venerdì 21 settembre 2012

XIX Giornata Mondiale dell’Alzheimer: una strada importante è la prevenzione


Ricorre oggi la XIX Giornata Mondiale dell’Alzheimer. L’Alzheimer è una malattia degenerativa causata da un’alterazione delle funzioni cerebrali che influisce sulle capacità cognitive del paziente e provoca danni alla memoria, incidendo sulla facoltà di eseguire le più banali attività della vita quotidiana.
Purtroppo la ricerca non ha ancora individuato una cura efficace e le attuali terapie intervengono solo per alleviare i sintomi. L’unica strada percorribile resta la prevenzione (1,2).

Secondo una metanalisi di 19 studi su adulti anziani con età media 74 anni diretta da Kaarin Anstey del Center for Mental Health Research dell'Australian National University, e pubblicata sull'American Journal of Epidemiology del 14 giugno 2006, i fumatori anziani rischiano fino all'80% in più di contrarre malattie quali Alzheimer e demenze vascolari rispetto a coetanei non fumatori. I ricercatori hanno anche notato che mentre i fumatori in fase attiva hanno un rischio aumentato di sviluppare demenze, lo stesso non accade negli ex fumatori, sebbene questi ultimi abbiano comunque un rischio aumentato di un precoce declino cognitivo rispetto a chi non ha mai fumato.

L’Alzheimer è una delle forme più comuni di demenza senile. In Italia, stando ai dati diffusi dall’ISS, l’Istituto Superiore di Sanità, ne è affetto: "circa il 5% delle persone con più di 60 anni, si stimano circa 500mila ammalati. Nei pazienti affetti da demenza di Alzheimer si osserva una perdita di cellule nervose nelle aree cerebrali vitali per la memoria e per altre funzioni cognitive. Si riscontra, inoltre, un basso livello di quelle sostanze chimiche, come l’acetilcolina, che lavorano come neurotrasmettitori e sono quindi coinvolte nella comunicazione tra le cellule nervose".
Il morbo di Alzheimer insorge proprio a seguito della compromissione dei sistemi nicotinici centrali e i recettori nicotinici neuronali sono coinvolti in parecchi processi cerebrali che vanno dalla dipendenza nicotinica ai disordini cognitivi (3). Pertanto, la cessazione del fumo di tabacco potrebbe rappresentare un importante fattore di rischio modificabile per impedire lo sviluppo della malattia di Alzheimer (4).


  1. Cataldo JK, Prochaska JJ, Glantz SA: Cigarette smoking is a risk factor for Alzheimer's Disease: an analysis controlling for tobacco industry affiliation. Department of Physiological Nursing, Gerontology, University of California, San Francisco, San Francisco, CA 94143-0610, USA. cataldo@nursing.ucsf.edu. J Alzheimers Dis. 2010;19(2):465-80.
  2. Harwood DG, Kalechstein A, Barker WW, Strauman S, St George-Hyslop P, Iglesias C, Loewenstein D, Duara R: The effect of alcohol and tobacco consumption, and apolipoprotein E genotype, on the age of onset in Alzheimer's disease. David Geffen School of Medicine at UCLA, Semel Institute for Neuroscience and Human Behavior, Los Angeles, CA, USA. Int J Geriatr Psychiatry. 2010 May;25(5):511-8.
  3. Mousavi M, Hellström-Lindahl E, Guan ZZ, Shan KR, Ravid R, Nordberg A: Protein and mRNA levels of nicotinic receptors in brain of tobacco using controls and patients with Alzheimer's disease. Karolinska Institute, Department of NEUROTEC, Division of Molecular Neuropharmacology, Huddinge University Hospital, B84, 141 86, Stockholm, Sweden.Neuroscience. 2003;122(2):515-20.
  4. Cho H, Kim C, Kim HJ, Ye BS, Kim YJ, Jung NY, Son TO, Cho EB, Jang H, Lee J, Kang M, Shin HY, Jeon S, Lee JM, Kim ST, Choi YC, Na DL, Seo SW: Impact of smoking on neurodegeneration and cerebrovascular disease markers in cognitively normal men. Eur J Neurol. 2016 Jan;23(1):110-9.
Guglielmo Lauro
(medico)

4 commenti:

  1. Quali sono i principali fattori di rischio per lo sviluppo della demenza?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Il fumo è considerato il terzo fattore di rischio più comune per la demenza, il che ha portato all'inclusione della cessazione del fumo nelle strategie di prevenzione della demenza (1).
      In effetti i primi due fattori di rischio sono poco modificabili e sono l'età avanzata e la storia familiare (genetica). Dunque le persone che hanno un familiare di primo grado con la demenza hanno un rischio maggiore di sviluppare la malattia.
      Tuttavia il fumo di sigaretta raddoppia il rischio di demenza e morbo di Alzheimer (2).

      1. Fatimah Almahasneh, Romany H. Gerges, Ejlal Abu-El-Rub, Ramada R. Khasawneh: Nicotine Abuse and Neurodegeneration: Novel Pharmacogenetic Targets to Aid Quitting and Reduce the Risk of Dementia. CNS Neurol Disord Drug Targets. 2023 Feb 20.
      2. Rob A R Gons, Anouk G W van Norden, Karlijn F de Laat, Lucas J B van Oudheusden, Inge W M van Uden, Marcel P Zwiers, David G Norris, Frank-Erik de Leeuw: Cigarette smoking is associated with reduced microstructural integrity of cerebral white matter. Brain. 2011 Jul;134(Pt 7):2116-24.

      Elimina

  2. Il fumatore anziano spesso ha poche risorse per smettere di fumare specialmente se vi è una ridotta capacità di acquisire nuove abilità e abitudini e quindi di adattarsi al cambiamento, non ha abbastanza energia per mettere in pratica le strategie per smettere di fumare, per concentrarsi sull'obiettivo della cessazione per fare un bilancio fra i benefici dello smettere in confronto ai rischi del continuare a fumare. In riferimento a tali considerazioni ci sono trattamenti supplementari (oltre a quelli di base: vareniclina, bupropione, citisina, NRT) che possono aiutare nella cessazione del fumo di tabacco?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Come farmaco si potrebbe prendere in consideazione la citicolina, verosimilmente associata a migliori prestazioni cognitive nei soggetti che abusano di sostanze in genere. Il trattamento con citicolina (2.000 mg di citicolina al giorno per 8 settimane) potrebbe migliorare le capacità cognitive (capacità di elaborare le informazioni, di apprendere, di pensare e di risolvere problemi) necessarie per impegnarsi pienamente in programmi di trattamento completi e ridurre l'impulsività. Va specificato che si tratta comunque di effetti più supposti che chiaramente documentati.
      Alcune terapie alternative, come l'agopuntura possono aiutare a ridurre il desiderio di fumare e a gestire lo stress associato alla cessazione del fumo.

      Elimina