulizia del polmone.
In uno scenario di degrado urbano e rurale molta gente si è ammalata di tumore pagando anche con la vita il prezzo per lo smaltimento illegale di rifiuti tossici; dunque si prospetta, come è già ampiamente dimostrabile, una vera strage.
Tuttavia quando si studiano gli effetti di inquinanti come le diossina sulla salute non va sottovalutato l'impatto di fonti supplementari di esposizione quali il fumo di tabacco (2) in cui si rileva diossina, composti diossina-simili (3, 4) e molte delle sostanze persistenti e bioaccumulabili già menzionate. Alcuni studi hanno rilevato che i livelli di diossina nel siero dei fumatori sono fortemente influenzati se essi vivono in un territorio il cui suolo è contaminato da diossina (5).
Il fumo di sigaretta è una fonte di esposizione chimica complessa ambientale e risultati sperimentali suggeriscono una maggiore cancerogenicità delle sostanze chimiche contenute nel fumo di sigaretta in caso di esposizione a inquinanti organici persistenti - persistent organic pollutants (POPs) (6).
Da recenti studi è emerso che l'inquinamento in Campania risulta significativamente associato a fenomeni di invecchiamento cellulare e insorgenza precoce di malattie legate all'età; tutto ciò avviene attraverso meccanismi biochimici di maggiore stress ossidativo, più breve lunghezza dei telomeri e alterata attività della telomerasi (7).
I telomeri sono regioni terminali dei cromosomi e come dei "cappucci protettivi" impediscono la degradazione progressiva del DNA cromosomiale il cui progressivo accorciamento è correlato alla senescenza cellulare e a numerose patologie legate all'età.
Le sigarette accese con i loro fumi, contenenti migliaia di sostanze molte delle quali altamente tossiche per l'uomo, gli animali e l'ambiente, sono come dei roghi tossici in miniatura. Infatti, i meccanismi biochimici alla base dell'invecchiamento cellulare e dell'insorgenza precoce di malattie legate all'età, cui si è fatto riferimento a proposito dell'inquinamento da roghi tossici in Campania, si riscontrano tipicamente nei fumatori (8, 9) indipendentemente dall'inquinamento ambientale.
Certamente se facciamo riferimento alle diossina, uno dei principali inquinanti dei roghi tossici, l'entità dell'esposizione giornaliera derivante dalla sola diossina del fumo di sigaretta è molto al di sotto dei livelli considerati tollerabili dall'OMS (WHO Tolerable Daily Intake), ma bisogna innanzitutto ricordare che la diossina, come molti altri inquinanti organici persistenti, tende all'accumulo nell'organismo e si somma al carico degli inquinanti ambientali. Peraltro, le numerose sostanze cancerogene del fumo di sigaretta possono interagire con inquinanti ambientali determinando un potenziamento degli effetti cancerogeni (10). A tale proposito va osservato che in base ai dati dei registri tumori in Campania del 2012 (11), risultano in aumento tumori (polmonari, colorettali e mammari) per i quali vi è una riconosciuta componente da inquinamento ambientale e per i quali il fumo costituisce un fattore di rischio indipendente (12, 13, 14).
Fumo di tabacco e POPs intervengono singolarmente e in associazione anche sulla patologia cardiovascolare (7, 15), non a caso in Campania le malattie cardiovascolari, secondo recenti dati epidemiologici, raggiungono tassi più elevati rispetto al resto del Paese (16).
Tali dati mettono in evidenza la necessità di sostenere campagne di prevenzione contro il fumo (11), specie nei territori che sono divenuti la pattumiera d'Italia.
