giovedì 29 novembre 2012

Caserta: scarsa affluenza al Centro Antifumo sede di Caserta

A circa 3 mesi dall'attivazione del Centro Antifumo sede di Caserta, l'interesse iniziale si è arrestato probabilmente a causa di una serie di motivi.
La modalità di prenotazione tramite CUP e tramite farmacie aderenti a circuito CUP non costituiscono un sistema accettato dalle persone che vorrebbero avere come interlocutore al momento della prenotazione gli operatori del Centro Antifumo e non il personale CUP o URP. La gestione economica a pacchetto unico di prestazioni di €18,59 addizionato del contributo regionale di €10,00 e nazionale di €10,00, per un totale di € 38,59 (successivamente aumentato a € 40,66) è troppo impegnativa per il paziente che prima di pagare vuole rendersi conto di come andrà ad investire il proprio denaro e il proprio tempo.
Infatti, dalle lamentele raccolte dai potenziali fruitori del servizio è emerso che il peso economico della prestazione sanitaria è eccessivo tanto da indurli a desistere.
I fumatori, peraltro, lamentano di pagare già una sorta di ticket attraverso le imposte sui tabacchi, per cui un accesso così oneroso al Centro Antifumo potrebbe compromettere  le attività di prevenzione e poi l'eventuale terapia farmacologica costituisce un ulteriore peso economico per chi decide di smettere di fumare. Per di più non vi è alcuna uniformità riguardo ai pagamenti ticket presso i vari Centri Antifumo della Regione Campania.
Certamente se si volesse equiparare il tabagismo alle altre dipendenze, l'accesso ai Centri Antifumo dovrebbe essere esente da ticket. In tal caso si dovrebbe far riferimento al codice previsto per tutte le dipendenze ed in particolare il codice 014.304 specifico per "dipendenza da sostanze stupefacenti e psicotrope" (DL 28.05.1999 e successivo aggiornamento DM 18.05.2001 n.279) visto che tutte le linee guida nazionali (ISS-OSSFAD, SITab, Regione Emilia-Romagna) e internazionali (OMS, FDA, CDC, DSM IV, Ministero della Salute USA e UK) identificano il tabagismo come una vera e propria dipendenza. Tale equiparazione dovrebbe valere soprattutto per i Centri Antifumo afferenti ai Dipartimenti Dipendenze rispetto ai Centri Antifumo annessi a UO di specialità d'organo quali pneumologia, cardiologie, etc.
Tuttavia le esperienze precedenti di accesso gratuito al Centro Antifumo hanno insegnato che per la nostra realtà un ticket è da intendersi un valido rinforzo alla motivazione e costituisce una sorta di impegno a continuare il trattamento iniziato, oltre a rappresentare un buon filtro.
È pur vero che chi spende denaro per smettere di fumare spesso sceglie di attribuire al metodo, e non a sé stesso, un eventuale fallimento. Ma in ogni caso un ticket contenuto e in relazione alle prestazioni erogate è maggiormente accettato dal paziente rispetto al pagamento di un intero pacchetto di prestazioni e può, inoltre, costituire un buon compromesso rispetto ad un accesso totalmente gratuito.
Dunque, un accettabile compromesso potrebbe essere quello di abbattere l'aggravio di €20,00 (contributo regionale+contributo nazionale) per ogni prestazione e mantenere solo la quota di €18,59 per la prima visita e di €12,50 per prestazioni successive secondo un modello già collaudato presso il Centro Antifumo sede di Aversa.
Inoltre, potrebbe essere proponibile l'apertura di una specifica voce di bilancio nella quale possono afferire i proventi dei tickets, al fine di costituire un fondo da reinvestire nella attività di prevenzione e trattamento del tabagismo.
Per il momento queste rappresentano solo delle proposte in attesa che la Regione si esprima in merito.
Certamente anche le attività di prevenzione e cura del Centro Antifumo hanno dei costi di gestione, ma intervenire in modo appropriato nella prevenzione del tabagismo non è semplicisticamente un costo, ma un investimento.
Guglielmo Lauro
(medico)

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