In un'Italia che, a parole, si dichiara proiettata verso un futuro sostenibile, resta preoccupante la scarsa consapevolezza sull'impatto ambientale dei piccoli rifiuti e soprattutto di quelli dal ciclo di vita breve: mozziconi di sigarette a combustione e mozziconi di sigarette a tabacco riscaldato, dispositivi per sigarette elettroniche usa e getta e microbocchini di varie dimensioni (filtri David Ross). L'abbandono in spazi pubblici di rifiuti di piccole dimensioni e ad alto impatto ambientale, il cosiddetto littering, rappresenta un vero e proprio disastro per il nostro ecosistema, già in precarie condizioni.
Si stima che ben due terzi delle sigarette fumate in Italia vengano ancora gettate per terra, con danni ambientali devastanti. Un singolo mozzicone può, infatti, contaminare fino a mille litri di acqua, oltre a ridurre drasticamente le possibilità di germinazione dei semi e di sviluppo delle piante.
I dispositivi di ultima generazione, sigarette elettroniche e quelle a tabacco riscaldato sono solo alcuni degli esempi di RAEE (Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) che, soprattutto durante la stagione estiva, vengono smaltiti in modo errato. Un'organizzazione americana noprofit (Truth Initiative) ha calcolato che solo negli USA vengono buttate 5 sigarette usa e getta ogni secondo: al mese sono 150 milioni, che nell’ambiente disperdono abbastanza litio da poter soddisfare le necessità produttive di almeno 6000 autovetture elettriche Tesla.
In Italia per affrontare questa emergenza, il Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) ha recentemente pubblicato il Decreto Ministeriale (DM) 15 aprile 2024 n. 144, che definisce le modalità di iscrizione al Registro dei produttori cui sono obbligati tutti coloro che rientrano nel regime di Responsabilità Estesa del Produttore (EPR).
Questo principio, basato sulle direttive europee, attribuisce al produttore una responsabilità che non si esaurisce nel momento in cui il prodotto viene immesso sul mercato, ma si estende a tutto il suo ciclo di vita. In base a tale DM sono coinvolti i produttori di pneumatici, pile e accumulatori, oli vegetali esausti e oli minerali usati, imballaggi di plastica, bioplastica, e così via, ma con buona pace dei produttori di tabacco che sembrano essere esonerati da tali obblighi. D'altra parte, le industrie del tabacco, grazie a campagne di greenwashing abilmente orchestrate, riescono a posizionarsi in cima alle classifiche di sostenibilità ambientale, sfuggendo di fatto a controlli e sanzioni più severi.
Dunque, gli effetti di questo recente decreto ministeriale, sebbene affronti il problema, rimangono limitati e lasciano un'importante lacuna legislativa, soprattutto in considerazione del fatto che i rifiuti legati al consumo di tabacco rappresentano una delle principali fonti di inquinamento visivo e ambientale dell'attuale società.
In controtendenza, il Centro Antifumo Quit dell'ASL di Caserta ha dimostrato come anche piccoli passi possano avere un impatto significativo sull'ambiente. Grazie alla cessazione del fumo di oltre 600 persone presso il suddetto Centro, sono stati sottratti all’ambiente circa 30 milioni di mozziconi di sigarette. Un numero straordinario, che per darne un'idea concreta possiamo paragonarlo ad un volume tale da riempire un intero container standard da 20 piedi, lungo circa 6 metri e alto e largo 2,5 metri. Un dato che dimostra come ogni iniziativa, anche su scala locale, possa dare un contributo piccolo, ma concreto. Un dato che dovrebbe far riflettere sull'urgenza di intervenire per contrastare questo grave problema ambientale.
In un'ottica di crescente consapevolezza ambientale e di attenzione alla salute umana, la domanda che molti si pongono è: come possiamo coltivare la responsabilità a livello individuale nei confronti dell'ambiente e come affrontare concretamente le problematiche legate all'inquinamento ...prima che sia troppo tardi?
Domani, primo agosto 2024, scatta l'Earth Overshoot Day 2024, il giorno del sovrasfruttamento della Terra calcolato ogni anno dal Global Footprint Network, che indica come quest'anno, nei soli primi 7 mesi, l'umanità abbia già utilizzato ciò che la Terra impiega 12 mesi per rigenerare. Tuttavia va anche sottolineato che il 01.08.24 corrisponde alla media di tutti i Paesi, mentre per l'Italia, che ha un debito ecologico particolarmente elevato, l'Overshoot Day è arrivato già il 19 maggio 2024.