martedì 7 febbraio 2023

Il bullismo, un’epidemia silenziosa che spesso inizia in contesti scolastici: il ruolo del fumo di tabacco


Il bullismo è un comportamento aggressivo ripetitivo nei confronti di chi non è in grado di difendersi. Gli attori principali di questo comportamento di prevaricazione sono il bullo e la vittima. Il bullo, è colui o colei che attua dei comportamenti violenti fisicamente e/o psicologicamente e dall’altra parte vi è la vittima, colui o colei che invece subisce tali atteggiamenti. Il fumo si inserisce nello scenario del bullismo in vario modo, infatti, spesso rappresenta un elemento caratterizzante dei bulli e delle vittime contribuendo all’impatto negativo sul clima scolastico e alla violazione del diritto dei ragazzi ad imparare in un ambiente sicuro.

I bulli si possono distinguere in dominanti e gregari.
Bullo dominante:
·         Più forte della media dei coetanei
·         Forte bisogno di potere, dominio e autoaffermazione
·         Impulsivo e difficoltà a rispettare le regole
·         Scarsa consapevolezza delle conseguenze delle proprie azioni
·         Nessun senso di colpa per gli esiti delle prepotenze
·         Rendimento scolastico nella media, ma tende a peggiorare nel tempo
·         Abilità particolari nello sport e nelle attività di gioco
·         Popolare, soprattutto tra i più piccoli.
 
Bullo gregario:
·         Ruolo di sobillatori o seguaci del bullo dominante
·         Di solito non agiscono autonomamente, ma eseguono gli "ordini" del "capo"
·         Soggetti ansiosi e insicuri
·         Scarso rendimento scolastico.

Se da un lato non si può dire che tutti i bulli fumano sigarette, è altrettanto vero che il fumo di sigaretta è associato a comportamenti maggiormente aggressivi, impulsivi e di prepotenza. Il bullismo è un comportamento complesso che può manifestarsi in molte forme diverse e fumare sigarette può essere solo uno dei comportamenti associati al bullismo specie in alcuni contesti sociali dove il fumo è ampiamente accettato.

Il bullo dominante potrebbe fumare come un modo per rispondere alla necessità di affermarsi e rivendicare la propria autonomia di scelta, dimostrare il proprio potere e trasgredire le regole, per mostrare a sé stesso e agli altri di essere più forte del fumo. Talora usa la sigaretta in modo perverso come strumento di offesa o tortura; peraltro, frequenti sono i fatti di cronaca in cui il bullo lancia o spegne le sigarette addosso alla vittima di turno (
a, b, c, d, e)

Il bullo gregario, d'altro canto, potrebbe iniziare a fumare per imitare il comportamento del bullo dominante e cercare di ottenere accettazione e appartenenza all'interno del gruppo. Usa il tabacco per rispondere al proprio bisogno di sicurezza.

In entrambi i casi, il fumo di tabacco può essere un comportamento associato all'atteggiamento del bullo, sebbene per motivazioni diverse.

Le vittime possono distinguersi in passive/sottomesse e provocatrici.
Vittima passiva/sottomessa:
·         soggetto insicuro, ansioso
·         tendenza all’isolamento sociale
·         bassa autostima e calo dell’umore.
 
Vittima provocatrice:
·         contrattacca in maniera inefficace le provocazioni del bullo.

La vittima passiva/sottomessa sentendosi insicura e non a proprio agio nelle situazioni sociali tende a cercare conforto nel fumo di tabacco, e la sigaretta funge da oggetto transizionale per colmare il senso di vuoto o di solitudine, il passaggio da uno stato di maggiore insicurezza a uno di relativo benessere e calma, anche se effimero.
Le vittime provocatrici utilizzano il fumo di tabacco come strumento per attirare l’attenzione del bullo fumando in modo vistoso o inappropriato. Il fumo, comportamento vietato e guardato male dagli adulti, attrarrà sicuramente le attenzioni su di loro, compresa quella dei bulli. Perverso meccanismo per sentire di esistere agli occhi degli altri, seppur in modo negativo. In definitiva, nelle vittime provocatrici il fumo può avere diverse funzioni psicologiche, tutte legate al desiderio di controllare una situazione di vittimizzazione che sfugge loro di mano e alla ricerca di una ribellione, di attenzioni o di sedativi per ansie insopportabili. Ma si tratta sempre di strategie maladattive di coping.

In base a numerosi studi, il bullismo è risultato associato al fumo (1, 2, 5, 7, 8, 13), ma anche all’alcol (1, 2, 5, 8, 13), alle droghe illegali (1, 2, 3, 4, 6) e al fallimento scolastico (1). Evidenze ancora maggiori dimostrano un'associazione tra l'essere vittima di bullismo e un’aumentata suscettibilità a comportamenti impulsivi e a rischio (9) come l'uso successivo di fumo (7, 10), svapo (11), e-cig (12) e di sostanze illegali (11).
 
