Avanza la tecnologia degli additivi delle sigarette, si pubblicizzano modi di fumare più ricercati, spacciati come stilosi o di nicchia, con restyling esclusivi dei pacchetti, per cui le minacciose scritte bordate di nero passano in secondo piano. I nostri occhi oramai si sono abituati ai vari health warnings "il fumo uccide”, "il fumo nuoce a chi mi sta intorno", etc. ... insomma abbiamo sviluppato una “tolleranza” a queste scritte che oramai non ci fanno più effetto.
Peraltro, è stato appurato che le campagne anti-fumo, se troppo aggressive, rischiano di essere controproducenti. Ricerche recenti hanno evidenziato che l'uso d’immagini molto inquietanti concepite per spaventare e disgustare il fumatore in modo da indurlo a smettere, essendo particolarmente impressionanti, provocano una reazione di evitamento difensivo per cui il fumatore cercherà di non osservarle distogliendo l’attenzione da esse (Leshner G, Bolls P, Thomas E: Scare' em or disgust 'em: the effects of graphic health promotion messages. Department of Strategic Communication, School of Journalism, University of Missouri, Columbia, MO 65211, USA. leshnerg@missouri.edu. Health Commun. 2009 Jul;24(5):447-58).
Peraltro, è stato appurato che le campagne anti-fumo, se troppo aggressive, rischiano di essere controproducenti. Ricerche recenti hanno evidenziato che l'uso d’immagini molto inquietanti concepite per spaventare e disgustare il fumatore in modo da indurlo a smettere, essendo particolarmente impressionanti, provocano una reazione di evitamento difensivo per cui il fumatore cercherà di non osservarle distogliendo l’attenzione da esse (Leshner G, Bolls P, Thomas E: Scare' em or disgust 'em: the effects of graphic health promotion messages. Department of Strategic Communication, School of Journalism, University of Missouri, Columbia, MO 65211, USA. leshnerg@missouri.edu. Health Commun. 2009 Jul;24(5):447-58).
La Convenzione Quadro sul Controllo del Tabacco (FCTC) stabilisce che almeno il 30% della superficie dei pacchetti di sigarette debba essere occupata da una messa in guardia contro gli effetti nocivi del fumo; quindi alle strategie di marketing destinate alla vendita di sigarette non rimane che puntare alla superficie dedicata al naming e al brand con l’obiettivo di trasmettere al prodotto in qualche modo i desideri, le propensioni e le richieste del consumatore. Presto fatto!
Ecco che si uniscono i gusti del tabacco ai gusti sportivi con le sigarette "Napoli" i cui pacchetti ricordano le maglie della squadra di calcio, o si associano i gusti politici con le sigarette "Terre del Nord Padania" il cui pacchetto è di un bel verde Lega. Queste ultime sigarette sono attualmente disponibili solo nella provincia di Bergamo ma la “selezione dei migliori tabacchi della Val Padana” dal prossimo settembre sarà in commercio su tutto il territorio nazionale per cui non solo i “leghisti” accendendo una Padania postranno indurirsi la voce e le arterie, ma “il gusto unico e incorreggibile delle Terre del Nord” così come fascinosamente recita la confezione, sarà ahinoi disponibile su tutto il territorio nazionale.
Sembra che la pressione delle strategie di marketing relativamente ad un prodotto spazzatura alias droga legale come le sigarette trovi terreno fertile soprattutto in una società bombardata da spazzatura di ogni tipo: il cosiddetto junk food cibo spazzatura (fatto di patatine, merendine e piatti surgelati) che secondo recenti studi può provocare un effetto simile a quello delle droghe, lo spam o pubblicità spazzatura che invade fastidiosamente la nostra email, la perenne emergenza rifiuti con minidiscariche disseminate lungo i margini delle strade, l'incubo delle scorie nucleari da smaltire, la TV spazzatura che ci propina salotti televisivi con i vip del momento (un campionario di superficialità fra tronisti, veline, gieffini e figuranti vari), per non parlare dei reality con gente (della sottospecie di cui sopra) che litiga e si vende all’insegna della spettacolarizzazione.
È come una giostra costruita nel bel mezzo di un letamaio: chi sta a guardare si prende gli schizzi… schizzi di ignoranza, conformismo, maleducazione, indifferenza e via dicendo; così la sudditanza alle mode e la carenza di valori contraddistingue una società fondata sull’apparire piuttosto che sull’essere.
E i modi di essere degli anni Settanta e Ottanta saccheggiati a piene mani soprattutto nell’esplicita consuetudine al fumo di sigaretta aleggiano, come insopprimibile retaggio, nella società attuale tanto da ricordare i personaggi di disarmante insulsaggine tratti dal film Zoolander (2001, efficacissima e graffiante satira sul mondo di oggi) di cui si allega breve video.
Guglielmo Lauro
Fumo padano
RispondiEliminaCi sono state delle iniziative ad utilizzare sigarette con marchio regionale...
RispondiElimina[im]http://imageshack.us/a/img802/2729/sisula.jpg[/im]
ma poi diverse regioni avrebbero fatto ritirare il marchio ritenendo negativo e poco edificante l’accostamento con un prodotto così dannoso alla salute.
Ci hanno provato anche con una delle icone più stampate nel XX secolo... le sigarette del Che.
[im]http://imageshack.us/a/img41/7384/sigarettech.jpg[/im]
Comunque questo genere di sigarette sembrano non abbiano avuto molta fortuna e sia la "Sardegna" sia il "Che" sono scampate agli accendini degli inarrestabili fumatori!
Carlo Verdone “spegne” le sigarette ai protagonisti dei suoi film.
RispondiEliminaIl noto regista in qualità di membro del Comitato d'onore della Fondazione “Insieme contro il cancro” annuncia che non ci saranno più scene come quella di “Borotalco” in cui il protagonista aspira una sigaretta con evidente soddisfazione, o come in “Viaggi di nozze” con alcuni dei personaggi che accendono una “bionda” dopo l'altra.
Peccato non abbia mantenuto la promessa
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