lunedì 1 luglio 2019

01.07.2019 Estati non più sostenibili se le spiagge continuano ad essere popolate da fumatori

Per tutelare le spiagge dall’invasione di mozziconi di sigarette, quest'anno molti Comuni italiani che si affacciano sul mare hanno avviato ordinanze di divieto del fumo di tabacco su arenili e spiagge.
È accertato che i principali responsabili dei rifiuti in spiaggia sono i bagnanti e che l'inquinante maggiormente rappresentato è costituito dai mozziconi di sigaretta. Ciò è in linea con quanto emerso da uno studio sulla quantità e sulla composizione dei rifiuti rilevati lungo la costa occidentale della Spagna (1). Che si tratti delle spiagge dell’Andalusia o delle spiagge del nostro litorale, il comportamento dei fumatori non fa differenza: l’abitudine di gettare a terra i mozziconi o di affondarli nella sabbia è comune dappertutto.
Le amministrazioni comunali e i gestori di stabilimenti balneari in cui è ancora possibile fumare dovrebbero essere consapevoli che non rendendo le spiagge libere dal fumo contribuiscono all'inquinamento ambientale e al danneggiamento aggravato del patrimonio naturale.
Tuttavia per mitigare la piaga ambientale, purtroppo ancora onnipresente, dell'abbandono dei mozziconi in spiaggia si dovrebbe intervenire sulla riduzione del danno. Ed in attesa di provvedimenti concreti si potrebbe intervenire nei seguenti modi:
-raccomandando ai bagnanti fumatori di spegnere la sigaretta e conservarla, possibilmente in un posacenere portatile, per gettarla una volta lasciata la spiaggia
-applicazione di politiche educative (ad es. la partecipazione pubblica a sondaggi e il coinvolgimento in attività di pulizia per aumentare la consapevolezza)
-sforzi delle amministrazioni locali attraverso il potenziamento della presenza di cestini dei rifiuti, operazioni di pulizia meccanica e manuale.
Magari con la sensibilizzazione e con l'applicazione di sanzioni, i fumatori ci penseranno due volte prima di buttare mozziconi in spiaggia o diversamente, il rispetto del divieto potrebbe rivelarsi un buon pretesto per smettere.
Segue infografica delle spiagge dove si può respirare aria di mare non inquinata dal fumo di tabacco e dove si può camminare su spiagge non contaminate da mozziconi.

Comunque va osservato che rifiuti derivanti dai prodotti fumo in considerazione della loro della grande galleggiabilità, purtroppo li possiamo osservare anche sulle spiagge più incotaminate.
Ma perché i mozziconi sono tanto pericolosi specialmente per l'ambiente marino?
Il ciclo di vita del materiale plastico dei filtri di sigaretta è particolarmente breve; basta il tempo di fumarla che, nel giro di qualche minuto, il filtro diventa rifiuto e per di più anche tossico. Non per questo dobbiamo demonizzare tutto il materiale plastico.
Infatti, da un lato abbiamo le plastiche con ciclo di vita molto lungo, ad es. le tapparelle avvolgibili in plastica che possono essere utilizzate per 40 anni e più, dall'altro lato abbiamo la plastica degli oggetti monouso (ad es. biccherini, buste, imballaggi, mozziconi, etc.) con un ciclo di vita brevissimo. Tra le plastiche con ciclo di vita brevissimo, i mozziconi sono gli inquinanti più dannosi, non solo per la loro facile disgregazione in microplastiche che entrano nella catena alimentare marina, ma perché oltre a contenere i residui tossici del fumo tendono a catturare tanti altri inquinanti presenti nell’ambiente e dunque fungono da vettori di questi stessi inquinanti catturati. Dunque, la pericolosità per l’uomo è legata principalmente a questo processo. Infatti, le microplastiche che si accumulano nei visceri addominali dei pesci, sebbene non tendano a risalire lungo la rete alimentare umana perché in genere i visceri vengono scartati, rappresentano comunque un veicolo di inquinanti che si accumulano nella fauna marina. Dal bioaccumulo alla biomagnificazione il passo è breve. La biomagnificazione è il processo grazie al quale l’accumulo di sostanze tossiche negli esseri viventi (il bioaccumulo) aumenta di concentrazione man mano che si sale al livello trofico successivo (cioè da preda a predatore), ovvero procedendo dal basso verso l’alto nella catena alimentare.
Siccome i pesci si mangiano l’un l’altro interi, la concentrazione di microplastiche e quindi di inquinanti cresce in maniera potenzialmente esponenziale.

1. Asensio-Montesinos F, Anfuso G, Williams AT: Beach litter distribution along the western Mediterranean coast of Spain. Mar Pollut Bull. 2019 Apr;141:119-126.
Guglielmo Lauro
(medico)

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