venerdì 1 agosto 2025

Centro Antifumo Quit di Aversa: un ponte tra la popolazione a rischio e i servizi diagnostici per lo screening polmonare

Nell’ambito delle strategie regionali e nazionali di sanità pubblica, la prevenzione oncologica rappresenta un caposaldo irrinunciabile. L’ASL Caserta, in linea con le direttive del Ministero della Salute e delle evidenze scientifiche internazionali, avvia lo screening polmonare con Tomografia Computerizzata a Basse Dosi (LDCT), strumento riconosciuto efficace per ridurre la mortalità del tumore polmonare nei forti fumatori ed ex-fumatori.

A differenza di altri screening oncologici consolidati (come quelli per il cancro al seno, al colon-retto o alla cervice uterina), lo screening polmonare gratuito in Italia è ancora una realtà limitata, legata principalmente alla Rete Italiana per lo Screening Polmonare (RISP). Tuttavia, in Campania, gli arruolamenti attraverso la RISP hanno subito ripetute interruzioni, lasciando un vuoto assistenziale che l’ASL Caserta, grazie alla delibera del Direttore Generale Amedeo Blasotti, ha deciso di colmare con un’iniziativa autonoma e strutturata.
A partire da settembre 2025, il Centro Antifumo Quit di Aversa afferente al Dipartimento Dipendenze dell'ASL Caserta, riprenderà il suo ruolo fondamentale nel programma di screening oncologico polmonare, diventando il punto di riferimento per l’identificazione e l’invio dei pazienti a rischio. Questo rappresenta un cambio di passo decisivo, soprattutto in un territorio come quello campano, dove l’accesso a percorsi di screening polmonare è stato finora disomogeneo e carente.
Grazie a un Protocollo d’Intesa siglato tra il Dipartimento delle Dipendenze e il Coordinamento delle Attività Territoriali e Cure Primarie, il Centro Antifumo collaborerà attivamente con il Polo Radiologico del Distretto 17-19, garantendo un flusso organizzato e tempestivo dei pazienti verso gli esami diagnostici.
Il suo ruolo va ben oltre la semplice intermediazione, ma interviene nei seguenti punti.
1.    Selezione mirata dei pazienti:
    
ØApplicando criteri rigorosi (forti fumatori o ex-fumatori tra i 55 e i 75 anni) per individuare chi potrebbe trarre maggior beneficio dallo screening.
     ØEvitando esami inutili a persone a basso rischio, ottimizzando le risorse disponibili.
2.    Intercettazione attiva della popolazione a rischio
 
ØSfruttando il suo accesso privilegiato ai fumatori, già inseriti in percorsi di disassuefazione, per sensibilizzarli sull’importanza della diagnosi precoce.
 
ØSuperando il problema della bassa adesione spontanea, tipica di uno screening ancora poco conosciuto.
3.    Coordinamento con i servizi diagnostici
   
ØGarantendo un passaggio rapido e strutturato dal counseling antifumo alla LDCT, riducendo i tempi di attesa e gli abbandoni.
   
ØCollaborando con i radiologi per un monitoraggio continuo dei risultati e l’eventuale avvio di percorsi terapeutici.
Il protocollo si estenderà per il periodo 2025-2027, con possibilità di rinnovo in base ai risultati e alla sostenibilità economica. L’obiettivo a lungo termine è estendere il modello ad altri distretti sanitari, creando una rete regionale che possa sopperire alle carenze della RISP e garantire equità di accesso alle cure.
Il Centro Antifumo Quit di Aversa si conferma un presidio sanitario strategico, in grado di coniugare prevenzione, diagnosi precoce e appropriatezza clinica. In un contesto dove il tumore al polmone rimane la prima causa di morte oncologica, questa iniziativa rappresenta non solo un’opportunità di salvare vite, ma anche un modello replicabile per colmare il divario tra Nord e Sud nella lotta al cancro.

Guglielmo Lauro
medico