lunedì 31 luglio 2023

Sostanze inutili, dannose e ...sorprendentemente mortali!

Qual è l'attività oggettivamente più inutile e più dannosa per la salute dell'uomo con ricadute deleterie sull'ambiente, oltre ad essere la più diffusa?
Senza dubbio, fumare! Il fumo di tabacco ha, infatti, tanti poco invidiabili primati che lo rendono un flagello di dimensioni planetarie, provocando ogni anno circa 8 milioni di morti nel mondo, di cui oltre 7 milioni sono causati da malattie legate al cancro (fonte: Ministero della Salute). 

Di seguito sono riportate alcune evidenze scientifiche riguardanti il fumo di tabacco e su cui vale la pena riflettere:
-Sotto diversi punti di vista, la nicotina è la droga che crea più dipendenza al mondo e il tabacco è la sostanza più letale (1, 2, 3); in effetti, il fumo di tabacco porta a una delle dipendenze di più lunga durata della vita, danneggiando progressivamente tutte le strutture dell'organismo in un processo cui non è possibile sottrarsi;
-Il fumo rappresenta, a livello globale, il più forte fattore di rischio stile di vita-correlato, seguito da consumo di alcol e obesità (4);
-Il tabacco è considerato il motore primario delle dipendenze patologiche (5);
-Il disturbo da uso di tabacco è il più comune disturbo da uso di sostanze nel mondo;
-Il fumo rappresenta la prima causa di morte evitabile nei Paesi occidentali, sicuramente più dell’AIDS, incidenti stradali, suicidi, abuso di alcol, droghe, incendio ed omicidi presi tutti assieme (6);
-Il 90% dei tumori polmonari è dovuto al fumo di sigaretta. Il fumo è, inoltre, la maggiore causa di cancro delle mucose orali e della laringe, del pancreas e della cervice uterina;
-Il fumo rappresenta il più importante fattore di rischio per lo sviluppo di broncopneumopatia cronica ostruttiva (7): circa il 10-15% di fumatori sviluppa un'ostruzione bronchiale clinicamente significativa (8);
-Il fumo costituisce il principale fattore di rischio di pneumotorace spontaneo primario (PSP) (9);
-Il tabagismo rappresenta il principale fattore di rischio modificabile per l'insorgenza di patologie nei pazienti HIV (10);
-L'industria del tabacco costituisce la prima causa evitabile di emissioni di CO2 e dunque la più insostenibile delle industrie;
- I mozziconi di sigaretta rappresentano il primo contaminante degli oceani a livello mondiale e la tipologia di rifiuto più numeroso raccolto sulle coste di tutto il pianeta, così come riportato dall'Ocean Conservancy, associazione no-profit che da 32 anni organizza l’International Coastal Cleanup (associazione internazionale di pulizia costiera).

Il tabacco, come droga, va posto in una categoria di sostanze che possiamo considerare speciale, perché l'uso comune non comporta le alterazioni mentali acute, con perdita del controllo delle proprie azioni, così come quelle che si possono osservare con l'uso di altre droghe illegali e che contribuiscono alla loro pericolosità. Tuttavia, per la sua azione subdola il tabacco inevitabilmente prima o poi ci chiederà un conto spesso salato in termini di salute. Peraltro, a differenza dell’alcol e delle droghe illegali, riesce a fare danni alle persone anche in modalità passiva, cioè attraverso il fumo di seconda mano, il fumo di terza mano, e l’after smoke, nonché all’ambiente mediante i suoi rifiuti tossici, i mozziconi.

Insomma la sigaretta è il prodotto commerciale che più degli altri uccide le persone che ne fanno uso. Il consumo e la produzione delle sigarette non rispettano minimamente il requisito di responsabilità, e probabilmente è anche uno dei prodotti meno etici, danneggiando la salute dell'uomo, degli animali e delle piante. Ogni anno, le sigarette gettate per terra producono circa 800.000 tonnellate di rifiuti. Questi rifiuti contengono sostanze chimiche tossiche che possono contaminare il suolo e l'acqua.

Ora osserviamo la dimensione del fenomeno tabagismo rispetto all’alcol e alle droghe illegali.

