sabato 20 dicembre 2025

Studio osservazionale retrospettivo dell’attività di Screening Polmonare su una coorte di pazienti afferenti al Centro Antifumo nel III quadrimestre del 2025



Introduzione
Il fumo di tabacco rappresenta il principale fattore di rischio modificabile per il cancro polmonare, responsabile di circa l'85% dei casi diagnosticati, e contribuisce significativamente anche a patologie croniche ostruttive (BPCO), enfisema e malattie interstiziali polmonari subcliniche. I programmi di screening con tomografia computerizzata toracica a bassa dose (LDCT) hanno dimostrato, attraverso trial randomizzati come il National Lung Screening Trial (NLST) e studi europei recenti, una riduzione della mortalità specifica per tumore polmonare del 20-24% nei soggetti ad alto rischio (età 55-74 anni, ≥30 pack-years, fumatori o ex-fumatori da ≤15 anni). Tuttavia, tali programmi intercettano prevalentemente reperti non neoplastici correlati al fumo (enfisema nel 40-50%, alterazioni interstiziali nel 50-60%, micronoduli multipli nel 50-70%) e incidentalomi cardiovascolari/extrapolmonari, offrendo opportunità di valutazione multidisciplinare del rischio globale.
In Italia, l'implementazione dello screening LDCT è ancora limitata a contesti pilota, come quello del Centro Antifumo Quit di Aversa (Dipartimento delle Dipendenze ASL Caserta) in collaborazione con il Polo Radiologico del Distretto 17 Aversa (Coordinamento delle Attività Territoriali e Cure Primarie ASL Caserta). Questo studio osservazionale retrospettivo analizza i reperti LDCT in una coorte di 27 pazienti afferenti al Centro Antifumo di Aversa (ASL Caserta) nel III quadrimestre 2025, classificandoli in categorie fumo-correlate (enfisema, interstiziopatie, bronchiectasie, noduli) e non correlate (aterosclerosi vascolare, incidentalomi tiroidei/epatici/mammari), al fine di quantificarne la prevalenza, identificare correlazioni con lo status tabagico e confrontarli con la letteratura internazionale recente. I risultati mirano a supportare l'integrazione dello screening LDCT nei percorsi di disassuefazione tabagica, evidenziando il danno polmonare subclinico e le comorbilità intercettate precocemente in questa popolazione.

Metodi e popolazione
Studio osservazionale retrospettivo su 27 referti consecutivi di LDCT torace eseguiti a scopo di screening polmonare in pazienti afferenti al Centro Antifumo nel III quadrimestre 2025 (settembre–dicembre). I criteri di invio ricalcano le raccomandazioni internazionali: età 55–75 anni, ≥30 pack‑years, fumatore attivo o ex‑fumatore da ≤15 anni, oppure forte fumatore con CO insolitamente basso rispetto al profilo di consumo.
Per ciascun paziente sono stati estratti e classificati i reperti polmonari, pleurici, mediastinici e extrapolmonari, distinguendo reperti correlabili al fumo (pattern enfisematosi/BPCO, interstiziopatie lievi-moderate, noduli/micronoduli tipici del fumo) da reperti non direttamente correlabili (incidentalomi vascolari, tiroidei, epatici, mammari, scheletrici). Le frequenze sono espresse come numero di pazienti/27 e percentuale.

Panoramica della coorte
Totale pazienti: 27 + 4 in corso (totale 31 pazienti)
Età media: 64 anni (range 54–76)
Fumatori attuali: 15 (55.6%)
Ex-fumatori: 12 (44.4%) – astensione da 2 mesi a 2 anni

reperti radiologici polmonari

N.Pazienti

%

Correlazione con fumo

Enfisema / Bolle enfisematose

10

37.0%

Molto alta

Micronoduli (<8 mm)

25

92.6%

Alta

Opacità GGO (ground glass)

10

37.0%

Alta

Ispessimento interstiziale

13

48.1%

Alta

Strie fibrodisventilatorie / Fibrosi

14

51.9%

Alta

Bronchiectasie

4

14.8%

Alta

Ispessimento bronchiale

3

11.1%

Alta

Noduli solidi >8 mm

4

14.8%

Medio-Alta

Calcificazioni ateromasiche

11

40.7%

Media (fattore di rischio)

Linfoadenopatie (reattive)

6

22.2%

Media (infiammazione cronica)

Noduli calcifici

8

29.6%

Bassa (esiti infiammatori)


Tabella 1: dei reperti radiologici polmonari rilevati

reperti radiologici Extrapolmonari

N.Pazienti

%

Correlazione con fumo

Patologie aortiche (ectasia/dissecazione)

3

11.1%

Media (fattore di rischio)

Reperti epatici (aree ipodense)

3

11.1%

Bassa

Reperti mammari (noduli calcifici)

2

7.4%

Bassa

Reperti tiroidei

2

7.4%

Bassa

Reperti ossei (benigni)

2

7.4%

Bassa


Tabella 2: dei reperti radiologici extrapolmonari rilevati

Reperti radiologici isolati (litiasi biliare, esiti post-traumatici, etc.) non sono stati presi in considerazione.

