mercoledì 1 ottobre 2014

1 ottobre - Giornata Internazionale delle Persone Anziane (International Day of Older Persons): non lasciamo indietro i fumatori anziani!

Tema di quest'anno è "Non lasciare indietro nessuno: promuovere una società per tutti" e questo vale anche per gli interventi di prevenzione antifumo che è giusto includano pure le fasce di età più avanzate per le quali si osserva una minore tendenza a ridurre il fumo rispetto al totale della popolazione (vedi linee di tendenza in figura che mostra un grafico con dati DOXA dal 2003 al 2014 relativi a maschi e femmine over 65 in confronto con il totale della popolazione generale).
Ovviamente la prevalenza del fumo appare molto più bassa negli over 65 rispetto ai più giovani, sia per l’insorgenza di malattie che costringono gli anziani a smettere di fumare, sia per le morti precoci tra i fumatori che continuando a fumare raramente vivono fino all'età di 85 anni. Tuttavia la percentuale di persone che smettono dopo i 65 anni è più bassa rispetto alla popolazione generale e le donne anziane tendono a smettere in misura inferiore rispetto agli uomini anziani.
È noto che il fumo è la principale causa evitabile di morte prematura soprattutto nella mezza età (1), ma lo è anche in età avanzata?
I fumatori anziani sono in genere poco persuasi degli effetti dannosi sulla salute da parte del fumo di tabacco, ma più spesso hanno una minore percezione dei danni del fumo e molte volte si convincono che vi è un livello giornaliero di sigarette privo di rischio (2). Tuttavia altri over 65 pur avendo consapevolezza dei danni del fumo, sono convinti che è troppo tardi per poter recuperare (3).
In realtà le ricerche scientifiche ci confermano che la cessazione tabagica migliora l'aspettativa e la qualità della vita sia nelle persone di mezza età, sia in età avanzata (1).  
Nell'anziano il fumo rappresenta un fattore di rischio soprattutto per malattie cardiovascolari (4) e cerebrovascolari (5).
Frequentemente la depressione nei fumatori più anziani sembra agire come una barriera importante per smettere di fumare, anche se va osservato che smettere di fumare non ha impatto a lungo termine sulla depressione (6).
Peraltro, riscontri scientifici hanno messo in evidenza relazioni causali del fumo in diverse patologie legate all'età:
-malattia ulcerosa gastro-intestinale: fumo ed età avanzata sono associati a riduzioni significative di prostaglandine gastriche e duodenali e ciò può contribuire a spiegare la predisposizione alla malattia ulcerosa nei fumatori e nelle persone anziane (7) (vedi avanti test di Amsler)
-maculopatia legata all'età (age-related maculopathy: ARM) (8); il fumo è associato ad un raddoppiamento del rischio di sviluppare degenerazione maculare legata all'età (9).
-malattia di Alzheimer (10): nei fumatori si riscontra una diminuzione della densità di materia grigia bilateralmente nel cingolo posteriore e nel precuneo, nel talamo destro, bilateralmente nella corteccia frontale, rispetto ai mai fumatori (11). Il fumo aumenta nei pazienti anziani ricoverati il rischio di delirio (12), disturbo mentale in cui il soggetto perde consapevolezza di ciò che lo circonda ed entra in stato confusionale che può durare da alcune ore ad alcuni giorni.
-melanoma cutaneo: il fumo di tabacco è riconosciuto come fattore di rischio indipendente per il melanoma cutaneo negli anziani (13).
-dolore cronico: è stata riscontrata una relazione tra il fumo e il dolore cronico nelle persone anziane soprattutto in termini di intensità del dolore (14).
Dunque, è importante utilizzare strategie per incoraggiare gli anziani a considerare con maggiore obiettività come il fumo danneggi la vita di tutti i giorni (2) e come non è mai troppo tardi per smettere: perfino i più anziani traggono vantaggi dall’addio alla sigaretta. Moltissimi infarti e ictus potrebbero essere prevenuti semplicemente incentivando tutti i fumatori, di qualsiasi età, a smettere di fumare. Peraltro, nelle persone anziane è importante affrontare la dipendenza da tabacco anche ricordando che il fumo può ridurre l'efficacia di diversi farmaci (15).

