giovedì 1 gennaio 2015

Apriamo il nuovo anno mantenendo alta l'attenzione sulla tutela dei diritti dei non fumatori


Il fumo passivo resta tuttora una delle principali fonti di inquinanti indoor che può creare concentrazioni di polveri sottili molto elevate: fino a 100 volte superiori ai limiti di legge consentiti per l’ambiente esterno. Nonostante tutte le disposizioni antifumo, circa la metà dei bambini italiani da 0 a 13 anni, è ancora esposta al fumo passivo. La quota maggiore di fumatori passivi risiede nelle Regioni dell’Italia meridionale e insulare. D'altro canto secondo il sistema di sorveglianza PASSI (Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia) è in aumento la percentuale di popolazione che rispetta il no al fumo in casa (dal 71,6% nel 2008 al 78,3% nel 2012) (1).
Tuttavia la questione del fumo passivo, anche se egoisticamente è spesso sottovalutata specie dai fumatori, costituisce un problema di salute pubblica di grande importanza. Secondo recenti stime dell'Organizzazione Mondiale della Sanità ogni anno muoiono 600'000 persone di cui 165'000 bambini a causa del fumo passivo: il 33% sono uomini, il 35% donne e il 40% bambini (2) che dunque sono i meno tutelati. In pratica risulta che solo l'11% della popolazione mondiale è protetta da un'adeguata legislazione antifumo (2). 
I residui tossici da combustione del tabacco, si attaccano in modo permanente sulle finestre, sui tappeti e sui mobili mantenendo il loro effetto nocivo; è il cosiddetto “fumo di terza mano”. Invisibili ad occhio nudo, ma potenzialmente responsabili per il persistente odore di tabacco stantio, queste tossine si depositano in strati di polvere su tutte le superfici della casa, in particolare sui tessuti dei tappeti e delle tende o possono rimanere sospese nell'aria per giorni e giorni o mesi. I bambini piccoli che gattonano o giocano a terra, ingoiano la polvere due volte più degli adulti e sono più a rischio di questo tipo di inquinamento. In linea generale i soggetti più a rischio sono i bambini, perché più una persona è vicina al pavimento e alle superfici basse, più aumenta il contatto con le nitrosamine del tabacco.
Recenti ricerche hanno confermato la gravità dell'esposizione alle nitrosamine nel fumo di tabacco di terza mano e di come detta esposizione possa determinare un aumento del rischio di cancro nei non fumatori con conseguenze soprattutto per i bambini (3).
Le politiche antifumo hanno indubbiamente dimostrato la loro efficacia, però in attesa che disposizioni di legge più stringenti vengano attuate è bene sensibilizzare l'opinione pubblica sui pericoli conseguenti all'esposizione del fumo sia attivo che passivo.

1. Ministero della Salute: Relazione sullo Stato Sanitario del Paese 2012-2013. Presidenza Italiana Consiglio EU 2014.
2. Palavra IR, Franelić IP, Milanović SM, Puljić K: [Passive smoking--active killer]. Lijec Vjesn. 2013 Nov-Dec;135(11-12):326-9.
3. Ramírez N, Özel MZ, Lewis AC, Marcé RM, Borrull F, Hamilton JF: Exposure to nitrosamines in thirdhand tobacco smoke increases cancer risk in non-smokers. Environ Int. 2014 Oct;71:139-47.
Guglielmo Lauro
(medico)
vedi anche: