sabato 29 settembre 2018

29.09.2018 World Heart Day - cosa posso fare per prendermi cura del MIO CUORE... e del TUO CUORE?

Il tuo cuore ha iniziato a battere circa 3 settimane dopo che sei stato concepito e se vivi oltre 80 anni avrà battuto oltre 40 milioni di volte. Non c'è pompa meccanica che garantisca tali prestazioni senza manutenzione!
Nella giornata mondiale del cuore si chiede di fare una promessa, per il proprio cuore e per il cuore di tutti, impegnandosi a mangiare in maniera salutare, a fare più esercizio, a incoraggiare i propri bambini ad essere più attivi, e poi a dire di no al fumo e ad aiutare a smettere di fumare. Lavorando in tal senso i professionisti sanitari dovrebbero impegnarsi a salvare più vite e i politici ad attuare un piano d'azione per le malattie non trasmissibili.
La giornata mondiale del cuore mira a mantenere una vita sana soprattutto attraverso la prevenzione del principale fattore di rischio di morti premature, di malattie cardiache e di ictus: il fumo di tabacco.
L'impatto del fumo sul sistema cardiovascolare si manifesta attraverso l'aumento della glicemia, della pressione arteriosa e del grasso viscerale. Dunque, prometti di dire no al tuo fumo e a quello degli altri! L'esposizione al fumo passivo è anche una causa di malattie cardiache nei non fumatori!

Segue un elenco dei benefici sul sistema cardiovascolare derivanti dalla cessazione del fumo:
  • Entro 20 minuti: La pressione arteriosa e la frequenza cardiaca si normalizzano.
  • Entro 8 ore: Vi è una riduzione del 50% dei livelli di CO e di nicotina nel sangue. L'ossigenazione del sangue tende alla normalità. I rischi di infarto al miocardio iniziano a diminuire, e iniziano a ridursi il rischio di eventuali aritmie.
  • Entro 1 anno: Il rischio di malattie cardiovascolari si riduce del 50%.
  • Entro 2 anniIl rischio di malattia coronarica è notevolmente ridotto
  • Entro 5 anniIl rischio di emorragia cerebrale scende di oltre il 40%
  • Entro 15 anniIl rischio di malattie cardiovascolari (es. infarto) è pressoché pari a quello di coloro che non hanno mai fumato.
Guglielmo Lauro
(medico)

venerdì 21 settembre 2018

21.09.18 Giornata mondiale dell'Alzheimer: un nuovo caso di demenza ogni 3 secondi e una morte per fumo di tabacco ogni 6 secondi!


Il 21 settembre è la giornata mondiale della malattia di Alzheimer; tema di quest'anno è "Every 3 seconds" in riferimento al dato epidemiologico che nel mondo ogni 3 secondi qualcuno sviluppa demenza. Tra le varie forme di demenza, la più diffusa è la malattia di Alzheimer.
La demenza è attualmente considerata una delle maggiori sfide in campo medico a livello globale. Il numero sempre crescente di casi, insieme alla mancanza di cure che modificano la malattia e all'impatto socioeconomico della sua gestione, rappresentano una seria minaccia alla sostenibilità del nostro sistema sanitario. Studi recenti hanno dimostrato che la prevenzione dei noti fattori di rischio vascolare, come fumo, ipertensione, diabete, obesità, vita sedentaria, sono in grado di ridurre l’incidenza di demenza. 
L'Italia è attualmente il secondo paese, dopo la Germania, con la più alta percentuale di anziani (≥65 anni) in Europa, con circa 1 milione di soggetti affetti da demenza (1). Tuttavia, il problema della prevenzione primaria non è ancora incluso in un piano nazionale sulla demenza, né nel piano di azione europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie non trasmissibili (1). Sarebbe dunque importante iniziare a lavorare almeno sulla prevenzione dei fattori di rischio modificabili quali il fumo, la sedentarietà, la bassa scolarità, l'assunzione di alcol. Altrettanto importante è conoscere i fattori di protezione: stile alimentare sano (dieta mediterranea), mantenere allenato il fisico e il cervello, mantenere buone relazioni sociali.

