venerdì 30 settembre 2022

Lavorare sul delay discounting può aiutare a smettere di fumare

Le persone che fumano in Italia rappresentano una popolazione che sembra incurante delle conseguenze del fumo sulla salute. Pertanto è legittimo chiedersi se i fumatori percepiscano adeguatamente gli esiti dannosi del fumo, se siano poco o per nulla sensibili al rischio di contrarre una malattia fumo-correlata, quanto la loro decisione di fumare sia "razionale" rispetto alla consapevolezza del danno che si stanno procurando. In effetti la vita ci pone sempre di fronte a delle scelte tra opzioni che sono immediatamente gratificanti e opzioni che lo sono solo in futuro. Tali scelte sono il frutto di compromessi tra benefici o costi a breve e lungo termine. Ad esempio, devo fumare una sigaretta in questo momento o devo astenermi dal fumare per rimanere più sano in futuro?
I fumatori inconsapevolmente mettono in pratica una distorsione temporale detta "delay discounting" che indica la tendenza a preferire una ricompensa più piccola subito (sigaretta ora), invece di una ricompensa più grande ma per la quale è necessario aspettare e i cui benefici sono dunque svalutati. In altre parole, il delay discounting rappresenta una forma di impulsività cognitiva con errata percezione temporale delle conseguenze negative di un comportamento non salutare (1); quindi una forma di vulnerabilità che ci porta a preferire invariabilmente “l’uovo oggi alla gallina domani”.
Il delay discounting rappresenta un "processo trans-malattia" comune a diversi disturbi come l'addiction (disturbo da uso di sostanze psicotrope), le dipendenze comportamentali, il deficit di attenzione/iperattività (ADHD), l'obesità, etc. (1).
Dunque se da un lato il delay discounting rappresenta una sorta di indicatore comportamentale di tutte le dipendenze, va evidenziato il ruolo preminente del fumo di tabacco sulle funzioni cognitive.
Gli studi sulla relazione tra fumo di sigaretta e delay discounting rilevano che l'esposizione alla nicotina aumenta il delay discounting verosimilmente attraverso vari meccanismi, quali l’inibizione dei sistemi di regolazione corticale, nonché le interferenze sul sistema cerebrale di ricompensa (2). Peraltro, fattori come stress e ristrettezze socio-economiche impoveriscono le funzioni cognitive conducendo a comportamenti rischiosi e malsani anche attraverso il delay discounting ovvero attraverso la svalutazione delle ricompense future rispetto a quelle immediate (2). Peraltro, i processi decisionali sono influenzati anche dalle norme sociali, dalla pressione dei pari, dallo stato emozionale dell’individuo: la gioia tende a ridurre il delay discounting, il rimpianto l’aumenta. Poi persistendo l’abitudine al fumo sopraggiunge una sorta di percezione attenuata dei subdoli danni da sigaretta.
Come evitare che le funzioni cognitive vengano compromesse dal delay discounting? Una modalità è rappresentata dall'allenamento della memoria di lavoro (working memory); allenamento che dovrebbe cominciare già nell'infanzia, soprattutto perché nell’adolescenza il delay discounting compromette le funzioni cognitive in misura maggiore rispetto all’adulto; infatti, nell’adolescente le conseguenze dannose delle sigarette vengono percepite come una prospettiva lontana nel tempo (3). Pertanto è importante tenere conto di tale percezione distorta dei giovani fumatori i quali tendono a collocare le ripercussioni negative della loro abitudine in un futuro più distante, sottovalutando peraltro il rischio di diventare dipendenti e quindi di non riuscire a smettere di fumare.
L’età comunque non è l’unico fattore in gioco, il corredo genetico infatti è responsabile per circa la metà della differenza del livello di delay discounting tra gli individui. Infatti, numerosi geni influenzerebbero il delay discounting e alcuni dati preliminari suggeriscono che questi geni dell’impulsività possano includere geni che codificano per gli enzimi che sintetizzano la serotonina.
Allora cerchiamo di comprendere meglio cos'è la memoria lavoro e come migliorarla.
La memoria di lavoro (WM) è una componente fondamentale del funzionamento esecutivo  ed è definita come la capacità di tenere a mente brevemente e manipolare piccole quantità di informazioni da utilizzare nell'esecuzione di compiti cognitivi (processo decisionale). I fumatori hanno un processo decisionale focalizzato principalmente sulla percezione negativa dell'attesa, sul desiderio che deve essere soddisfatto immediatamente, per cui sceglie la ricompensa immediata. Le strategie basate sull'accettazione e sulla consapevolezza supportano la volontà di sperimentare ciò che non può essere controllato, come lo stress o il desiderio, e supportano le scelte che sono radicate nella consapevolezza del momento presente. Quindi bisogna aumentare la volontà di ridurre le scelte impulsive anche a costo di provare disagio. Ci sono tecniche psicologiche cognitivo comportamentali che attraverso varie metodiche possono migliorare i problemi di delay discounting e di memoria lavoro.
All’approccio psicologico possono, poi associarsi risorse complementari, quali interventi socio-educativi e di coaching comportamentale, app di brain training (applicativi informatici), integratori fitoterapici antistress, stimolazione magnetica transcranica, etc.

1. Zhiyi Chen, Benjamin Becker, Pengmin Qin, Wei Lei, Jing Chen, Peiwei Liu, Tian Lin, Chenyan Zhang, Rong Zhang, Mengmeng Wang, Ting Xu, Yaqi Yang, Pan Feng, Tingyong Feng: Neural networks during delay discounting as trans-disease marker: A meta-analytical review. J Psychiatr Res. 2021 Jul;139:62-70.
2. Pepita Barlow, Martin McKee, Aaron Reeves, Gauden Galea, David Stuckler: Time-discounting and tobacco smoking: a systematic review and network analysis. Int J Epidemiol. 2017 Jun; 46(3): 860–869.
3. Samuel D Klein, Paul F Collins, Monica Luciana: Developmental trajectories of delay discounting from childhood to young adulthood: longitudinal associations and test-retest reliability. Cogn Psychol. 2022 Sep 29;139:101518. 
Lauro Guglielmo
(medico)