I messaggi di prevenzione affinché siano efficaci devono utilizzare diverse strategie, ad es. devono essere di particolare impatto e/o devono avvalersi di personaggi noti (testimonial) affinché si abbia la giusta percezione dei rischi che si corrono con il fumo.
Per aiutare i fumatori a cambiare il loro comportamento bisogna, dunque, agire a più livelli attraverso l'attuazione di campagne di prevenzione specifiche. Le strategie di tali campagne cioè dovrebbero far riferimento ai cosiddetti target di comunicazione secondo criteri demografici (sesso, età, stato civile, figli), sociografici (classe sociale, titolo di studio, professione), condizioni di salute, etc. in modo da poter intervenire in maniera più precisa sulle varie tipologie di fumatori e potenziali fumatori.
Un esempio di messaggio antifumo molto efficace è rappresentato dal progetto fotografico dell'artista Mr.Dirns dal titolo "Il fumo uccide" che presenta delle fotografie di personaggi famosi che hanno perso la loro battaglia con il cancro per colpa del fumo. La forza comunicativa sta nelle immagini dei personaggi rovinate da sigarette lasciate accese sulle fotografie che dunque vanno osservate con la sensibilità di ciò che trasmettono.
Per creare una generazione di non fumatori bisogna promuovere una prevenzione nelle scuole coinvolgendo i giovani, anche in età preadolescenziale, con appropriate metodologie di comunicazione. È importante che tali interventi siano tempestivi, strutturati e continuativi al fine di modificare i comportamenti a rischio per la salute, tra i quali il fumo è considerato prioritario.
Inoltre, le strategie di comunicazione dovrebbero educare a rivolgersi ai servizi di disassuefazione che sono spesso sottoutilizzati.
Inoltre, le strategie di comunicazione dovrebbero educare a rivolgersi ai servizi di disassuefazione che sono spesso sottoutilizzati.
Guglielmo Lauro
(medico)
(medico)
Ma quelli nelle foto sono testimonial al negativo?
RispondiEliminaÈ pur vero che diverse persone vivono l'incapacità di riuscire a smettere di fumare o le frequenti ricadute in maniera frustrante come mancanza di fiducia in sé stesse, come sconfitta personale o addirittura come senso di inferiorità. I fumatori in trattamento non vanno distinti in buoni e cattivi a seconda della capacità o meno di riuscire a smettere di fumare. Un tentativo non riuscito non è un fallimento definitivo, ma va considerato un’esperienza. Personaggi di ieri estremamente brillanti come quelli sopra riportati nelle foto d'autore anche se hanno perso la loro battaglia con il fumo possono dare più forza a chi decide oggi di smettere di fumare. Insomma, sulle loro esperienze possiamo costruire le basi per il nostro successo.
RispondiEliminaSorprendente scoperta che una volta smesso di fumare i polmoni hanno la straordinaria capacità di riparare alcuni danni causati dal fumo.
RispondiEliminaI risultati di un recente studio dell’University College London (1) riporta che oltre 60 agenti cancerogeni nel fumo di sigaretta danneggiano e mutano direttamente il DNA aggiungendo in genere da 1.000 a 10.000 mutazioni per cellula. Tuttavia il suddetto studio ha riscontrato che se da un lato il fumo di tabacco aumenta il carico mutazionale, dall'altro lato smettere di fumare stimola la ricostruzione dell'epitelio bronchiale a partire da cellule mitoticamente quiescenti che hanno evitato la mutagenesi del tabacco.
1. Kenichi Yoshida, Kate H C Gowers, Henry Lee-Six, Deepak P Chandrasekharan, Tim Coorens, Elizabeth F Maughan, Kathryn Beal, Andrew Menzies, Fraser R Millar, Elizabeth Anderson, Sarah E Clarke, Adam Pennycuick, Ricky M Thakrar, Colin R Butler, Nobuyuki Kakiuchi, Tomonori Hirano, Robert E Hynds, Michael R Stratton, Iñigo Martincorena, Sam M Janes, Peter J Campbell: Tobacco Smoking and Somatic Mutations in Human Bronchial Epithelium. Nature. 2020 Feb;578(7794):266-272.