venerdì 31 luglio 2020

Attenzione ai sali di nicotina delle pod mod (Juul, MyBlue, etc.)

Le pod mod sono le sigarette elettroniche di ultima generazione; hanno la caratteristica di essere leggere e compatte e la loro diffusione fa leva sul fatto che sono dispositivi discreti, comodi da trasportare, facili da usare e con poca manutenzione. Le pod mod sono composte da un serbatoio con testina (pod) e da una batteria (mod). Talora sono utilizzate come muletto, cioè per utilizzi occasionali dove è richiesto l'uso di un dispositivo di dimensioni contenute con emissioni di nuvole di vapore più inodori e meno visibili. I liquidi impiegati in questi tipi di dispositivi spesso sono a base di sali di nicotina per compensare lo scarso colpo (hit) in gola, detto anche "botta di nicotina". Queste pod mod vengono pubblicizzate come una valida alternativa per aiutare i fumatori adulti ad abbandonare l'uso delle sigarette tradizionali. Ma per comprendere meglio i limiti di questi dispositivi nel costituire una valida alternativa alla sigaretta è necessario approfondire la conoscenza sui sali di nicotina.

Le foglie di tabacco naturalmente contengono nicotina sotto forma di sali (nicotina protonata). Tuttavia, per la preparazione delle sigarette, il tabacco viene trattato con ammoniaca per produrre nicotina libera (freebase, cioè con il gruppo aminico deprotonato). Tale forma di nicotina libera (non protonata) è detta anche freebase in quanto possiede una carica negativa sull’atomo di azoto (N-). Peraltro la molecola della nicotina freebase essendo anche più piccola rispetto alla forma salificata è molto volatile e tende a lasciare le particelle di aerosol in cui è presente depositandosi sulle prime vie respiratorie. Qui esercita un’azione irritante responsabile della percezione di colpo in gola, sensazione spesso ricercata dalla maggior parte dei fumatori. Quindi ancor prima di giungere nei polmoni la nicotina viene anticipatamente assorbita attraverso le prime vie respiratorie. Peraltro, l’assorbimento nelle prime vie respiratorie è più lento rispetto a quanto avviene nei polmoni, ma basta per attivare il meccanismo di ricompensa e per innescare e/o rinforzare la dipendenza (addiction).

Le prime sigarette elettroniche per anni hanno utilizzato la nicotina libera come le sigarette a combustione, ma dato che le goccioline di aerosol della sigaretta elettronica (ecig) sono più grosse delle particelle derivanti dalla combustione, le goccioline della ecig hanno più difficoltà a raggiungere il polmone dove la velocità di assorbimento della nicotina è la più elevata. Pertanto la nicotina delle sigarette elettroniche standard, pur dando il colpo in gola per la presenza di nicotina freebase, hanno uno spettro di assorbimento diverso da quello della sigaretta a combustione, pertanto queste sigarette elettroniche vengono spesso percepite insoddisfacente dai fumatori abituati alla sigaretta convenzionale.

Le sigarette elettroniche Juul sviluppate dalla Pax Lab utilizzano sali di nicotina che derivano dalla reazione della nicotina (una base) con un acido (ac. benzoico). Il benzoato di nicotina è il sale di nicotina brevettato per la Juul e i sali di nicotina sono composti che presentano una struttura chimica più stabile; essendo meno volatile la nicotina salificata segue le particelle di aerosol nel percorso verso le parti più distali dell'albero respiratorio. Peraltro, i sali di nicotina non danno il caratteristico colpo in gola tipico della nicotina freebase. A questo punto va considerato che la velocità di assorbimento della nicotina a livello polmonare è molto più rapida rispetto alla velocità di assorbimento delle parti prossimali delle vie aerifere (cavo orale, faringe); più precisamente è stimato che l'assorbimento dei sali di nicotina sia circa 20 volte più veloce rispetto alla nicotina libera (freebase) presente nei liquidi delle altre ecig. Quindi ciò che distingue le ecig tradizionali dalla Juul è la cinetica di assorbimento che con la nicotina libera risulta graduale, mentre con la forma salificata, la nicotina raggiunge il cervello con una cinetica più esplosiva. Quindi, i sali di nicotina rendono il fumo delle Juul particolarmente avvincente e l’assenza del colpo in gola favorisce assunzioni ancor più elevate di nicotina con conseguente aumento della dipendenza nicotinica. Infatti, svapando un liquido con nicotina salina e non avvertendo il colpo in gola non ci si rende conto del maggiore assorbimento di nicotina rispetto alle altre sigarette elettroniche; in altre parole l’assenza del colpo in gola porta ad una ridotta percezione del danno rispetto alla maggior parte degli altri prodotti del tabacco (1).

Insomma a causa dell'elevato contenuto di nicotina di JUUL, chi le utilizza rischia di diventare rapidamente dipendente dalla nicotina e avere difficoltà a smettere (2).

In effetti per coloro che non hanno avuto una precedente esposizione alla nicotina, la Juul costituisce un’esca molto efficace con un tasso molto alto di conversione dalla sperimentazione al fumo quotidiano (3).

Passando a considerazioni più pratiche va osservato che quando si usa la Juul sembra inizialmente di aspirare semplice aria un po' aromatizzata perché non si avverte il colpo in gola e quindi si è indotti a fare 3-4 tiri in rapida sequenza. Tuttavia la quantità di nicotina assorbita dopo un po' si fa sentire con una sensazione di capogiro. In realtà la concentazione di nicotina nei pod di Juul pari a 50mg/ml negli USA, in Europa è stata limitata a 20mg/ml e ciò porta a fare più tiri e quindi paradossalmente ad assorbire più nicotina. Discorso analogo vale per i pod di MyBlue che dai 40mg/ml negli USA è distribuito in Europa a 16mg/ml. In pratica, un pod a 50-60mg/ml darebbe un appagamento più immediato e quindi meno necessità di tiri ripetuti in rapida sequenza. Inoltre, la mancanza di hit non fa associare l'aroma al piacere e quindi probabilmente non si sviluppa o si sviluppa molto meno la fidelizzazione dello svapatore ad uno specifico aroma come analogamente avviene con la sigarette a combustione e quindi il fumatore di pod mod a sali di nicotina tende a passare facilmente da un aroma all'altro.

In base a quanto sopra esposto si evince come questi nuovi dispositivi oltre a non rappresentare una valida alternativa al fumo di sigarette convenzionali, possono anche coinvolgere pericolosamente i minorenni.

1. Elise M Stevens, Emily T Hébert, Alayna P Tackett, Eleanor L S Leavens, Theodore L Wagener: Harm Perceptions of the JUUL E-Cigarette in a Sample of Ever Users. Int J Environ Res Public Health. 2020 Jul 2;17(13):E4755.
2. Jennifer B Unger, Christopher Rogers, Jessica Barrington-Trimis, Anuja Majmundar, Steve Sussman, Jon-Patrick Allem, Daniel W Soto, Tess Boley Cruz: "I'm Using Cigarettes to Quit JUUL": An Analysis of Twitter Posts About JUUL Cessation. Addict Behav Rep. 2020 May 19;12:100286.
3. Anna K Duell, James F Pankow, David H Peyton: Nicotine in tobacco product aerosols: 'It's déjà vu all over again'. Tob Control. 2019 Dec 17; tobaccocontrol-2019-055275.

Guglielmo Lauro
(medico)