L’inizio del nuovo anno è il momento giusto per prendere impegni con sé stessi e cambiare abitudini e stili di vita. Ai primi posti della lista dei propositi per il nuovo anno vi è la decisione di smettere di fumare.
L’idea che il fumo di tabacco sia un problema risolvibile con la sola buona volontà rientra nell’immaginario della stragrande maggioranza dei fumatori, infatti, pressoché tutti provano a smettere di fumare da soli col risultato che nel 95-97% non ottengono alcun successo duraturo.
Quindi, uno dei più importanti interventi di sanità pubblica, ovvero la prevenzione delle patologie fumo-correlate, si trova ad essere affrontato nella maggior parte dei casi con la modalità più approssimativa e inefficace: la buona volontà. Peraltro, spesso il proposito di smettere di fumare, formulato a fine anno, non viene neanche messo in pratica all’inizio del nuovo anno e rimane un progetto per il futuro perché prevale uno stato di ambivalenza sintetizzabile in un: «Prima o poi smetterò di sicuro, ma non oggi!».
Dunque se da un lato i trattamenti farmacologici riescono a decuplicare le percentuali di successo, il problema viene più spesso affrontato in maniera scorretta se non rinviato a data da definire.
Certamente ci sono dei fumatori che sono in grado di smettere da soli o a seguito di un consiglio breve. Tuttavia una gran parte di essi ha una dipendenza medio-alta e necessita di un percorso di cessazione assistita (farmaci e/o sostegno psicologico). Per cui bisogna ricordare che esistono i Centri Antifumo i quali spesso rappresentano la struttura più indicata per intraprendere un percorso di cessazione.
Comunque un particolare e singolare pseudo ostacolo per coloro che decidono di iniziare il percorso di cessazione all’inizio nuovo anno è il Blue Monday, il "lunedì triste". Si tratta di un particolare giorno dell'anno, corrispondente al 3° lunedì del mese di gennaio, ritenuto essere il giorno più triste per la popolazione dell'emisfero boreale. Pertanto, nel periodo del Blue Monday può essere semplice desistere dal proposito della cessazione o non riuscire a mantenere l’astensione raggiunta nonostante l’impegno profuso nel percorso di cessazione. Però se si tiene duro il gioco è fatto, nel senso che con il passare del tempo il nuovo comportamento costa sempre meno fatica. A tale proposito si ricorda che le ricerche più accreditate rivelano che per creare una nuova abitudine occorrono in media 66 giorni. Superata questa soglia a gettare la spugna è solo il 4%.
Guglielmo Lauro
(medico)
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