I tipi di bullismo più diffusi sono:
·         Il bullismo verbale, in cui gli autori di bullismo usano parole, affermazioni e soprannomi per ottenere il controllo sul loro bersaglio scelto spesso tra soggetti con difficoltà o disabili
·         Il bullismo relazionale, il cui scopo è di escludere il soggetto dal gruppo, spesso diffondendo voci o svelando confidenze a scapito della vittima.
·         Il cyberbullismo, consiste nel molestare, minacciare o imbarazzare la vittima con immagini o testi offensivi
·         Il bullismo sessuale consiste spesso in commenti e gesti volgari a sfondo sessuale che colpiscono la vittima.
·         Il bullismo fisico si verifica quando il bullo usa azioni fisiche per opprimere la propria vittima.
·         Il bullismo basato sul pregiudizio consiste nel prendere di mira qualcuno perché diverso per razza, scelte sessuali, religione e può comprendere tutti gli altri tipi di bullismo.

L'uso di sigarette può essere presente nelle diverse forme di bullismo in cui l'aggressore può minacciare di usare violenza se la vittima non fornisce le sigarette richieste o non fuma (bullismo fisico), nel caso di diffusione di immagini manipolate in cui la vittima viene mostrata mentre fuma (cyberbullismo), etc.

Dalla VI rilevazione 2022 del Sistema di Sorveglianza HBSC Italia (Health Behaviour in School-aged Children - Comportamenti collegati alla salute dei ragazzi in età scolare), coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità, si rileva che il bullismo colpisce circa il 15% dei ragazzi, senza differenze significative tra le Regioni italiane, con una percentuale del 20% nei bambini di 11 anni (1 su 5), che scende al 10% nei ragazzi più grandi. Il cyberbullismo, risulta aumentato nei giovani di 11 e 13 anni per la diffusione sempre maggiore dei social. Strettamente correlato al bullismo è il fenomeno della violenza domestica. I minori esposti a episodi di violenza familiare sono più propensi a esercitare forme attive di bullismo nei confronti dei compagni o a essere vittime di bullismo. Inoltre, va detto che spesso gli atti di bullismo possono essere avvallati dall'educazione che le famiglie danno ai loro figli e dall'eccessiva tolleranza di alcuni insegnanti. 

In occasione del 7 Febbraio – Giornata mondiale contro il bullismo ed il cyberbullismo si vuole evidenziare come la sigaretta, da droga della gestualità e dell’identità personale, possa svolgere un certo ruolo anche nelle manifestazioni associate al bullismo. Infatti, essa può diventare elemento caratterizzante di un disagio, un mezzo per gestire le emozioni negative, per far fronte a situazioni di stress, di insoddisfazione, di noia, o viceversa uno strumento di ribellione, un’espressione di appartenenza ad un gruppo.

   Un'altra categoria che spesso condivide con i bulli problematiche familiari e di disagio socio-economico è quella dei NEET.  Il fenomeno sociale dei NEET, acronimo inglese che sta per "Non [engaged] in Education, Employment or Training" (lett. "Non [attivi] in istruzione, in lavoro o in formazione"), vede l'Italia al primo posto in Europa, probabilmente a causa degli effetti della lunga crisi economica.

  Secondo uno studio dell'OCSE (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) del 2021, in Italia i giovani fra i 15 e i 29 anni che non lavorano, non studiano e non seguono corsi di formazione professionale sono oltre 3 milioni, equivalenti al 26% del totale. Diversi studi hanno rilevato che i NEET sono maggiormente esposti a svantaggi socio-economici e presentano condizioni di salute mentale e fisica peggiori rispetto ai coetanei occupati. Inoltre, è più probabile che assumano comportamenti a rischio, come abuso di fumo, alcol, droghe e comportamenti problematici a causa della bassa autostima e del senso di insoddisfazione (14, 15). Chi è stato vittima di bullismo a scuola ha più probabilità di lasciare precocemente gli studi e ritrovarsi NEET. Alcuni NEET, per ribellione o noia, possono assumere atteggiamenti provocatori o aggressivi che li portano ad agire da bulli, in cerca di potere e riconoscimento.

