proposta di “operazione Smoke-free SerT” estendendo l’iniziativa a tutti gli ambienti ASL
Il divieto di fumo nell’ambito delle strutture sanitarie è strategicamente importante per un’azienda il cui scopo è curare e garantire la salute della popolazione, anche occupandosi dei fumatori che intendono smettere e proteggendo operatori e pazienti dall’esposizione al fumo passivo. Il rispetto del divieto di fumo è doppiamente importante per le specifiche strutture sanitarie che afferiscono ai Dipartimenti Dipendenze come i SerT; infatti, essi rappresentano le strutture sanitarie poste in prima linea per combattere scelte e comportamenti che danneggiano la salute e che sono demandate alla cura delle dipendenze da sostanze illegali e legali (fumo di tabacco, alcol, etc.).
Dunque obiettivi prioritari da conseguire soprattutto nei SerT sono:
- promuovere negli operatori fumatori, purtroppo numerosi, atteggiamenti di rispetto per coloro che non fumano
- e, soprattutto, promuovere la scelta coerente e responsabile di smettere di fumare.
Una moderna struttura sanitaria oggi cura molto l’immagine e la visibilità. Qual è l’immagine che dà il SerT nei confronti del fumo? Locali impregnati di fumo, operatori che fumano ovunque, cicche a terra e ceneriere colme non lasciano dubbi!
Un danno all’immagine del SerT che non tutela sia coloro che occasionalmente vi accedono e/o vi rimangono per breve tempo, sia per i lavoratori che sono costretti a restare per l’intera giornata lavorativa nei luoghi ove non viene rispettato il divieto di fumo, e quindi ove non vengono rispettate le disposizioni intese a proteggere la salute dei lavoratori.
Esporre il divieto di fumo nei luoghi di lavoro è un obbligo di legge, fornire strumenti ai non fumatori per far valere il loro diritto di lavorare in ambienti sani e sicuri, e motivazioni ai fumatori per aiutarli a smettere, è segno di grande responsabilità sociale.
Il ripiego che alcuni Servizi adottano, cioè quello di dedicare ai fumatori ambienti separati o ventilati, è un provvedimento monco; infatti, solo la creazione di ambienti 100% smoke-free è l'unico modo per offrire una protezione efficace contro i danni causati dal fumo passivo.
Il ripiego che alcuni Servizi adottano, cioè quello di dedicare ai fumatori ambienti separati o ventilati, è un provvedimento monco; infatti, solo la creazione di ambienti 100% smoke-free è l'unico modo per offrire una protezione efficace contro i danni causati dal fumo passivo.
Raccolte le numerose lamentele da parte di operatori non fumatori Ser.T. (compresi addetti alle pulizie, guardie giurate, utenti e accompagnatori) e in qualità di referente del Centro Antifumo afferente al Dipartimento Dipendenze ASL Caserta, propongo quanto segue:
- necessità di ripristinare la cartellonistica di divieto di fumo negli ambienti SerT qualora non fosse correttamente esposta ed estendere il divieto di fumo anche nelle autovetture di servizio
- promuovere negli operatori fumatori la motivazione a smettere di fumare (con accesso agevolato al Centro Antifumo: regime gratuito e possibilità di recarsi al CAF in orario di lavoro senza necessità di recupero).
- per far valere i diritti dei non fumatori ed evitare situazioni conflittuali, dare la possibilità agli operatori non fumatori di chiedere al Responsabile del Servizio di essere giustificato ad allontanarsi dal posto di lavoro perché esposto al fumo passivo nonostante i divieti imposti (senza necessità di recupero orario). TAR ABRUZZO, SEZ. PESCARA - Sentenza 2 dicembre 1999 n. 897 - Pres. Catoni, Est. Eliantonio - D.R. c. Ministero Poste e Telecomunicazioni] afferma che “una volta accertato che il posto di lavoro è divenuto insalubre "a causa del fumo di sigarette nei locali", deve ritenersi che il datore di lavoro sia responsabile della nocività del posto di lavoro per la violazione di specifici obblighi di comportamento imposti da norme di legge”, e che “il temporaneo allontanamento dal posto di servizio "per respirare un po’ di aria salubre" non può qualificarsi come allontanamento non autorizzato dal posto di lavoro”.
Propongo, inoltre, di fissare la data rappresentativa del 31 maggio p.v. (Giornata Mondiale Senza Tabacco) per raggiungere l’obiettivo di “SerT senza fumo” ed eventualmente coinvolgere anche il Servizio di Prevenzione e Protezione dell’ASL. Confidando in un concreto accoglimento della proposta invio cordiali saluti.
Il referente medico del CAF di Gricignano
f.to Guglielmo Lauro