lunedì 30 dicembre 2024

Qual è la probabilità che, con l'assistenza del Centro Antifumo, io riesca a smettere di fumare?

La lotta contro il tabagismo è una delle sfide sanitarie più significative nel campo della prevenzione in quanto coinvolge 1,25 miliardi di adulti nel mondo secondo le ultime stime pubblicate dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) (1). In Italia coinvolge oltre 10 milioni tra fumatori e svapatori di prodotti del tabacco o a base di nicotina.

In questo contesto, i Centri Antifumo svolgono un ruolo fondamentale, offrendo supporto e risorse a chi desidera smettere di fumare. Tra le domande più frequenti poste dai pazienti spicca: "Qual è la probabilità che, con l'assistenza del Centro Antifumo, io riesca a smettere di fumare?". Questa domanda non solo esprime il bisogno di speranza e motivazione, ma evidenzia anche quanto sia cruciale l’aderenza ai programmi di trattamento per il successo del percorso.

I Centri Antifumo si collocano tra gli ambulatori sanitari con il più alto tasso di abbandono e la più bassa aderenza da parte degli assistiti, per diverse ragioni:

  • Scarso riconoscimento del loro ruolo nella prevenzione: Non viene attribuita loro l'importanza che meritano, tanto che, dal 2010 al 2024, il numero di Centri Antifumo in Italia è diminuito di oltre il 43%, passando da 396 a soli 223.
  • Percezione della cessazione del fumo come non urgente: Poiché il fumo non provoca sintomi immediati, viene spesso relegato in secondo piano rispetto ad altre priorità sanitarie.

Questi fattori evidenziano la necessità di sensibilizzare maggiormente sia i pazienti, sia le istituzioni sull’importanza del trattamento per la cessazione del fumo.

Dunque, l'aderenza ai programmi di disassuefazione è un fattore cruciale per il successo del trattamento. Cosicché per approfondire la comprensione di questo fenomeno, sono stati analizzati i dati raccolti presso il Centro Antifumo Quit di Aversa, relativi a 2090 pazienti seguiti tra il 2009 e il 2024, per un totale di 6445 contatti in presenza.

Dall’analisi dei dati emerge che:

  • Il 40% dei pazienti si limita a un solo incontro.
  • Il 20% torna per un secondo incontro.
  • Il restante 40% mostra un’aderenza superiore, partecipando a più di due incontri.

I tassi di successo variano significativamente in base al numero di contatti:

  • Tra chi si presenta una sola volta, l’8,9% riesce a smettere di fumare.
  • Tra chi partecipa a due incontri, il tasso di successo aumenta al 33,1%.
  • Tra chi partecipa a più di due incontri, la percentuale di successo raggiunge il 58%.

A tal proposito, è stata analizzata la relazione tra l’efficacia dei trattamenti e il numero di contatti, ovvero le interazioni tra i pazienti e il personale del Centro Antifumo.

L'obiettivo è stato quello di individuare un numero ottimale di contatti, superato il quale ulteriori sforzi non sembrano generare benefici proporzionali ai risultati ottenuti. Questo fenomeno solleva interrogativi fondamentali su come migliorare i programmi di trattamento, in termini di numero di contatti, per massimizzare sia l’efficacia che l’efficienza.

Dall'analisi dei dati raccolti presso il Centro Antifumo di Aversa si è riscontrato un aumento iniziale dei successi con un chiaro e progressivo incremento delle percentuali di successo nel corso dei primi 5 contatti; al primo contatto la percentuale di successo è risultata dell'8,9% con aumento al 33,1% al secondo contatto e così via a salire fino al 5° contatto raggiungendo il 54,1%.

Successivamente dal 6° all'11° contatto si registra un incremento, che non mostra più una progressione continua, ma una certa instabilità probabilmente dovuta all'entità del campione che non è più abbastanza rappresentativo. Tale andamento altalenante è ancora più marcato per il campione ancora più esiguo di pazienti con un numero di contatti tra i 12 e i 19, per i quali si rilevano percentuali di successo anche molto alte e talora pure molto basse, anche se tendenzialmente in crescita.

Si possono, dunque, identificare tre gruppi distinti:

  • Gruppo 1: 1-5 contatti
  • Gruppo 2: 6-11 contatti
  • Gruppo 3: 12-19 contatti

È importante considerare anche il valore ponderale di ciascun gruppo: il primo comprende un campione di 1.811 pazienti, pari all'87%; il secondo include 218 pazienti, corrispondenti al 10%; infine, il terzo è composto da 42 pazienti, rappresentando il 2% (vedi grafico).


Si è cercato di categorizzare i pazienti sottoposti ad un numero di contatti elevato (12 o più) e si è riscontrato che sono spesso fumatori difficili caratterizzati soprattutto dalla concomitanza di altre dipendenze o pazienti che si ripresentano per ricaduta o perché si sentono a rischio di ricaduta.

D'altra parte, le deflessioni delle probabilità di successo nonostante la numerosità dei contatti vanno considerati anche alla luce di elementi come la stanchezza o la perdita di motivazione che possono interferire sul raggiungimento dell'obiettivo, cosicché detti pazienti diventano inevitabilmente meno recettivi al trattamento.

Oltre i 19 contatti i successi sembrano imprevedibili e nel complesso tendono diminuire (non sono rappresentati nel grafico). Quindi, si può definire come un effetto di saturazione, infatti, pur incrementando i contatti non aumenta significativamente l'efficacia (fumatori irriducibili, o con motivazione che si è ridotta o che non portano a termine la terapia di mantenimento per cui ricadono ripetutamente) e magari se smettono dipende più da altri fattori che non dal trattamento del Centro Antifumo (incidenti o insorgenza di patologie gravi o invalidanti).

Pertanto, dopo un certo numero di contatti senza risultati concreti, potrebbe essere utile prevedere un periodo di pausa per consentire un possibile incremento della motivazione. Un numero elevato di contatti, infatti, non sempre corrisponde a un maggiore successo e potrebbe invece riflettere inefficienze o la gestione di casi particolarmente complessi.

In base a quanto descritto, si possono, dunque, proporre i seguenti suggerimenti.
Ottimizzare gli incontri per fumatori difficili: È importante evitare cicli terapeutici troppo lunghi. Poiché i primi 5-7 incontri mostrano il maggior aumento nel tasso di successo, è fondamentale focalizzarsi su strategie efficaci in questa fase iniziale.
Valutare casi complessi: È opportuno analizzare i pazienti che necessitano di più di 10 incontri. Questo permetterà di identificare soluzioni alternative e di migliorare i protocolli terapeutici esistenti.
Tecniche di nudging per favorire l'aderenza al trattamento:
  • Gruppi di supporto: Il Centro Antifumo dispone di un gruppo Telegram dedicato ai pazienti in trattamento che scelgono di aderirvi, offrendo un ambiente di condivisione e motivazione reciproca.
  • Promemoria e messaggi motivazionali: Invio di promemoria e messaggi motivazionali nei momenti strategici in cui i pazienti risultano più predisposti a ricevere e interiorizzare stimoli positivi o per ricordare ai pazienti di presentarsi agli appuntamenti programmati.
  • Percorsi di screening polmonare: Implementazione di programmi di screening per la salute polmonare in collaborazione con reparti di pneumologia e radiologia, favorendo un approccio integrato alla prevenzione e cura

1. World Health Organization 2024: WHO global report on trends in prevalence of tobacco use 2000–2030. https://iris.who.int/.
Guglielmo Lauro
medico