È stato osservato che il fumo cronico di sigarette è associato ad una serie di alterazioni osservabili attraverso tecniche di Risonanza Magnetica:
  • alterazioni morfologiche (atrofia, assottigliamento corticale) e riduzione dell'irrorazione delle regioni corticali anteriori coinvolte nei disturbi da addiction (la corteccia cingolata anteriore, la corteccia orbitofrontale, la corteccia prefrontale dorsale e l'insula) (2).
  • riduzione del flusso sanguigno nelle regioni posteriori del cervello che nei fumatori cronici mostrano delle aberrazioni morfologiche (bassa densità di materia grigia nel cingolo posteriore) e metaboliche (2).
  • elevata deposizione di beta-amiloide come quella che spesso si riscontra precocemente nella malattia di Alzheimer (2).

Peraltro, è stato rilevato che maggiori sono gli anni di vita da fumatore minore è la perfusione cerebrale (2).
Un grosso studio durato 23 anni e nel corso del quale sono stati osservati 21123 volontari, ha rilevato che chi fuma due o più pacchetti di sigarette al giorno vede aumentare il rischio di Alzheimer a più del 157% e quello di demenza vascolare a più del 172% (3).
Una recente ricerca ha rilevato una interazione tra il fumo di tabacco e lo stato di portatore della variante ε4 di apolipoproteina E (APOE) (4), che rappresenta il più forte fattore di rischio genetico per esordio tardivo (dopo i 65 anni) di morbo di Alzheimer.
Recenti ricerche hanno evidenziato che soggetti con malattia di Alzheimer e demenza vascolare presentano livelli sierici di vitamina D significativamente inferiori rispetto a pazienti senza demenza (5). In questi casi, non è da escludere un possibile ruolo del fumo di sigaretta. Infatti, è noto che il consumo di tabacco è sovente causa di riduzione dei valori circolanti di vitamina D. Pertanto, la deplezione di questo importante neuro-nutriente indotta dal fumo potrebbe costituire uno dei fattori che concorrono all'insorgenza e alla progressione delle forme degenerative del sistema nervoso centrale.
Smettere di fumare ha un notevole valore di prevenzione della demenza; infatti, studi di metanalisi hanno rilevato che se da un lato i fumatori mostrano un aumento del rischio di demenza, dall'altro la cessazione del fumo diminuisce il rischio che può diventare pari a quello dei mai fumatori (6).

1. Mayer F, Di Pucchio A, Lacorte E, Bacigalupo I, Marzolini F, Ferrante G, Minardi V, Masocco M, Canevelli M, Di Fiandra T, Vanacore N: An Estimate of Attributable Cases of Alzheimer Disease and Vascular Dementia due to Modifiable Risk Factors: The Impact of Primary Prevention in Europe and in Italy. Dement Geriatr Cogn Dis Extra. 2018 Feb 21;8(1):60-71.
2. Durazzo TC, Meyerhoff DJ, Murray DE: Comparison of Regional Brain Perfusion Levels in Chronically Smoking and Non-Smoking Adults. Int J Environ Res Public Health. 2015 Jul 16;12(7):8198-213.
3. Rusanen M, Kivipelto M, Quesenberry CP Jr, Zhou J, Whitmer RA: Heavy smoking in midlife and long-term risk of Alzheimer disease and vascular dementia. Department of Neurology, University of Eastern Finland, Kuopio, Finland. Arch Intern Med. 2011 Feb 28;171(4):333-9
4. Durazzo TC, Mattsson N, Weiner MW3; Alzheimer’s Disease Neuroimaging Initiative: Interaction of Cigarette Smoking History With APOE Genotype and Age on Amyloid Level, Glucose Metabolism, and Neurocognition in Cognitively Normal Elders. Nicotine Tob Res. 2015 Apr 6.
5. André Janse, Ondine van de Rest, Lisette C P G M de Groot, Renger F Witkamp: The Association of Vitamin D Status with Mild Cognitive Impairment and Dementia Subtypes: A Cross-Sectional Analysis in Dutch Geriatric Outpatients. J Alzheimers Dis. 2023;91(4):1359-1369.
6. Zhong G, Wang Y, Zhang Y, Guo JJ, Zhao Y: Smoking is associated with an increased risk of dementia: a meta-analysis of prospective cohort studies with investigation of potential effect modifiers. PLoS One. 2015 Mar 12;10(3):e0118333.
Guglielmo Lauro
(medico)