domenica 20 luglio 2025

Lo svapo e il fumo tra gli adolescenti in Italia: un allarme sociale e sanitario


I dati più recenti tratti dall'Atlante dell'Infanzia (a rischio) 2025 di Save the Children, che attingono alle rilevazioni ESPAD (European school Survey Project on Alcohol and other Drugs), dipingono un quadro preoccupante: l'adolescenza è la fase cruciale in cui attecchisce e si sviluppa la dipendenza da nicotina in Italia. Il fumo, e soprattutto lo svapo, sono ormai pratiche diffuse e normalizzate tra gli studenti.

Il sorpasso delle sigarette elettroniche
Se il fumo tradizionale si mantiene su livelli stabili ma allarmanti, è il mondo delle sigarette elettroniche a registrare un vero e proprio boom. Lo svapo ha ormai superato le sigarette a combustione tra gli adolescenti.

Indicatore

Hanno fumato/svapato almeno una volta nella vita

Hanno fumato/svapato nel 2024

fumo/svapo quotidiano

Tabacco (Sigarette tradizionali)

1,2 milioni di studenti (48%)

970 mila studenti (39%)

510 mila studenti (21%)

Sigaretta Elettronica (Svapo)

1,25 milioni di ragazzi (50%)

990 mila ragazzi (40%)

Dati non forniti


L'età dell'inizio e il fattore genere
Il dato più cruciale per la prevenzione è l'età del primo approccio, che è sempre più precoce. L'aumento delle percentuali di chi inizia prima dei 15 anni rappresenta un forte campanello d'allarme sociale.

Età di Inizio

Svapo (Sigaretta Elettronica)

Tabacco (Sigarette tradizionali)

Prima dei 15 anni

47%

38% (Dato in crescita)

Tra i 15 e i 17 anni

52%

58%


La dimensione del rischio e le differenze di genere
Contrariamente agli stereotipi del passato, le ragazze mostrano percentuali di utilizzo superiori rispetto ai coetanei maschi, sia per il fumo che per lo svapo. Questo picco femminile impone la necessità di comprendere le specifiche pressioni sociali e i meccanismi di marketing che le intercettano in modo mirato.
La sigaretta elettronica, spesso percepita erroneamente come "innocua", si è trasformata nella porta d'ingresso principale al mondo della nicotina, creando una dipendenza in una fetta enorme della popolazione giovanile.

Chiamata all'azione: un Intervento coordinato
Quello che emerge non è solo una statistica sanitaria, ma la fotografia di un profondo rischio educativo e sociale. La lotta al tabagismo e alla dipendenza giovanile non può più limitarsi a messaggi generici e poco incisivi.
È necessaria un'azione coordinata e mirata che agisca su tre fronti principali:
1. Educazione precoce: Interventi capillari e continuativi già nelle scuole medie (scuole secondarie di primo grado), per smontare il mito dell'"innocuità" dello svapo e informare sui rischi reali della dipendenza da nicotina.
2. Regolamentazione stringente: Normative più severe per la vendita, estese in modo specifico anche alle ricariche per e-cig e ai prodotti senza nicotina, per limitare l'accesso da parte dei minori.
3. Campagne di comunicazione efficaci: La lotta al tabagismo giovanile non può più limitarsi a messaggi generici. Sviluppo di messaggi che utilizzino il linguaggio dei ragazzi e che siano capaci di contrastare la normalizzazione e l'attrattiva del fumo e dello svapo. 
Il futuro di oltre un milione di adolescenti italiani che hanno sperimentato o sono dipendenti dalla nicotina dipende dalla nostra capacità di intervenire in modo deciso e strutturato.
Guglielmo Lauro
medico

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