martedì 16 novembre 2021

16.11.2021 Strategie terapeutiche di approccio al fumatore "difficile", esperienze presso il Centro Antifumo Quit ASL Caserta

Nella relazione presentata al webinar Federserd (Federazione Italiana degli Operatori dei Dipartimenti e dei Servizi delle Dipendenze) del 16.11.2021 viene affrontato il problema del fumatore "difficile", una tipologia di fumatore spesso caratterizzato da livelli elevati di dipendenza dalla nicotina (punteggio >7 al test di Fagerstrom), iniziazione precoce e maggiori probabilità di avere una comorbilità psichiatrica.

In questi casi, il percorso di cessazione richiede maggiore impegno sia da parte degli operatori sanitari, sia da parte del paziente. 

I trattamenti che generalmente iniziano con farmaci in monoterapia richiedono frequenti aggiustamenti e combinazioni di più farmaci, nonché strategie di intervento al fine di potenziare l'efficacia dei trattamenti antitabacco. In effetti è quello che viene definito "Modello Multimodale Integrato in ambito tabaccologico"; esso prevede l'applicazione contemporanea e/o sequenziale di diverse metodologie terapeutiche (farmaci, sostegno comportamentale, gruppi di terapia, etc.) e diversi strumenti (diario giornaliero del fumatore, apparecchio per la misurazione del CO, MAC-T, indicatori di percorso, etc.) o tecniche (tecniche di coping, agopuntura, etc.).

In particolare, nel webinar viene portata l'attenzione sulle categorie di fumatori in trattamento con farmaci oppioidi (per disturbo da uso di sostanze stupefacenti o per dolore cronico).

I tossicodipendenti rappresentano la popolazione in cui la prevalenza di fumatori è tra le più alte descritte in letteratura scientifica perché il fumo di tabacco spesso agisce come potenziatore dell'effetto delle sostanze stupefacenti. Tuttavia, si sottolinea che ancora oggi l'uso di tabacco passa spesso in secondo piano rispetto alle altre dipendenze che vengono trattate nei SerD; invece la dipendenza tabagica non andrebbe sottovalutata soprattutto in considerazione del ruolo centrale che la nicotina gioca nel condurre i cambiamenti neuroplastici che portano alla dipendenza, nonché del ruolo potenziante della nicotina sulle altre dipendenze (Kandel and Kandel, 2014). 

Prevedere percorsi antifumo dovrebbe rappresentare un indicatore di qualità delle cure nei SerD, soprattutto per il ruolo del fumo come cancello d'entrata per tutte le dipendenze patologiche. A tale proposito, nel biennio 2017/2018, il Centro Antifumo Quit con il sostegno del Dipartimento Dipendenze dell'ASL Caserta ha avviato dei progetti di prevenzione tabagismo con attività che oltre a sensibilizzare gli operatori sul tema del fumo di tabacco erano orientate a indirizzare i pazienti SerD in remissione al Centro Antifumo attraverso la compilazione online di una scheda motivazionale antitabacco: una sorta di intervento clinico minimo. Questo intervento monitorato per un paio d'anni è stato il trampolino di lancio per rendere tale modalità una prassi consolidata in tutti i Servizi afferenti al Dipartimento Dipendenze, proponendo la cessazione del fumo come fattore di protezione nei confronti della ricaduta.

Certamente si può fare di più e le modalità di approccio adottate dal Dipartimento Dipendenze dell’ASL Caserta andrebbero estese anche ai vari Centri di Recupero dove dovrebbero essere ripensati gli step e le modalità di disintossicazione, evitando di concedere sigarette secondo un obsoleto e purtroppo consolidato approccio consolatorio/compassionevole e dove il consumo di tabacco viene considerato ancora con eccessiva indulgenza o addirittura come una sorta di premio.

Guglielmo Lauro
(medico)


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