sabato 3 maggio 2014

Infermieri e tabagismo - Giornata internazionale dell'Infermiere 12 maggio

Il personale infermieristico, pur essendo a conoscenza del rischio legato al consumo di tabacco, fuma quanto e più della popolazione generale sia in Italia che in altri Paesi (1, 2). 
Lo stress è largamente invocato non come elemento facilitante l’esordio del tabagismo, ma come un freno al suo arresto, nonché come un fattore di aggravamento del tabagismo stesso. Certamente lavorare la notte, e quindi di avere un ritmo biologico perturbato, come è spesso il caso degli infermieri, potrebbe spingere a fumare di più per restare svegli (1).
Tuttavia gli infermieri dovrebbero costituire una preziosa risorsa per combattere il tabagismo (3). 
Il personale infermieristico, da sempre, si colloca in una posizione di maggiore vicinanza affettiva ed empatica rispetto ai pazienti (3). Pertanto, consigli e strategie trasmesse dal personale infermieristico potrebbero risultare particolarmente decisivi nella determinazione della cessazione tabagica (3).
Tra le figure infermieristiche che maggiormente dovrebbero svolgere un valido supporto nella battaglia contro il fumo, oltre coloro che lavorano in Centri per il trattamento del tabagismo, sono quelle che lavorano nei Servizi ad elevato tasso di fumo nei propri pazienti (Servizi Tossicodipendenze e Salute Mentale) e le ostetriche (4).
Le ostetriche, peraltro, si trovano in posizioni molto importanti nel percorso della donna gravida in cui il fumo risulta particolarmente dannoso. Esse possono identificare le future mamme che fumano, inserire momenti di counseling nei corsi di formazione al parto e reindirizzare le donne che volessero smettere ai centri di secondo livello (3).
Discorso analogo vale anche per gli infermieri che lavorano nei reparti di oncologia: fanno abbastanza per aiutare i pazienti ancora alle prese con la dipendenza da nicotina? Come fornitori di assistenza primaria, tali infermieri dovrebbero essere in prima linea soprattutto negli interventi di prevenzione terziaria, ovvero di quella parte della prevenzione che si occupa delle complicanze del tabagismo nei pazienti fumatori, delle eventuali ricadute e della gestione degli stati patologici conseguenti allo stato di fumatore (5,6). Non dobbiamo dimenticare il ruolo degli infermieri come di promotori di salute (7,8) per cui dovrebbero partecipare attivamente alla lotta contro il fumo valorizzando il proprio lavoro.
In realtà tutto il personale sanitario dovrebbe assumere il ruolo di modello positivo smoke-free, anzi per motivi etico-professionali sarebbe auspicabile che medici, infermieri, odontoiatri, psicologi e farmacisti rafforzino la loro posizione e il loro ruolo nel controllo del tabagismo (9).
Purtroppo assistiamo  al  paradosso che la più importante causa di morte prevenibile nella nostra società non viene affrontata nelle nostre università e la sua terapia non viene insegnata ai futuri medici e infermieri. Il risultato è che in Italia fumare è considerato come uno stile di vita indipendente dal ruolo professionale; infatti, il tasso di fumatori nel personale sanitario non si dimostra inferiore a quello calcolato nella popolazione generale.

1. Cirelli S: Infermieri: una sigaretta per vincere il sonno? Tabaccologia 3/2003 News & Views.
2. Mujika A, Forbes A, Canga N, de Irala J, Serrano I, Gascó P, Edwards M: Motivational interviewing as a smoking cessation strategy with nurses: An exploratory randomised controlled trial. Int J Nurs Stud. 2013 Dec 15.
3. Zagà V, Tinghino B: Gli operatori sanitari nella prevenzione del tabagismo. Tabaccologia 2s/2005.
4. Cataldo JK: The role of advanced practice psychiatric nurses in treating tobacco use and dependence. Archives of Psychiatric Nursing, 2001;15(3):107-119.
5. Lehto RH: Patient views on smoking, lung cancer, and stigma: A focus group perspective. Eur J Oncol Nurs. 2014 Mar 10. pii: S1462-3889(14)00031-3.
6. Sarna L: Enough is enough. Clin J Oncol Nurs. 2014 Apr 1;18(2):141-2.
7. Kerr SM, Watson HE, Tolson D: Older people who smoke: why nurses should help them to stop. Br J Nurs. 2002 Aug 8-Sep 11;11(15):1012-4, 1016-7, 1020.
8. Schofield I: Supporting older people to quit smoking. Nurs Older People. 2006 Jul;18(6):29-33; quiz 34.
9. Mura M: Ruolo dei professionisti della salute. Tabaccologia 2s/2005.

