domenica 5 giugno 2022

05.06.2022 La Giornata Mondiale dell'Ambiente (World Environment Day - WED) e gli ecologismi di facciata.



La campagna della Giornata mondiale senza tabacco del 2022 mira a sensibilizzare l'opinione pubblica sull'impatto ambientale del tabacco durante tutto il suo ciclo di vita (1). L'impatto distruttivo del tabacco non si manifesta solo sulla salute umana, ma anche sull'intero pianeta (1). Ma basta far finta di essere "green", di dimostrare interessamento ai problemi ambientali per ripulire la propria reputazione, dare una buona immagine di sé e guadagnare consensi. Questa pratica è nota come greenwashing, alla lettera sarebbe "lavaggio col verde" nel senso che si dà una spennellata per ricoprire col verde ciò che verde non è. Il greenwashing è dunque una patina di credibilità ambientale, una verniciatura ecologista su un problema che rimane completamente irrisolto. Questa pratica ingannevole non è altro che una strategia di marketing in cui si finge un impegno dell'azienda nei confronti dell'ambiente e si cattura l'attenzione dei consumatori etichettando i propri prodotti come ecosostenibili.

L'industria del tabacco per spostare l'attenzione dell'impatto del fumo sull'ambiente in termini di inquinamento e deforestazione, ha effettuato investimenti in campagne di responsabilità ambientale come pulizia di spiagge, sostegno ad organizzazioni ambientaliste, la promessa del raggiungimento della neutralità carbonica attraverso la sostituzione delle sigarette con i prodotti alternativi senza combustione, etc.

In questo modo, se da un lato le aziende del tabacco manifestano il loro senso di responsabilità nei confronti dell'ambiente, dall'altro continuano a lasciare inalterate le pratiche di produzione che hanno un pesante impatto ambientale in tutte le fasi, dalla coltivazione del tabacco, alla manifattura dei prodotti fino allo smaltimento dei rifiuti post-consumo. In effetti, l'ostentato impegno in un iter produttivo responsabile, rappresenta principalmente una forma di autotutela dell'industria del tabacco senza produrre risultati significativi nei confronti dell'impatto di trilioni di mozziconi di sigaretta scaricati ogni anno nell'ambiente globale (2).

Infatti, il denaro investito in progetti di sostenibilità ambientale preserva dette aziende dalle accuse di danni all'ambiente e quindi da eventuali richieste di risarcimento per danni all'ecosistema (inaridimento dei suoli) e danni sociali (lavoro minorile, impoverimento dei Paesi emergenti, sfruttamento dei lavoratori). Infatti, implementando una varietà di programmi di responsabilità  sociale (fondazione per eliminare il lavoro minorile nella tabacchicoltura, finanziamenti per migliorare gli standard di vita delle piccole famiglie di agricoltori, contributi di beneficenza, etc.), le maggiori aziende del tabacco (BAT, PMI, Japan Tobacco International e Imperial Brands) sono riuscite a raggiungere la vetta delle classifiche di sostenibilità ambientale (Carbon Disclosure Project, Dow Jones Sustainability Indices).

Dunque bisognerebbe rivedere i parametri in base ai quali un’azienda viene dichiarata sostenibile da un punto di vista sociale e ambientale e, inoltre, rivedere la regolamentazione del tabacco soprattutto nei Paesi economicamente svantaggiati dove detta regolamentazione è spesso più debole.
Se l’industria del tabacco dichiara di combattere il lavoro minorile e di prevenire altre forme di abuso lavorativo come il caporalato, peraltro presenti nella propria filiera produttiva, si sta solo limitando a sostenere il rispetto dei diritti umani dei propri lavoratori. Se l’industria del tabacco dichiara di adottare delle linee guida di buone pratiche agricole, processi produttivi che utilizzano energie alternative, sistemi di tracciabilità e digitalizzazione dei processi produttivi sta solo perseguendo, nel proprio interesse, la naturale evoluzione che si osserva in tutti i cicli produttivi soprattutto in quelli più redditizi come quelli del tabacco.
Passando a considerare le alternative alla sigaretta classica, HTP ed e-cig, va rilevato che anche queste rappresentano una minaccia ambientale poiché i rifiuti da essa derivati sono plastiche, sali di nicotina, metalli pesanti, piombo, mercurio e batterie agli ioni di litio infiammabili che inquinano. A tale proposito si ricorda quanto riportato in un recente studio in cui si evidenziano effetti ecotossici particolarmente preoccupanti dei mozziconi di sigarette a tabacco riscaldato che si associano a quelli già noti dei mozziconi delle sigarette tradizionali (3). Per le sigarette elettroniche i rischi ambientali sembrano dovuti essenzialmente ai contenitori di e-liquid di materiale plastico, agli elementi metallici e batterie (3). Prossimamente i rischi saranno superiori grazie alle sigarette elettroniche usa e getta di recente introduzione, infatti già se ne parla come di "mini bombe ecologiche legalizzate"!
Dunque, l'unico modo per fermare l'impatto del tabacco sull'ambiente consiste nell'adottare serie politiche di restrizione per arginare la diffusione fumo a livello globale.
1. Asmus Hammerich, Fatimah El-Awa, Nisreen Abdel Latif, Sophia El-Gohary, Ma Daniella Louise Borrero: Tobacco is a threat to the environment and human health. East Mediterr Health J. 2022 May 29;28(5):319-320.
2. Thomas E Novotny: Environmental accountability for tobacco product waste. Tob Control. 2019 May 30;e055023.
3.  Baran W, Madej-Knysak D, Sobczak A, Adamek E: The influence of waste from electronic cigarettes, conventional cigarettes and heat-not-burn tobacco products on microorganisms. J Hazard Mater. 2020 Mar 5;385:121591.
Lauro Guglielmo
(medico)

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