In
questo contesto, i Centri Antifumo svolgono un ruolo fondamentale, offrendo
supporto e risorse a chi desidera smettere di fumare. Tra le domande più
frequenti poste dai pazienti spicca: "Qual
è la probabilità che, con l'assistenza del Centro Antifumo, io riesca a
smettere di fumare?". Questa domanda non solo esprime il
bisogno di speranza e motivazione, ma evidenzia anche quanto sia cruciale
l’aderenza ai programmi di trattamento per il successo del percorso.
I Centri Antifumo si collocano tra gli ambulatori
sanitari con il più alto tasso di abbandono e la più bassa aderenza da parte
degli assistiti, per diverse ragioni:
- Scarso riconoscimento del loro ruolo nella prevenzione: Non viene attribuita loro l'importanza che meritano, tanto che, dal
2010 al 2024, il numero di Centri Antifumo in Italia è diminuito di oltre
il 43%, passando da 396 a soli 223.
- Percezione della cessazione del fumo come non urgente: Poiché il fumo non provoca sintomi immediati, viene spesso relegato
in secondo piano rispetto ad altre priorità sanitarie.
Questi fattori evidenziano la necessità di
sensibilizzare maggiormente sia i pazienti, sia le istituzioni sull’importanza
del trattamento per la cessazione del fumo.
Dunque, l'aderenza ai programmi di disassuefazione è
un fattore cruciale per il successo del trattamento. Cosicché per approfondire
la comprensione di questo fenomeno, sono stati analizzati i dati raccolti
presso il Centro Antifumo Quit di Aversa, relativi a 2090 pazienti seguiti tra
il 2009 e il 2024, per un totale di 6445 contatti in presenza.
Dall’analisi dei dati emerge che:
- Il 40% dei pazienti si limita a un solo incontro.
- Il 20% torna per un secondo incontro.
- Il restante 40% mostra un’aderenza superiore, partecipando a
più di due incontri.
I tassi di successo variano significativamente in base
al numero di contatti:
- Tra chi si presenta una sola volta, l’8,9% riesce a smettere di
fumare.
- Tra chi partecipa a due incontri, il tasso di successo aumenta al 33,1%.
- Tra chi partecipa a più di due incontri, la percentuale di successo
raggiunge il 58%.
A
tal proposito, è stata analizzata la relazione tra l’efficacia dei trattamenti
e il numero di contatti, ovvero le interazioni tra i pazienti e il personale
del Centro Antifumo.
L'obiettivo
è stato quello di individuare un numero ottimale di contatti, superato il quale
ulteriori sforzi non sembrano generare benefici proporzionali ai risultati
ottenuti. Questo fenomeno solleva interrogativi fondamentali su come migliorare
i programmi di trattamento, in termini di numero di contatti, per massimizzare
sia l’efficacia che l’efficienza.
Dall'analisi
dei dati raccolti presso il Centro Antifumo di Aversa si è riscontrato un
aumento iniziale dei successi con un chiaro e progressivo incremento delle
percentuali di successo nel corso dei primi 5 contatti; al primo contatto la
percentuale di successo è risultata dell'8,9% con aumento al 33,1% al secondo
contatto e così via a salire fino al 5° contatto raggiungendo il 54,1%.
Successivamente
dal 6° all'11° contatto si registra un incremento, che non mostra più una progressione continua, ma una certa instabilità probabilmente dovuta all'entità del
campione che non è più abbastanza rappresentativo. Tale andamento altalenante è
ancora più marcato per il campione ancora più esiguo di pazienti con un numero di contatti tra i 12 e i 19, per i quali si rilevano percentuali di successo anche molto
alte e talora pure molto basse, anche se tendenzialmente in crescita.
Si possono, dunque, identificare tre gruppi distinti:
- Gruppo 1: 1-5 contatti
- Gruppo 2: 6-11 contatti
- Gruppo 3: 12-19 contatti
È importante considerare anche il valore ponderale di ciascun gruppo: il primo comprende un campione di 1.811 pazienti, pari all'87%; il secondo include 218 pazienti, corrispondenti al 10%; infine, il terzo è composto da 42 pazienti, rappresentando il 2% (vedi grafico).
Si
è cercato di categorizzare i pazienti sottoposti ad un numero di contatti
elevato (12 o più) e si è riscontrato che sono spesso fumatori difficili
caratterizzati soprattutto dalla concomitanza di altre dipendenze o pazienti
che si ripresentano per ricaduta o perché si sentono a rischio di ricaduta.
D'altra
parte, le deflessioni delle probabilità di successo nonostante la numerosità
dei contatti vanno considerati anche alla luce di elementi come la stanchezza o
la perdita di motivazione che possono interferire sul raggiungimento
dell'obiettivo, cosicché detti pazienti diventano inevitabilmente meno recettivi
al trattamento.
Oltre
i 19 contatti i successi sembrano imprevedibili e nel complesso tendono
diminuire (non sono rappresentati nel grafico). Quindi, si può definire come un effetto di saturazione, infatti, pur incrementando i
contatti non aumenta significativamente l'efficacia (fumatori irriducibili, o
con motivazione che si è ridotta o che non portano a termine la terapia di
mantenimento per cui ricadono ripetutamente) e magari se smettono dipende più
da altri fattori che non dal trattamento del Centro Antifumo (incidenti o insorgenza di patologie gravi o invalidanti).
Tecniche di nudging per favorire l'aderenza al trattamento:
- Gruppi di supporto: Il Centro Antifumo dispone di un gruppo Telegram dedicato ai pazienti in trattamento che scelgono di aderirvi, offrendo un ambiente di condivisione e motivazione reciproca.
- Promemoria e messaggi motivazionali: Invio di promemoria e messaggi motivazionali nei momenti strategici in cui i pazienti risultano più predisposti a ricevere e interiorizzare stimoli positivi o per ricordare ai pazienti di presentarsi agli appuntamenti programmati.
- Percorsi di screening polmonare: Implementazione di programmi di screening per la salute polmonare in collaborazione con reparti di pneumologia e radiologia, favorendo un approccio integrato alla prevenzione e cura