Un esame molto semplice per una autovalutazione della funzione maculare è il test di Amsler; si tratta di una griglia costituita da verticali e orizzontali, con al centro un pallino nero che funge da riferimento visivo.
Sottoporsi al test è molto semplice e dovrebbe essere eseguito mensilmente. Il paziente deve:
Indossare gli occhiali da vista se li usa
  • Posizionarsi a giusta distanza di lettura (circa 30 cm dalla griglia)
  • Coprire un occhio, e con l’altro tenere lo sguardo fisso sul pallino nero per 10 secondi
  • Procedere allo stesso modo con l’altro occhio
Se le linee appaiono tutte rette, così come sono, se emergono dal fondo bianco nitidamente, e non vengono offuscate da macchie scure, allora significa che quasi sicuramente non vi sono segnali di maculopatia. Se invece appaiono storte, inclinate o deformate, oppure se capita di vedere macchie all’interno della griglia, allora bisogna recarsi subito dall’oculista per sottoporsi ad un controllo approfondito (esame fondo oculare, tomografia ottica computerizzata (OCT), etc.).


1. LaCroix AZ, Lang J, Scherr P, Wallace RB, Cornoni-Huntley J, Berkman L, Curb JD, Evans D, Hennekens CH: Smoking and mortality among older men and women in three communities. N Engl J Med. 1991 Jun 6;324(23):1619-25.
2. Wakefield M, Kent P, Roberts L, Owen N: Smoking behaviours and beliefs of older Australians. Aust N Z J Public Health. 1996 Dec;20(6):603-6.
3. Kerr S, Watson H, Tolson D, Lough M, Brown M: Smoking after the age of 65 years: a qualitative exploration of older current and former smokers' views on smoking, stopping smoking, and smoking cessation resources and services. Health Soc Care Community. 2006 Nov;14(6):572-82.
4. Carroll JF, Pollock ML: Rehabilitation and life-style modification in the elderly. Cardiovasc Clin. 1992;22(2):209-27.
5. Davis BR, Vogt T, Frost PH, Burlando A, Cohen J, Wilson A, Brass LM, Frishman W, Price T, Stamler J: Risk factors for stroke and type of stroke in persons with isolated systolic hypertension. Systolic Hypertension in the Elderly Program Cooperative Research Group. Stroke. 1998 Jul;29(7):1333-40.
6. Shahab L, Gilchrist G, Hagger-Johnson G, Shankar A, West E, West R: Reciprocal associations between smoking cessation and depression in older smokers: findings from the English Longitudinal Study of Ageing. Br J Psychiatry. 2015 Sep;207(3):243-9.
7. Cryer B, Lee E, Feldman M: Factors influencing gastroduodenal mucosal prostaglandin concentrations: roles of smoking and aging. Ann Intern Med. 1992 Apr 15;116(8):636-40.
8. Smith W, Mitchell P, Leeder SR: Smoking and age-related maculopathy. The Blue Mountains Eye Study. Arch Ophthalmol. 1996 Dec;114(12):1518-23.
9. Evans JR, Fletcher AE, Wormald RP: 28,000 Cases of age related macular degeneration causing visual loss in people aged 75 years and above in the United Kingdom may be attributable to smoking. Br J Ophthalmol. 2005 May;89(5):550-3.
10. Aggarwal NT, Bienias JL, Bennett DA, Wilson RS, Morris MC, Schneider JA, Shah RC, Evans DA: The relation of cigarette smoking to incident Alzheimer's disease in a biracial urban community population. Neuroepidemiology. 2006;26(3):140-6. Epub 2006 Feb 21.
11. Almeida OP, Garrido GJ, Lautenschlager NT, Hulse GK, Jamrozik K, Flicker L: Smoking is associated with reduced cortical regional gray matter density in brain regions associated with incipient Alzheimer disease. Am J Geriatr Psychiatry. 2008 Jan;16(1):92-8. 
12. Hessler JB, Brönner M, Etgen T, Gotzler O, Förstl H, Poppert H, Sander D, Bickel H: Smoking increases the risk of delirium for older inpatients: a prospective population-based study. Gen Hosp Psychiatry. 2015 Jul-Aug;37(4):360-4.
13. Nagore E, Hueso L, Botella-Estrada R, Alfaro-Rubio A, Serna I, Guallar J, González I, Ribes I, Guillen C: Smoking, sun exposure, number of nevi and previous neoplasias are risk factors for melanoma in older patients (60 years and over). J Eur Acad Dermatol Venereol. 2010 Jan;24(1):50-7.
14. Jakobsson U, Larsson C: Smoking and chronic pain among people aged 65 years and older. Pain Pract. 2014 Mar;14(3):237-44.
15. Huddlestone L, Walker GM, Hussain-Mills R, Ratschen E: Treating tobacco dependence in older adults: a survey of primary care clinicians' knowledge, attitudes, and practice. BMC Fam Pract. 2015 Aug 6;16:97.
Guglielmo Lauro
(medico)