 
1. Ricardo Azevedo da Silva, Taiane de Azevedo Cardoso, Karen Jansen, Luciano Dias de Mattos Souza, Russélia Vanila Godoy, Ana Laura Sica Cruzeiro, Bernardo Lessa Horta, Ricardo Tavares Pinheiro: Bullying and associated factors in adolescents aged 11 to 15 years. Trends Psychiatry Psychother. 2012;34(1):19-24.
2. Apolinaras Zaborskis, Inga Vareikiene: [School bullying and its association with health and lifestyle among schoolchildren]. Medicina (Kaunas). 2008;44(3):232-9.
3. Beena Shawki, Tariq Al-Hadithi 2, Nazar Shabila: Association of bullying behaviour with smoking, alcohol use and drug use among school students in Erbil City, Iraq. East Mediterr Health J. 2021 May 27;27(5):483-490.
4. Catherine A Quinn, Sally Fitzpatrick, Kay Bussey, Leanne Hides, Gary C K Chan: Associations between the group processes of bullying and adolescent substance use. Addict Behav. 2016 Nov;62:6-13.
5. A-H Luukkonen, K Riala, H Hakko, P Räsänen; Study-70 workgroup: Bullying behaviour and substance abuse among underage psychiatric inpatient adolescents. Eur Psychiatry. 2010 Nov;25(7):382-9.
6. Laura J Lambe, Wendy M Craig: Bullying involvement and adolescent substance use: A multilevel investigation of individual and neighbourhood risk factors. Drug Alcohol Depend. 2017 Sep 1;178:461-468.
7. Lan Guo, Lingyao Hong, Xue Gao, Jinhua Zhou, Ciyong Lu, Wei-Hong Zhang: Associations between depression risk, bullying and current smoking among Chinese adolescents: Modulated by gender. Psychiatry Res. 2016 Mar 30;237:282-9.
8. Kastytis Šmigelskas, Tomas Vaičiūnas, Justė Lukoševičiūtė, Marta Malinowska-Cieślik, Marina Melkumova, Eva Movsesyan, Apolinaras Zaborskis: Sufficient Social Support as a Possible Preventive Factor against Fighting and Bullying in School Children. Int J Environ Res Public Health. 2018 Apr 26;15(5):870.
9. R Shah, M Dodd, E Allen, R Viner, C Bonell: Is being a victim of bullying or cyberbullying in secondary school associated with subsequent risk-taking behavior in adolescence? A longitudinal study in secondary schools. J Adolesc. 2022 Jun;94(4):611-627.
10. Sunday Azagba: School bullying and susceptibility to smoking among never-tried cigarette smoking students. Prev Med. 2016 Apr;85:69-73. 
11. Cashen M Boccio, Wanda E Leal, Dylan B Jackson: Bullying victimization and nicotine and marijuana vaping among Florida adolescents. Drug Alcohol Depend. 2022 Aug 1;237:109536.
12. Julia Hansen, Matthis Morgenstern, Barbara Isensee, Artur Galimov, Reiner Hanewinkel: Association between bullying victimization and e-cigarette use among German students. Aggress Behav. 2021 Jul;47(4):421-429.
13. Alessio Vieno, Gianluca Gini, Massimo Santinello: Different forms of bullying and their association to smoking and drinking behavior in Italian adolescents. J Sch Health. 2011 Jul;81(7):393-9.
14. Clare Tanton, Lorraine McDonagh, Melissa Cabecinha, Soazig Clifton, Rebecca Geary, Greta Rait, John Saunders, Jackie Cassell, Chris Bonell, Kirstin R Mitchell, Catherine H Mercer: How does the sexual, physical and mental health of young adults not in education, employment or training (NEET) compare to workers and students? BMC Public Health. 2021 Feb 26;21(1):412.
15. Catherine H Stewart, Philip Berry, Dunja Przulj, Charlene Treanor: Cancer-related health behaviours of young people not in education, employment or training ('NEET'): a cross-sectional study. BMC Cancer. 2017 Mar 2;17(1):165.
Guglielmo Lauro
(medico)
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2 commenti:

  1. Le vittime di " bullismo" scolastico hanno diritto ad essere risarcite? Di chi è la responsabilità se il bullo è minorenne?

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    1. Il bullismo scolastico è un fenomeno serio che può causare danni psicologici alle vittime. In linea di principio, le vittime di atti di bullismo avrebbero diritto ad un risarcimento, ma nella pratica non è sempre facile ottenerlo.
      La responsabilità civile dei bulli minorenni è limitata, in quanto i minori non sono pienamente capaci di intendere e volere. Tuttavia, si può configurare una responsabilità civile dei genitori, se questi sono stati negligenti nell'adempiere all'obbligo di vigilanza e educazione dei figli.
      Oltre ai genitori dell'aggressore, una responsabilità può configurarsi anche in capo alla scuola, qualora questa non abbia adottato misure idonee a prevenire e sanzionare atti di bullismo di cui era a conoscenza. Ad esempio, se la scuola non ha adottato politiche anti-bullismo efficaci o se ha ignorato i segnali di bullismo, potrebbe essere ritenuta responsabile per i danni subiti dalle vittime.
      Si parla tecnicamente di:
      -culpa in educando relativamente alla colpa dei genitori;
      -culpa in vigilando ed anche in educando degli insegnanti;
      -culpa in organizzando nella misura in cui l’organizzazione scuola non permetta il monitoraggio ed il controllo sui comportamenti degli studenti.

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