venerdì 30 ottobre 2015

30 ottobre 2015: Giornata Europea degli Ex Fumatori

Geolocalizziamo i luoghi di provenienza dei fumatori che ad oggi si sono rivolti al Centro Antifumo Quit di Aversa. Si tratta di quasi 700 fumatori molti dei quali nella giornata di oggi possono festeggiare i risultati guadagnati con la cessazione del fumo: più salute e accresciuto benessere, maggiori risparmi e quindi aumentata disponibilità economica; insomma, complessivamente potranno celebrare la migliorata qualità della vita in generale!
Per festeggiare tale giornata la Commissione Europea ha attivato un microsito dedicato agli ex fumatori per sottolineare i propri successi e incoraggiare altri ad unirsi a loro nella lotta contro il fumo.
Guglielmo Lauro
(medico)

lunedì 12 ottobre 2015

12.10.2015 - Il divieto di fumo si aggiorna con un nuovo decreto legge ed intanto i Centri Antifumo registrano un notevole incremento di presenze

Affrontare il divieto del fumo in termini di legge comporta il facile rischio del conflitto di interessi, specialmente se il Paese in causa è tra i principali produttori europei di tabacco come l’Italia. Infatti, se è vero che circa 250mila persone lavorano in Italia nella filiera del tabacco è anche vero che l’unico risultato sociale di questa attività è malattia e morte prematura per oltre 10 milioni di loro concittadini fumatori per non parlare di altrettanto numerosi concittadini esposti al fumo passivo. Quindi nonostante gli interventi di regolamentazione del fumo rappresentino una questione particolarmente spinosa, finalmente a 10 anni dalla Legge Sirchia, il Governo si è espresso nuovamente in materia di fumo di tabacco e tutela della salute, approvando un decreto legge che entrerà in vigore il 02.02.2016 (riservandosi di farla andare a regime entro maggio 2016). Tale decreto prevede il recepimento della direttiva UE sui prodotti del tabacco, nonché una serie di disposizioni finalizzate alla tutela dei minori.
La direttiva UE sui prodotti del tabacco prevede quanto segue:
  • divieto di utilizzo di aromi caratterizzanti (come ad es. il mentolo che facilita l’assuefazione al fumo oltre ad aggravare i danni derivanti dalla combustione del tabacco attraverso l’aumento di polveri sottili; o altri aromi utilizzati per mascherare il "saporaccio" della sigaretta rendendo più piacevole l'esperienza di fumare)
  • le avvertenze combinate (immagini e testo) relative alla salute devono coprire il 65% della superficie esterna del fronte e retro della confezione di sigarette o di tabacco da arrotolare
  • divieto di vendita dei pacchetti da 10 e piccole confezioni di tabacco (per scoraggiare l’acquisto soprattutto da parte dei minorenni)
  • divieto di vendita a distanza transfrontaliera dei prodotti del tabacco (specie da parte di negozi ubicati strategicamente a breve distanza dai confini nazionali; esempio della Slovenia dove poco oltre il confine le sigarette arrivano a costare fino al 40% in meno per cui negli ultimi 2 anni si sono registrati notevoli cali di vendite per esodo transfrontaliero dei fumatori italiani)
  • nuove disposizioni per le sigarette elettroniche (i liquidi con nicotina potranno essere messi in vendita in contenitori con capacità massima da 10 ml o in cartucce monouso da non più di 2 ml, oppure in e-cig usa e getta sempre con capacità massima da 2 ml; inoltre il liquido non potrà avere più di 20 mg/ml di nicotina e dovrà essere non aromatizzato).
Le disposizioni finalizzate alla tutela dei minori nel nuovo decreto antitabacco sono:
  • divieto di vendita ai minori di prodotti del tabacco con inasprimento delle sanzioni
  • divieto di fumo in autoveicoli in presenza di minori e donne in gravidanza (altri Paesi europei hanno già messo in atto il divieto) [vedi video]
  • divieto di fumo nelle pertinenze esterne degli ospedali e degli istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (IRCCS) pediatrici nonché nelle pertinenze esterne dei singoli reparti pediatrici, ginecologici, di ostetricia e neonatologia
  • verifica dei distributori automatici al fine di controllare il corretto funzionamento dei sistemi di rilevamento dell’età dell’acquirente.