9 commenti:

  1. Oltre al fumo anche l'alcol può avere un ruolo nella degenerazione maculare correlata all'età?

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    1. Alcol e fumo avrebbero un effetto sinergico per lo sviluppo della maculopatia legata all'età (1).
      1. La Torre G, Pacella E, Saulle R, Giraldi G, Pacella F, Lenzi T, Mastrangelo O, Mirra F, Aloe G, Turchetti P, Brillante C,De Paolis G, Boccia A, Giustolisi R: The synergistic effect of exposure to alcohol, tobacco smoke and other risk factors for age-related macular degeneration. Sapienza University of Rome, Rome, Italy, giuseppe.latorre@uniroma1.it. Eur J Epidemiol. 2013 Mar 31.

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  2. secondo una ricerca dell’Economist Intelligenze Unit che ha intervistato 1130 professionisti medici europei sulla qualità delle cure per l’anziano è emerso che la principale barriera all'accesso a cure sanitarie ottimali è l'età: oltre la metà degli over65 rischia di ricevere cure inadeguate. Dati italiani confermano i timori: ogni anno 150mila anziani hanno un infarto, oltre 6 milioni soffrono di malattie cardiovascolari, ma più del 50% non riceve terapie adeguate. Ciò rende ragione del perché la prevalenza dei fumatori anziani rimane abbastanza elevata rispetto a quella della popolazione generale!

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    1. Occorre dare impulso all'unione di conoscenze geriatriche alle varie specialità: cardiologia (cardiologia geriatrica), psichiatria (psicogeriatria), etc. Nei check-up dal medico di base (che rimane un prezioso punto di riferimento) e nelle visite geriatriche bisognerebbe sempre prendere in esame l'eventuale condizione di fumatore perché la prevenzione del fumo in età avanzata consente indubbiamente di allungare l’aspettativa di vita e soprattutto di far sì che la stessa possa essere vissuta il meglio possibile.

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  3. Secondo il censimento ufficiale sulle patologie oncologiche stilato grazie al lavoro dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) e dell’Associazione Italiana Registri Tumori (AIRTum), negli ultimi 18 anni in Italia la mortalità oncologica è diminuita sensibilmente. Tuttavia tale diminuzione è più marcata negli uomini (-18%) rispetto alle donne (-10%), in relazione alla minore entità di cessazione tabagica delle donne rispetto agli uomini, essendo la sigaretta il fattore di rischio oncologico più diffuso.

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  4. Forse gli effetti dell'emancipazione femminile degli ultimi 60 anni si osservano anche nel fumo delle donne anziane, nel senso che quelle che sono state più emancipate sono anche quelle oggi sono più legate alla sigaretta.

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    1. Considerazione verosimile, anche alla luce di un recente studio effettuato in Turchia secondo il quale un livello di istruzione più basso e una più bassa classe sociale sono risultati essere fattori protettivi per il fumo nelle donne anziane (1).

      1. Simsek H, Doganay S, Budak R, Ucku R: Relationship of socioeconomic status with health behaviors and self-perceived health in the elderly: A community-based study, Turkey. Geriatr Gerontol Int. 2014 Oct;14(4):960-8.

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  5. La compromissione cerebrale conseguente al fumo di tabacco è reversibile? che margini di recupero ci sono sul sistema nervoso?

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    1. Il fumo di sigaretta è notoriamente associato a declino cognitivo e demenza attraverso la compromissione della corteccia cerebrale. Infatti, secondo un recente studio in cui sono stati sottoposti ad analisi di risonanza magnetica della struttura cerebrale oltre 500 individui, è stato osservato un accelerato assottigliamento corticale diffuso particolarmente in soggetti fumatori e tale assottigliamento corticale è considerato come un biomarker di declino cognitivo negli adulti (1). Peraltro, secondo tale studio sebbene sia possibile un parziale ripristino con la cessazione del fumo, si ipotizza si tratti di un processo lungo (indicativamente nell'ordine di 25 anni) (1).

      1. Karama S, Ducharme S, Corley J, Chouinard-Decorte F, Starr JM, Wardlaw JM, Bastin ME, Deary IJ: Cigarette smoking and thinning of the brain's cortex. Mol Psychiatry. 2015 Feb 10.

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