martedì 15 settembre 2009

Mozziconi: un veleno nascosto

 

I mozziconi di sigaretta sono la forma più comune di rifiuti di plastica monouso e l'industria continua a produrne migliaia di miliardi ogni anno. Le materie plastiche dei mozziconi di sigaretta dovrebbero essere regolamentate come plastica monouso, dato che contribuisce a deteriorare l'ambiente disgregandosi in microplastiche.
L'industria commercializza i filtri come un modo per far sembrare le sigarette più sicure, ma in realtà possono aumentare i danni del fumo, dato che i fumatori sono esposti anche all'inalazione e all'ingestione di microscopici frammenti di fibre di plastica presenti nei filtri.
Lo smaltimento della plastica monouso è regolamentato a livello nazionale e internazionale. 
A livello nazionale, ogni Paese ha le sue leggi e regolamenti per lo smaltimento dei rifiuti, che includono la plastica monouso. Ad esempio, in Italia è regolamentato dalla normativa europea sui rifiuti e dalla legislazione nazionale sui rifiuti.
A livello europeo, la Direttiva sui rifiuti (2008/98/CE) stabilisce che i mozziconi di sigarette devono essere gestiti come rifiuti urbani, e non li definisce specificamente come rifiuti pericolosi. Ciò significa che i mozziconi di sigarette vengono gestiti come rifiuti comuni e non vengono trattati come materiali pericolosi.
Altri Paesi hanno preso provvedimenti più seri e includono i mozziconi di sigaretta tra rifiuti pericolosi come il Canada, in molte parti dell'Australia, in alcune parti del Regno Unito e in alcune città e Stati degli USA (California).
A livello internazionale l'obiettivo è quello di ridurre l'impatto ambientale della plastica monouso attraverso la Convenzione di Francoforte sulla Gestione dei Rifiuti adottata nel 1989 e ratificata da oltre 80 Paesi. Tuttavia, per quanto riguarda i mozziconi di sigaretta, non esiste una disposizione specifica nella Convenzione di Francoforte che si riferisca allo smaltimento di questi rifiuti. 
Intanto, va sottolineato che mozziconi di sigarette oltre a contenere plastiche non biodegradabili che vanno ad alimentare le microplastiche ambientali, contengono sostanze tossiche derivanti dalla combustione della sigaretta come piombo, arsenico, cadmio e altre sostanze dannose che spesso vi si accumulano. Rappresentano quindi dei piccoli inquinanti ambientali, ma spaventosamente innumerevoli, dei quali pare che non si voglia affrontarne la pericolosità ambientale.
Lauro Guglielmo
(medico)