5 commenti:

  1. Sono un'ostetrica e posso osservare che la quota di donne che fuma in gravidanza fortunatamente si è davvero ridotta rispetto a qualche decennio fa.

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    1. Il problema del fumo in gravidanza non va sottovalutato anche se, come documentato dagli studi epidemiologici, la quota di donne che fuma in gravidanza è in calo: dal 9,2% al 6,5% (Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute - 01.04.14). Dunque anche se in realtà le donne che fumano in gravidanza sono poche, il fumo passivo cui sono esposte spesso incide in maniera preminente. Infatti, un recente studio condotto in Spagna dalla Basque Research presso oltre 10 centri epidemiologici, ha rivelato che più della metà delle donne incinte subisce il fumo passivo (1). Dai risultati delle analisi effettuate su un campione di 1.783 donne incinte, di cui poche fumatrici, emerge che nel 55% dei casi le future mamme erano esposte al fumo passivo (1). Gran parte del campione considerato, infatti, presentava livelli elevati di cotinina nelle urine, biomarcatore del consumo di tabacco (1). Ciò che deve essere ribadito è che il fumo, sia passivo che diretto, crea diversi danni ed è molto pericoloso per la salute della mamma e soprattutto del bambino. Inoltre, il fumo passivo (cosiddetto di seconda mano) può compromettere il buon esito della gravidanza (1). Per questo, i ricercatori suggeriscono alle donne attesa di non fumare e di non stare a stretto contatto con chi fuma (1).

      1. Aurrekoetxea JJ, Murcia M, Rebagliato M, Fernández-Somoano A, Castilla AM, Guxens M, López MJ, Lertxundi A, Espada M, Tardón A, Ballester F, Santa-Marina L: Factors associated with second-hand smoke exposure in non-smoking pregnant women in Spain: self-reported exposure and urinary cotinine levels. Sci Total Environ. 2014 Feb 1;470-471:1189-96.

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  2. FUMO E OBAMACARE

    Le recenti politiche antifumo statunitensi stanno orientando la moderna assistenza sanitaria sulle cure preventive attraverso la riforma del Presidente Obama (comunemente conosciuta come "obamacare") (*); ciò soprattutto alla luce della necessità di ridurre i costi sanitari (1). Pertanto nell'ambito degli interventi di promozione della salute e di prevenzione delle malattie è stata individuata la figura dell'infermiere per portare avanti questa riforma. Alla luce di ciò gli infermieri sono sollecitati a familiarizzare con gli interventi dei disassuefazione dal fumo.

    (*) Patient Protection and Affordable Care Act (PPACA)

    1. Barr G, Houston-Miller N, Hasan I, Makinson G: Nurse practitioners, wake up and smell the smoke. University Hospitals Case Medical Center, Seidman Cancer Center, Cleveland, Ohio. J Am Assoc Nurse Pract 2013 Jul; 25(7):362-7.

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    1. Nell'ambito della formazione di personale infermieristico per gli ambulatori antifumo si sta facendo strada la figura dell'infermiere esperto (Advanced Practice Nurse - APrN) per assistere i pazienti nei percorsi di cessazione (1).
      1. Whitehead D, Zucker SB, Stone J: Tobacco cessation education for advanced practice nurses. Nurse Educ. 2014 Sep-Oct;39(5):252-5.

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