Età e progressione del danno
Pazienti oltre i 65 anni mostrano più frequentemente calcificazioni vascolari e fibrosi avanzata.
I giovani fumatori (50–60 anni) presentano già enfisema precoce e micronoduli, indicando una rapida progressione del danno. Negli ex‑fumatori di maggiore anzianità di astinenza prevalgono esiti stabili (noduli calcifici, fibrosclerosi apicale, strie fibrotiche) e, pur in presenza di enfisema residuo, si osserva minore dinamica evolutiva di GGO e micronoduli.

Pattern radiologici riscontrati sui fumatori
Il 70% dei pazienti mostra un’associazione di almeno 3 reperti correlati al fumo. Di questi la combinazione più frequente è ispessimento interstiziale + micronoduli + calcificazioni vascolari, presente in un terzo dei casi. Questo quadro è coerente con il concetto di smoking‑related interstitial lung abnormalities, che nei trial LDCT sono associate a declino della funzione respiratoria e a maggiore mortalità.
La frequente associazione fra danno polmonare da fumo (BPCO, enfisema, ILD lieve) e malattia vascolare avanzata riflette l’ampia letteratura che collega BPCO, enfisema e aumento del rischio cardiovascolare e di mortalità globale nei fumatori.

DISCUSSIONE
In questa coorte di 27 pazienti ad alto rischio per storia di fumo, lo screening LDCT ha evidenziato un’elevatissima prevalenza di alterazioni polmonari strutturali (93% con noduli/micronoduli), confermando il ruolo del tabacco come principale agente lesivo per il parenchima polmonare.
I reperti più frequenti – fibrosi, ispessimento interstiziale ed enfisema – sono tipici della broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) e della bronchite cronica, entrambe direttamente correlate al fumo. La contemporanea presenza di calcificazioni ateromasiche in oltre il 40% dei casi sottolinea l’impatto sistemico del tabagismo, con coinvolgimento cardiovascolare.
La coesistenza di enfisema e noduli multipli, soprattutto ai lobi superiori, costituisce un pattern ad aumentato rischio oncologico, ben documentato dalla letteratura che associa la presenza di enfisema visibile a CT e di noduli multipli a un incremento del rischio di tumore del polmone e di mortalità specifica. Parallelamente, la significativa quota di reperti cardiovascolari maggiori (ateromasia, ectasie e dissezioni aortiche) evidenzia come lo screening polmonare con LDCT, se integrato in percorsi multidisciplinari, permetta non solo la diagnosi precoce di neoplasie, ma anche l’identificazione e il trattamento tempestivo delle comorbilità cardiovascolari nei fumatori.
La presenza di noduli solidi >8 mm in 4 pazienti (14.8%) richiama l’attenzione sull’alto rischio oncologico in questa popolazione, giustificando pienamente lo screening LDCT.

Conclusioni
Il fumo di tabacco è il principale fattore eziologico dei reperti polmonari riscontrati, con pattern tipici di danno cronico (enfisema, fibrosi, bronchite).
L’impatto è sistemico: oltre il 40% dei pazienti mostra segni di aterosclerosi accelerata.
La cessazione del fumo è di fondamentale importanza per rallentare la progressione dei danni correlati al tabagismo, ma il danno strutturale può essere permanente.
Nel complesso, lo studio osservazionale retrospettivo su questa coorte conferma la stretta correlazione tra esposizione cronica al fumo e danno polmonare strutturale subclinico, rafforza il razionale dell’LDCT come strumento di screening oncologico e di stratificazione globale del rischio e sottolinea il ruolo cruciale della cessazione del fumo per rallentare la progressione delle alterazioni già presenti e ridurre il rischio di esiti oncologici e cardiovascolari avversi.
Lo screening LDCT si conferma uno strumento essenziale non solo per la diagnosi precoce di neoplasie, ma anche per la valutazione del danno polmonare cronico e la pianificazione di interventi terapeutici e preventivi.

Guglielmo Lauro
medico
Mariangela Guaglione
medico