mercoledì 3 ottobre 2012

Nuova sede del Centro Antifumo Quit dell'ASL Caserta


Apre oggi a Caserta presso il Distretto Sanitario n.12, alla via Paul Harris, 79 il secondo Centro Antifumo del Dipartimento Dipendenze dell'ASL Caserta. L’ambulatorio al secondo piano del Palazzo della Salute (stanze 6-7) è aperto il mercoledì pomeriggio con accesso su prenotazione attraverso il Centro Unico di Prenotazione (CUP).
Il problema del tabagismo nella provincia di Caserta è particolarmente esteso nelle varie fasce d'età come si è potuto rilevare nel corso delle indagini conoscitive, nonché nel corso degli interventi di prevenzione in scuole, luoghi di aggregazione giovanile e ospedali, effettuati nel periodo 2009-2012 dal Centro Antifumo Quit del Dipartimento Dipendenze dell'ASL Caserta. La gravità del fenomeno trova conferma con quanto è emerso dalla recente indagine sulle abitudini al consumo di tabacco condotta dal Dipartimento di Prevenzione della stessa ASL ed in cui si riporta che il problema del fumo nella provincia di Caserta è significativamente maggiore rispetto alla media nazionale.
Nel corso del quarto anno di attività del Centro Antifumo Quit dell'ASL Caserta si è potuto registrare un buon 35% di utenti che sono divenuti ex-fumatori, ovvero che durante tutto il periodo di verifica (follow-up) di un anno hanno mantenuto astensione completa dal fumo.
Che il fumo sia una dipendenza costosa in termini economici e sanitari oramai è risaputo ed effettuando un calcolo approssimativo possiamo dire che se consideriamo il tasso di remissione sul totale delle persone che dal 2009 ad oggi si sono rivolte al CAF dell'ASL Caserta, si può rilevare un risparmio di circa 330mila €. Non solo ma si calcola anche un recupero, in termini di salute, di circa 12000 giorni di vita, senza considerare gli ulteriori ed inevitabili aggravi concatenati al fumo: assenze per malattie (mediamente del 30% in più nei fumatori), costi sanitari, danni da fumo passivo, morti premature, danno ambientale (oltre il 30% delle cause di incendi involontari derivano da cicche di sigarette per non parlare dell’inquinamento), etc..
Da questo semplice esempio si può comprendere come i costi sociali del fumo possano incidere pesantemente sulla sanità pubblica e come uno degli investimenti più redditizi in ambito sanitario possa essere proprio la lotta al fumo di tabacco.
Date queste premesse si ritiene opportuno potenziare le attività di prevenzione, nonché l'offerta di prestazioni sanitarie per la cessazione del fumo.
Guglielmo Lauro
(medico)

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