Le affermazioni dei Ministri della Salute, Balduzzi nel 2012 e Lorenzin nel 2013, che hanno messo in relazione l'aumentata mortalità in Campania oltre che con i roghi tossici anche con altri fattori, quali fumo e obesità, sono state interpretate dai più come una minimizzazione del problema della Terra dei Fuochi. Ma in realtà i Ministri ci hanno trasmesso ufficialmente quanto emerge da siti istituzionali come i Registri dei Tumori; infatti, da essi emerge una più ritardata e lenta riduzione del fumo di sigaretta verificatasi in Campania (Registro Tumori di Popolazione della Regione Campania - presentazione e commenti 2012). È tuttavia anche vero che i Registri Tumori esprimono solo un aspetto molto parziale; infatti, i dati relativi alla mortalità per inquinamento risultano irrisori rispetto a quelli del fumo, e ciò per una serie di motivi: attualmente detti registri seguono complessivamente all'incirca solo un quarto della popolazione italiana e inoltre hanno una distribuzione molto disomogenea (ad es. in Campania comprendono solo i territori dell'ASL Napoli 3 Sud e la provincia di Salerno). In ogni caso, affrontare il problema del tabagismo nel contesto del gravissimo inquinamento dei territori Campani non va inteso come un modo per strumentalizzare il tabagismo e spostare l'attenzione da un problema all'altro. Peraltro, l'eredità di decenni di sversamenti illegali non può trovare una soluzione in tempi brevi; un'ipotetica bonifica richiederebbe decenni. Le cornucopie dello stemma di Terra di Lavoro ricolme dei frutti del lavoro della terra e quindi simbolo di abbondanza sono state demolite. Il principale settore economico di questi territori è profondamente indebolito per il crollo delle vendite di prodotti agricoli reputati pericolosi e per l'inapplicabilità dei moderni concetti di agricoltura sostenibile, di filiera corta e prodotti a km 0. La vita in Terra dei Fuochi è diventata un percorso attraverso un campo minato per tutti: fumatori e non, obesi e non, etc. Dunque, smettere di fumare e adottare stili di vita corretti attraverso il rafforzamento delle riserve di salute e delle difese dell'organismo, rappresenta, allo stato attuale, l'intervento più utile ed efficace da adottare per limitare i danni.
1. Ferrara L, Iannace M, Patelli AM, Arienzo M: Geochemical survey of an illegal waste disposal site under a waste emergency scenario (Northwest Naples, Italy). Department of Chemical Sciences, University of Naples Federico II, Complesso Universitario Monte S. Angelo, via Cintia, 80100, Naples, Italy. luciano.ferrara@unina.it. Environ Monit Assess. 2013 Mar;185(3):2671-82.
2. Hsu JF, Lee CC, Su HJ, Chen HL, Yang SY, Liao PC: Evaluation of background persistent organic pollutant levels in human from Taiwan: polychlorinated dibenzo-p-dioxins, dibenzofurans, and biphenyls. Department of Environmental and Occupational Health, College of Medicine, National Cheng Kung University, 138 Sheng-Li Road, Tainan 704, Taiwan. Environ Int. 2009 Jan;35(1):33-42.
3. Wilson CL, Bodnar JA, Brown BG, Morgan WT, Potts RJ, Borgerding MF: Assessment of dioxin and dioxin-like compounds in mainstream smoke from selected US cigarette brands and reference cigarettes. Research and Development, RJ Reynolds Tobacco Company, Winston-Salem, NC 27102, USA. wilsonc5@rjrt.com. Food Chem Toxicol. 2008 May;46(5):1721-33.
4. Löfroth G, Zebühr Y: Polychlorinated dibenzo-p-dioxins (PCDDs) and dibenzofurans (PCDFs) in mainstream and sidestream cigarette smoke. Environmental Health Unit, Nordic School of Public Health, Gothenburg, Sweden. Bull Environ Contam Toxicol. 1992 Jun;48(6):789-94.
5. Demond A, Franzblau A, Garabrant D, Jiang X, Adriaens P, Chen Q, Gillespie B, Hao W, Hong B, Jolliet O, Lepkowski J: Human exposure from dioxins in soil. College of Engineering, University of Michigan, Ann Arbor, Michigan 48109, United States. averyd@umich.edu. Environ Sci Technol. 2012 Feb 7;46(3):1296-302.
