mercoledì 5 giugno 2019

05.06.2019 Giornata Mondiale dell'Ambiente (World Environment Day - WED): grazie per non gettare i mozziconi nella natura!



Ogni anno nel mondo vengono consumate circa 6 mila miliardi di sigarette, e buttare il mozzicone a terra, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, è un’azione purtroppo considerata normale dalla maggior parte dei fumatori.
L'impatto ambientale del fumo è particolarmente grave e non più sostenibile. Tutte le leggi esistenti sui rifiuti e sul divieto di fumo sono largamente inefficaci ad arginare l’inquinamento causato dal contaminante più disseminato nel mondo: il mozzicone di sigaretta. Esso, peraltro, rappresenta anche il primo contaminante degli oceani a livello mondiale e la tipologia di rifiuto più numeroso raccolto sulle coste di tutto il pianeta, così come riportato dall'Ocean Conservancy, un’associazione no-profit che da 32 anni organizza l’International coastal cleanup (associazione internazionale di pulizia costiera).
I mozziconi di sigarette sono così onnipresenti che molti neanche si rendono conto di quanto essi sporchino le nostre strade, i parchi e le spiagge di tutto il mondo, per non parlare del danno all’ecosistema. Bisogna rendere consapevoli i fumatori che l’abbandono indiscriminato di mozziconi non è solo un problema di decoro. Un mozzicone impiega, infatti, fino a 10 anni a decomporsi e può inquinare circa 500 litri di acqua essendo un concentrato di sostanze tossiche complicate da smaltire.
Un recente studio (1) ha esaminato il tempo di degradazione dei mozziconi di sigaretta, ed ha rilevato che essa risulta rapida quando si tratta della componente esterna, cartacea, poi la degradazione si arresta quasi del tutto a livello dell'acetato di cellulosa, un materiale plastico che si spezzetta in microplastiche che entrano a far parte delle catene alimentari marine; ogni filtro di sigaretta è costituito da circa 12'000 fibre del suddetto materiale plastico (2); le suddette fibre sono generalmente legate fra loro da una sostanza plastificante, la triacetina. I mozziconi rappresentano circa un terzo di tutti i rifiuti raccolti sulle coste marine e costituiscono una minaccia ambientale continua.
Il filtro che si trova nel mozzicone di sigaretta è stato introdotto negli anni Cinquanta del secolo scorso, allo scopo di bloccare sostanze dannose per l'organismo del fumatore e quindi come alternativa "più salutare" alle sigarette senza filtro.
Alcuni studi hanno rilevato che le sottilissime fibre che costituiscono il filtro vengono inalate e anche ingerite; addirittura sono state segnalate fibre filtranti nel tessuto polmonare di pazienti con cancro ai polmoni (2).
Altri studi hanno riscontrato che i filtri adottati nelle sigarette alterano il meccanismo di combustione del tabacco facendo aumentare il numero di tossine presenti e aumentano la probabilità di contrarre l'adenocarcinoma del polmone (2, 3).
Il principale costituente dei filtri è l'acetato di cellulosa che, dunque, oltre a non apportare alcun beneficio alla salute del fumatore, può addirittura danneggiarla.
Peraltro, è stato riscontrato che i metalli tossici come Mercurio e Piombo rilasciati dai mozziconi di sigaretta, compromettono l'ecosistema marino e così come avviene per le microplastiche anche i metalli tossici entrano nella catena alimentare umana (4).
Vari studi hanno accertato che la maggior parte dei rifiuti marini proviene da fonti terrestri, specialmente in relazione alle attività correlate al fumo di tabacco (5).
Si fanno battaglie e si prendono provvedimenti contro le plastiche di qualsiasi provenienza, ma per le plastiche dei mozziconi di sigaretta costituiti da filtri inutili e inquinanti si fa ancora poco.
Sarebbe auspicabile riproporre nel nostro Paese la campagna di sensibilizzazione adottata dalla località francese Colliure sul tema dell'inquinamento idrico, fissando accanto ai tombini una targa con la scritta “Ne rien jeter, ne rien vider. LA MER COMMENCE ICI” che sta per “Non gettare niente, non svuotare nulla. IL MARE INIZIA QUI”. Infatti, la battaglia per tenere puliti i nostri mari può iniziare proprio da qui e ciò dobbiamo ricordarlo quando ci sfiora l'idea di buttare nel tombino un inquinante qualsiasi e soprattutto un mozzicone di sigaretta!

1. Bonanomi G, Incerti G, Cesarano G, Gaglione SA, Lanzotti V: Cigarette butt decomposition and associated chemical changes assessed by 13C CPMAS NMR. PLoS One. 2015 Jan 27;10(1):e0117393.
2. Novotny TE, Lum K, Smith E, Wang V, Barnes R: Cigarettes butts and the case for an environmental policy on hazardous cigarette waste. Int J Environ Res Public Health. 2009 May;6(5):1691-705.
3. Song MA, Benowitz NL, Berman M, Brasky TM, Cummings KM, Hatsukami DK, Marian C, O'Connor R, Rees VW, Woroszylo C, Shields PG: Cigarette Filter Ventilation and its Relationship to Increasing Rates of Lung Adenocarcinoma. J Natl Cancer Inst. 2017 Dec 1;109(12).
4. Dobaradaran S, Schmidt TC, Nabipour I, Ostovar A, Raeisi A, Saeedi R, Khorsand M, Khajeahmadi N, Keshtkar M: Cigarette butts abundance and association of mercury and lead along the Persian Gulf beach: an initial investigation. Environ Sci Pollut Res Int. 2018 Feb;25(6):5465-5473.
5. Munari C, Corbau C, Simeoni U, Mistri M: Marine litter on Mediterranean shores: Analysis of composition, spatial distribution and sources in north-western Adriatic beaches. Waste Manag. 2016 Mar;49:483-490. 
Guglielmo Lauro
(medico)