Nonostante tutte le disposizioni antifumo circa la metà dei bambini italiani da 0 a 13 anni è ancora esposta al fumo passivo. La questione del fumo passivo anche se egoisticamente è spesso sottovalutata specie dai fumatori, costituisce un problema di salute pubblica di grande importanza. Secondo recenti stime dell'Organizzazione Mondiale della Sanità ogni anno muoiono 600'000 persone di cui 165'000 bambini a causa del fumo passivo: il 33% sono uomini, il 35% donne e il 40% bambini che dunque sono i meno tutelati. In pratica risulta che solo l'11% della popolazione mondiale è protetta da un'adeguata legislazione antifumo. Il bambino spesso non può difendersi dal fumo delle persone che lo circondano e poi, non essendo consapevole del pericolo che rappresenta il fumo di tabacco, non cerca neanche di proteggersi. Insomma i bambini che crescono in una casa di fumatori sono le prime vittime del fumo passivo, oltre al fatto che potrebbero dover affrontare le conseguenze emotive di vedere una persona cara che si ammala a causa del fumo.
Insomma, la nuova legge antifumo muove i primi passi nella tutela dei minori, ma bisogna riflettere che l’esposizione abituale di un bambino al fumo passivo di sigaretta, così come avviene in parecchie famiglie di fumatori, non andrebbe considerata come una semplice disattenzione, ma equivale a sottoporlo a violenza, a maltrattamento e dovrebbe rientrare nella nozione di reato e abuso nei confronti di minore. Fumare in gravidanza significa sottrarre vita al proprio figlio ancor prima che nasca: dal 1964 ad oggi sono state accertate oltre 94'000 morti fetali e infantili tabacco-correlate solo negli USA. Peraltro, le sigarette lasciano ogni anno circa 12'000 bambini senza madri e una stima analoga vale per i padri.
Tuttavia dal 2010 ad oggi la prevalenza del consumo di sigarette in Italia è sostanzialmente invariata per cui la recente “stretta sul fumo” potrebbe rappresentare un valido strumento sia per la protezione dei minori, sia per incidere sullo "zoccolo duro" di oltre 10 milioni di italiani fumatori.
Il Centro Antifumo Quit di Aversa afferente al Dipartimento Dipendenze dell’ASL Caserta è sempre attivo sui programmi di prevenzione attraverso attività di sensibilizzazione contro i danni del tabagismo, dagli Ospedali ai luoghi di aggregazione giovanile, dagli ambienti di lavoro alle scuole, con interventi di prevenzione per gli studenti sia presso le scuole sia accogliendo gli stessi presso il Centro Antifumo. Dunque dall’inizio del 2015 si rileva un trend in forte crescita di persone che si rivolgono al suddetto Centro Antifumo; inoltre, per la prima volta, si registra la presenza di minorenni che chiedono aiuto per smettere di fumare verosimilmente perché si inizia più precocemente rispetto a cinque anni fa, così come riportato in un recente rapporto (Epicentro) del Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute (Cnesps) dell’Istituto Superiore di Sanità. Anche in altri centri antifumo che sono in contatto con quello di Aversa si registra un incremento del numero di accessi, il che indica anche una maggiore diffusione della consapevolezza che le difficoltà nello smettere di fumare possono essere affrontate in maniera più efficace attraverso una cessazione assistita. Quindi, si sottolinea come la prevenzione del tabagismo a tutti i livelli sia non solo un'azione indispensabile di salute pubblica, ma rappresenti un intervento essenziale per la salute delle future generazioni.
Guglielmo Lauro
(medico)