La carenza di personale
sanitario è un problema che spesso coinvolge numerose strutture assistenziali e
ciò è particolarmente evidente nei Centri Antifumo dove già normalmente il personale
è sottodimensionato rispetto alle esigenze degli assistiti. Nel mese di agosto
tale criticità impone spesso limitazioni notevoli per coloro che desiderano
accedere a detti Centri.
Dunque, perché non cercare di
smettere di fumare da soli? In questo post si cercherà di dare un aiuto a
coloro che vorranno provarci.
Innanzitutto bisogna
analizzare tre elementi fondamentali per i fumatori che vogliono smettere in
maniera autonoma (ovvero non assistita): motivazione, forza di volontà e
impegno (1).
a) Motivazione:
Rappresenta essenzialmente la ragione per smettere e spesso rappresenta il
concetto più chiaro e concreto rispetto agli altri due.
b) Forza
di volontà: È una qualità personale che ci spinge verso l'obiettivo che ci
siamo prefissati (ovvero il successo). In genere il successo di un tentativo di
cessazione è associato alla forza di volontà in una sorta di logica circolare:
chi ha forza di volontà ha successo e chi ha successo ha forza di volontà!
Insomma la forza di volontà non produce alcun cambiamento se non fa leva sulla
motivazione e sull'impegno.
c) Impegno:
È stato equiparato alla serietà e alla risolutezza che contraddistingue il
fumatore che riesce a smettere; tuttavia va sottolineato che in genere capita
che il fumatore si impegna a provare, ma non necessariamente si impegna a
smettere.
Impegno e forza di volontà
sono i parametri che fanno la differenza nel percorso di cessazione.
Una persona può essere
desiderosa di provare a smettere, ma ciò non significa che necessariamente
s'impegnerà a portare a termine il tentativo di cessazione in quanto è sempre
l'impegno ciò che distingue in tentativo serio di cessazione da un tentativo
infruttuoso.
Nel processo di cessazione
alcuni fumatori parlano di punto di non ritorno che descrive un momento nel
percorso di cessazione in cui si crede di aver investito troppo per poter
ricadere. Una sorta di punto G della gratificazione che quando si pensa di averlo
raggiunto ci si sente forti (dà la sensazione di potere), quando lo si perde si
ritorna a pensare che è stata tutta un'illusione.
Altri strumenti utili per il
proprio percorso di cessazione sono rappresentati da una serie di questionari
che possono essere compilati online nella sezione del blog Test tabagismo.
Allora come si smette di
fumare?
Molti utilizzano come
strategia quella della graduale riduzione del numero di sigarette (è una
strategia molto comune di cessazione), tuttavia questo metodo secondo i vari
studi scientifici è risultato associato ai più bassi tassi di successo (2). La
modalità più efficace è quella della cessazione brusca: riuscire a buttare tutte
le proprie sigarette rappresenta un gesto forte che già spesso costituisce il
primo vero passo nel percorso del cambiamento!
1. Smith AL, Carter SM, Dunlop SM, Freeman B,
Chapman S: The views and experiences of smokers who quit smoking unassisted. A systematic review of
the qualitative evidence. PLoS One. 2015 May 26;10(5):e0127144.
2. Schauer GL, Malarcher AM2, Babb SD: Gradual
reduction of cigarette consumption as a cessation strategy: prevalence,
correlates, and relationship with quitting. Nicotine Tob Res. 2015
May;17(5):530-8.
Guglielmo Lauro
(medico)
Rimane sempre una grande differenza tra il leggere di smettere di fumare e poi decidere effettivamente di smettere...
RispondiEliminaVero! Comunque se la teoria può bastare, tanto di guadagnato, altrimenti a settembre riparte a pieno regime il Centro Antifumo di Aversa con i percorsi di cessazione assistita.
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