Se i consumatori di tabacco in Italia sono circa 12 milioni e i morti a causa del tabacco sono circa 90 mila all'anno (11), a quanto ammonta il tasso di letalità?
Il tasso di letalità si calcola dividendo il numero di morti per tabacco per il numero di fumatori moltiplicato 100 = (90 000/12 000 000)*100=0,75%.
Effettuando analogo calcolo per i consumatori di bevande alcoliche in Italia che ammontano a circa 40 milioni (12) e preso atto che le morti per alcol in Italia sono circa 25 mila all’anno, avremo un tasso di letalità pari a (25 000/40 000 000)*100=0,06%.
Ripetendo, infine, lo stesso calcolo per coloro che fanno uso di sostanze illegali che in Italia ammontano a circa 6 milioni e per i morti da tali sostanze che ammontano a circa 300 unità (Fig.1), avremo un tasso di letalità pari a (300/6 000 000)*100=0,005%.
Fig. 1: quasi 300 decessi nel 2015

Nel Regno Unito, dove la prevalenza dei fumatori è di alcuni punti percentuali inferiore a quella dell'Italia, sono state messe esplicitamente a paragone le morti da tabacco, da alcol e da eroina, riportandole nel seguente grafico (Fig.2). Confrontando tali dati con quelli con quelli dell'Italia, il tasso di letalità del tabacco mantiene più o meno le stesse proporzioni rispetto all'alcol e alle droghe illegali.
Fig. 2: Numero di morti all'anno nel Regno Unito per le principali droghe (13)

Dunque, in Italia (e non solo) il tabacco uccide almeno 12 volte di più dell’alcol e 150 volte di più delle droghe illegali!
Il che è in linea con quanto riporta il Ministero della Salute e cioè che nell'Unione Europea  "circa il 50% dei fumatori muore prematuramente, con conseguente perdita media di 14 anni di vita per fumatore" (11).
Per quanto i dati sopra riportati possano essere considerati valori stimati e messi in relazione con una certa approssimazione, va osservato che trattandosi di numeri con ordini di grandezza molto differenti, il risultato di queste correlazioni non cambia significativamente e le suddette conclusioni rimangono valide dal punto di vista analitico.
Questi concetti dovrebbero rappresentare una solida base su cui costruire stili di vita più equilibrati e salutari e meritano sicuramente un successivo post di approfondimento.
 
2. Henri-Jean Aubin, Amandine Luquiens, Nicolas Bonnet, Anne Borgne: [From nicotine dependence to addictology]. Rev Prat. 2012 Mar;62(3):356-9.
3. J Slade: Introductory notes on the tobacco problem. Nicotine Tob Res. 1999;1 Suppl 2:S27-30.
4. Katzke VA, Kaaks R, Kühn T: Lifestyle and cancer risk. Cancer J. 2015 Mar-Apr;21(2):104-10.
5. Eliza L Gordon, Aviva H Ariel-Donges, Viviana Bauman, Lisa J Merlo: What Is the Evidence for "Food Addiction?" A Systematic Review. Nutrients. 2018 Apr 12;10(4):477.
6. Tinghino B: Tabagismo, dimensioni del problema e aspetti terapeutici. Mission p. 8 n. 3, 2002.
7. Murin S, Hilbert J, Reilly SJ: Cigarette smoking and the lung. Clin Rev All Immunol 1997;15:307-36.
8. Paola Martucci: Danno polmonare indotto da fumo di tabacco e patogenesi delle interstiziopatie fumo-correlate. Fumo e interstiziopatie polmonari a cura di Sandra Nutini e Valerio Poletti. Pacini Editore maggio 2008.
9. Tschopp JM, Bintcliffe O, Astoul P, Canalis E, Driesen P, Janssen J, Krasnik M, Maskell N, Van Schil P, Tonia T, Waller DA, Marquette CH, Cardillo G: ERS task force statement: diagnosis and treatment of primary spontaneous pneumothorax. Eur Respir J. 2015 Aug;46(2):321-35.
10. Encrenaz G, Bénard A, Rondeau V, Bonnet F, Lazaro E, Neau D, Dupon M, Dabis F, Mercié P, Chêne G; ANRS CO3 Aquitaine Study Group (Grouped'Epidémiologie Clinique du Sida en Aquitaine): Determinants of smoking cessation attempts among HIV-infected patients results from a hospital-based prospective cohort. INSERM, U897, CIC-EC7,Bordeaux, F-33076 France. Gaelle.Encrenaz@isped.u-bordeaux2.fr. Curr HIV Res. 2010 Apr;8(3):212-7.
11. Ministero della Salute: Tabagismo. 30 maggio 2022 (link 1link2link3)
13. David Nutt: Drugs Without the Hot Air: Minimising the harms of legal and illegal drugs. UIT Cambridge, England, May 31, 2012.
Guglielmo Lauro
(medico)