giovedì 10 gennaio 2013

Grazie per non fumare - tutela dei diritti dei non fumatori

Da quest'anno non si celebra la Giornata per i diritti dei non fumatori. Verosimilmente tali diritti iniziano ad essere rispettati. Infatti, dopo anni di lotta al fumo si iniziano a raccogliere i frutti delle numerose campagne antitabacco: i tassi di esposizione al fumo passivo sono notevolmente diminuiti. L'ultimo Rapporto pubblicato dalla Commissione Europea mostra che l'esposizione al fumo passivo sta calando in tutta Europa, anche grazie ai divieti di fumo nei luoghi pubblici. In Italia, l'esposizione al fumo passivo nel 2012 è stata dell'11% nei bar e del 7% nei ristoranti, mentre l'esposizione più alta si registra nei luoghi di lavoro (dove   può toccare quota 41%). D'altra parte, ora la tutela dei diritti dei non fumatori dovrebbe essere più autorevolmente affermata da quanto segue:
  • DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI DELL'UOMO (approvata dall'Assemblea Generale dell'O.N.U. il 10 dicembre 1948): Art. 3. - Ogni individuo ha diritto alla vita, alla libertà ed alla sicurezza della propria persona.
  • COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA: Art. 32. - La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.

2 commenti:

  1. Sarebbe utile per limitare le spese di gestione al S.S.N. e poter garantire allo stesso tempo una forma di tutela nei confronti dei fumatori, i'itroduzione di una assicurazione obbligatoria, che si copra all'acquisto delle sigarette, sotto forma di bollini all'interno delle stesse.
    così da poter, se proprio si vuole continare a farsi del male; avere ugualmente la possibilità di essere curati.

    M.M1964

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  2. Vinta la battaglia legale che dura dal 2008 di un ex lavoratore che s’è ammalato gravemente per aver lavorato in un ufficio postale con le finestre sigillate, accanto a colleghi con le sigarette sempre accese tra le mani, inalando, suo malgrado, le particelle cancerogene sprigionate dalla combustione delle stesse. Il dipendente oggi in pensione ha sviluppato un tumore alla faringe per cui ha fatto causa al suo ex datore di lavoro, che in questo caso sono le Poste. Recente è la notizia relativa alla sentenza di secondo grado con cui la Corte d’Appello ha confermato integralmente la condanna inflitta in primo grado alle “Poste Italiane S.p.A.” di risarcire un suo ex dipendente con un maxi assegno di ben 174'176 €, perché è stata ritenuta responsabile di non aver garantito un ambiente di lavoro salubre.
    Questo è un buon esempio di tutela dei diritti dei non fumatori. I datori di lavoro stiano attenti!

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