6. Lee YM, Bae SG, Lee SH, Jacobs DR Jr, Lee DH: Associations between cigarette smoking and total mortality differ depending on serum concentrations of persistent organic pollutants among the elderly. Department of Preventive Medicine, School of Medicine, Kyungpook National University, Daegu, Korea. J Korean Med Sci. 2013 Aug;28(8):1122-8.
7. De Felice B, Nappi C, Zizolfi B, Guida M, Di Spiezio Sardo A, Bifulco G, Guida M: Telomere shortening in women resident close to waste landfill sites. Department of Life Sciences, University of Naples II, Via Vivaldi Caserta, Italy. bruna.defelice@unina2.it. Gene. 2012 May 25;500(1):101-6.
8. Morlá M, Busquets X, Pons J, Sauleda J, MacNee W, Agustí AG: Telomere shortening in smokers with and without COPD. Unitat d'Investigació, IUNICS-Hospital Universitari Son Dureta Andrea Doria 55, 07014- Palma de Mallorca, Spain. Eur Respir J. 2006 Mar;27(3):525-8.
9. Babizhayev MA, Savel'yeva EL, Moskvina SN, Yegorov YE: Telomere length is a biomarker of cumulative oxidative stress, biologic age, and an independent predictor of survival and therapeutic treatment requirement associated with smoking behavior. Innovative Vision Products Inc, County of New Castle, DE, USA. markbabizhayev@mail.ru. Am J Ther. 2011 Nov;18(6):e209-26.
10. Lackmann GM, Angerer J, Töllner U: Parental smoking and neonatal serum levels of polychlorinated biphenyls and hexachlorobenzene. Zentrum für Kinderheilkunde, Heinrich-Heine-Universität, Düsseldorf, Germany. Pediatr Res. 2000 May;47(5):598-601.
11. Fusco M, De Angelis R, Senatore G, Zigon G, Rossi S: Estimates of cancer burden in Campania. Tumori. 2013 May-Jun;99(3):374-81.
12. Fu Z, Shrubsole MJ, Li G, Smalley WE, Hein DW, Cai Q, Ness RM, Zheng W: Interaction of cigarette smoking and carcinogen-metabolizing polymorphisms in the risk of colorectal polyps. Division of Epidemiology, Department of Medicine, Vanderbilt Epidemiology Center, Vanderbilt University School of Medicine, Nashville, TN 37203, USA. Carcinogenesis. 2013 Apr;34(4):779-86.
13. Hansen RD, Albieri V, Tjønneland A, Overvad K, Andersen KK, Raaschou-Nielsen O: Effects of smoking and antioxidant micronutrients on risk of colorectal cancer. Danish Cancer Society Research Center, Copenhagen, Denmark. rikkehan@cancer.dk. Clin Gastroenterol Hepatol. 2013 Apr;11(4):406-15.e3.
14. Gammon MD, Eng SM, Teitelbaum SL, Britton JA, Kabat GC, Hatch M, Paykin AB, Neugut AI, Santella RM: Environmental tobacco smoke and breast cancer incidence. Department of Epidemiology, School of Public Health, University of North Carolina, CB#7435 McGavern-Greenberg Hall, Chapel Hill, NC 27599-7435, USA. gammon@unc.edu. Environ Res. 2004 Oct;96(2):176-85.
15. Sjöberg Lind Y, Lind PM, Salihovic S, van Bavel B, Lind L: Circulating levels of persistent organic pollutants (POPs) are associated with left ventricular systolic and diastolic dysfunction in the elderly. Department of Emergency Medicine, Linköping University Hospital, Linköping, Sweden. Environ Res. 2013 May;123:39-45.
16. Capuano V, Lamaida N, Torre S, Capuano E, Borrelli MI, Capuano E, Clarizia MM, Capuano R, De Rosa C: [Ten year cardio-cerebro-vascular mortality and morbidity in a Southern Italy cohort: the VIP Project data]. U.O. di Cardiologia ed UTIC di Mercato S. Severino - Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Salerno, Italy. capuanov@tiscali.it. Monaldi Arch Chest Dis. 2013 Mar;80(1):31-4.
Guglielmo Lauro
(medico)
Vedi anche: