domenica 5 settembre 2021

05.09.2021 "smettere di fumare" ...chi cerca e chi non cerca!



Oramai tutti cercano su internet le risposte alle proprie domande. Sono milioni i fumatori che cercano online un aiuto per smettere di fumare e che chiedono come e dove smettere (1). Così tra una sigaretta e l’altra, su una tastiera non di rado sporca di cenere, digitano il loro intento di “smettere di fumare”, sperando di trovare una soluzione, l'uovo di Colombo e magari una magia.
Bisogna premettere che la ricerca di informazioni per smettere di fumare su Internet non è sinonimo di impegnarsi in un programma di trattamento per la cessazione; tuttavia i fumatori spesso inconsciamente cercano su internet motivazioni per smettere di fumare e, anche se già le conoscono, lo fanno perché magari leggendole possa scattare quella spinta ulteriore per passare all’azione e buttare la sigaretta per sempre. L’obiettivo della presenza online dei Centri Antifumo è soprattutto di fornire livelli più elevati di consapevolezza fornendo poi tutte le informazioni per ricevere assistenza nel percorso di cessazione tabagica.
Attraverso lo strumento del colosso di Mountain View, Google Trends, è possibile valutare l'interesse degli utenti nei vari settori e scoprire cosa ricercano. Ebbene, osservando quante volte viene ricercato su Google lo "smettere di fumare", in Italia si osserva una distribuzione che vede la Campania all'ultimo posto. 
Insomma la Campania, la regione con la maggiore produzione di tabacco in Italia, sembra che sia la meno interessata a cercare su internet come “smettere di fumare”.
Pur essendovi la disponibilità di diversi Centri Antifumo in Campania la partecipazione della popolazione locale sul tema della cessazione del fumo è abbastanza limitata o non sembra rientrare fra le sue priorità almeno per quanto riguarda le ricerche su Internet.
In Campania le ricerche online sono orientate maggiormente al calcio con un interesse preminente sulla parola "fantacalcio", e tale parola ha una percentuale di ricerca di gran lunga superiore rispetto a tutte le altre regioni italiane.

 

Dunque, una delle più potenti armi di distruzione di massa, il fumo, ha come rovescio della medaglia una delle più potenti armi di distrazione di massa, il fantacalcio!


1. Amanda L Graham, Michael S Amato: Twelve Million Smokers Look Online for Smoking Cessation Help Annually: Health Information National Trends Survey Data, 2005-2017. Nicotine Tob Res. 2019 Jan 4;21(2):249-252.
Guglielmo Lauro
(medico)

lunedì 16 agosto 2021

14.08.2021 La prima causa evitabile di emissioni di CO2: l'industria del tabacco!

Sebbene la prevalenza del fumo sia mediamente diminuita nei Paesi ad alto reddito, il consumo globale di sigarette continua ad aumentare, in gran parte a causa della crescente diffusione del fumo da parte dei giovani nei Paesi in via di sviluppo (1).

Gli effetti del fumo sulla salute sono ormai ben conosciuti, tuttavia gli impatti del tabacco sull'ambiente sono meno divulgati.
I processi di coltivazione, stagionatura, lavorazione, produzione e distribuzione del tabacco rappresentano una catena produttiva il cui impatto sull'ambiente è molto gravoso a partire dall'impoverimento del suolo. Infatti, le piante di tabacco assimilando quantità molto elevate di sostanze nutritive, impoveriscono notevolmente i terreni di coltivazione tanto che nei due anni successivi essi non possono essere riutilizzati, né per il tabacco che sarebbe di pessima qualità, né per grano o cereali. Quindi, per ottenere facilmente grandi e sistematiche coltivazioni di tabacco di qualità, si impiegano terreni preferibilmente vergini. 
Peraltro, confrontando l'impatto del tabacco rispetto ad altre colture è stato stimato che la produzione di una tonnellata di tabacco verde necessita di quasi 1300 mq di terreno agricolo, area che potrebbe consentire la produzione di circa 6 tonnellate di pomodori o quasi mezza tonnellata di grano in regioni adatte alla loro coltivazione. Discorso analogo vale per l'impatto idrico delle coltivazioni di tabacco: una tonnellata di tabacco necessita di circa 670 mc di acqua che è paragonabile a quella necessaria per ottenere una tonnellata di riso ed è da 5 a 8 volte maggiore di quella che occorrerebbe per una tonnellata di pomodori o di patate. Intanto, la coltivazione del tabacco si è ridotta nei Paesi ricchi ed è dislocata soprattutto in quelli più poveri, dove la fame e la sete sono spesso un problema grave. E per di più, vista la necessità di ottenere sempre nuovi terreni adatti alla coltivazione del tabacco, si calcola che ogni anno si abbattono circa 2 milioni e mezzo di ettari di foresta, cosa possibile sostanzialmente nei Paesi in via di sviluppo (Argentina, Brasile, Cina, India, Indonesia, Kyrgyzstan, Libano, Malawi e Zimbabwe) che sono sempre più sottoposti a sfruttamento. In altre parole, fumare sigarette significa letteralmente continuare a bruciare le risorse di questi Paesi e favorire lo sfruttamento del lavoro minorile (*).


Fig.: Libano del Sud (2012): madre e figli che sistemano le foglie di tabacco raccolte (infilzatura)


All'impoverimento del suolo, all'impatto idrico e alla deforestazione fa seguito l'uso di sostanze chimiche (pesticidi, fertilizzanti e antiparassitari) che vengono utilizzate in maniera massiva con pericolosi squilibri dell'ecosistema (aumento di zanzare, etc.) (**).
Come si è detto, la produzione del tabacco determina anche l'abbattimento di ettari ed ettari di foreste sia per coltivare su terreni vergini, sia per avere legna da ardere utilizzata nel processo di essiccazione delle foglie di tabacco. Detta deforestazione rappresenta un serio fattore responsabile dell'aumento di anidride carbonica (CO2) in atmosfera, essendovi da un lato la riduzione di "polmone verde" che assorbirà meno CO2, e dall'altro l'immissione in atmosfera di CO2 prodotta dalla combustione del legname nel processo di essiccazione delle foglie di tabacco (uno dei processi produttivi del tabacco meno sostenibili).
Peraltro, l'aumento di CO2 in atmosfera, a seguito delle attività antropiche, rende più spesse le foglie e le foglie ispessite dalla CO2 sequestrano meno carbonio atmosferico con conseguente compromissione della fotosintesi clorofilliana. Anche per questo motivo si riduce il rendimento del nostro "polmone verde".

Il consumo di sigarette e lo smaltimento delle stesse, anche se attraverso termovalorizzatori, comporta altra produzione di gas di serra (il cui componente principale è l'anidride carbonica). Tuttavia, se come avviene nella maggior parte dei casi, i mozziconi di sigaretta vengono dispersi nell'ambiente (a terra o nel water) si determinano gravi danni all'ecosistema principalmente a causa del materiale di cui è formato il filtro, l'acetato di cellulosa che richiede decenni per decomporsi, mentre le sostanze tossiche in esso contenute possono compromettere la capacità di crescita delle piante. Non meno importante è il problema degli incendi che spesso partono da un semplice mozzicone abbandonato e i risultati sono devastanti specie nei mesi estivi. Gli incendi, in effetti, contribuiscono alla liberazione in atmosfera di gas serra e di tante altre sostanze più o meno tossiche e cancerogene (particolato, idrocarburi complessi -compresi gli idrocarburi policiclici aromatici- e gas irritanti).
Comunque a prescindere dalla produzione di gas serra derivante da incendi causati da mozziconi di sigaretta, il rapporto dell'Imperial College di Londra presentato nel 2018 alla Conferenza sulla convenzione quadro dell'Oms per il Controllo del Tabacco (FCTC), attribuisce al settore del tabacco la responsabilità dell'emissione di oltre 80 milioni di tonnellate di CO2 equivalente all'anno, tra coltivazione, stagionatura, lavorazione e manifattura. La CO2 equivalente (CO2eq) rappresenta la misura che esprime l’impatto (in termini di riscaldamento globale) di tutti i gas serra equiparati alla CO2 secondo definite tabelle di conversione.
Dunque, se volessimo paragonare l'impatto ambientale della sigaretta in termini di emissioni di gas serra, si può affermare che fumare una sola sigaretta equivale ad emettere 14 grammi di CO2 equivalente (2). Pertanto, nell’arco di una vita intera, un fumatore che fuma 1 pacchetto di sigarette al giorno per 50 anni contribuisce ad emettere in atmosfera 5,1 tonnellate di CO2eq.
Nella seguente immagine si dà l'idea di quanto può essere ampia visivamente una tonnellata di CO2

Il patrimonio forestale va preservato con leggi rigorose perché non solo assorbe le emissioni di CO2 legate alle attività umane, ma costituisce una vera e propria riserva di carbonio, in quanto tale elemento è fissato nei tessuti vegetali (legno, foglie, etc.). 

Concretamente 1 mc di legno pesa mediamente 500 kg ed è composto per il 50% da carbonio (C) e quindi contiene 250 kg di C. Se il C viene convertito in CO2  (ossidato), da 1 kg di C derivano circa 3,67 kg di CO2. Per cui 250 kg di C generano 917 kg di CO2. In altre parole 1 mc di legno imprigiona 1 tonnellata di CO2 che verrebbe liberato in caso di combustione.

A questo punto possiamo renderci conto di quanto è importante preservare il nostro patrimonio forestale attraverso una coltivazione sostenibile, cioè rimuovendo alberi malati che imputridendo rilasciano CO2, evitando la deforestazione per far spazio a coltivazioni di tabacco, ma soprattutto contrastando gli incendi.
Il legno che viene utilizzato per materiali da costruzione deve essere immaginato come un serbatoio di CO2 che viene spostato dalla foresta nelle nostre case; per cui sarebbe auspicabile utilizzarlo il maggior tempo possibile come materiale e il più tardi possibile come fonte energetica e quindi come combustibile.
Tante solo le emissioni riducibili di CO2, poche sono quelle evitabili, prima fra tutte è quella associata al consumo di tabacco. 
Volendo ora prendere in considerazione solo i pazienti che ad oggi hanno smesso di fumare presso il Centro Antifumo Quit di Aversa (e quindi in circa 12 ann), si può dire che la loro cessazione in termini di sostenibilità ambientale corrisponderebbe al risparmio di circa 250 tonnellate di CO2eq pari ad un quantitativo di CO2eq prodotto da 166 auto a benzina in attività per un anno (con media annuale di 11400 km). Dunque, un motivo in più per smettere di fumare, una motivazione ecologica che può aiutare a contrastare il riscaldamento globale del pianeta!

1. Tobacco Control and Tobacco farming, Separating Myth from Reality. Edition: 1 Chapter: 6 Publisher: Anthem Press Editors: Wardie Leppan, Natacha Lecours, David Buckles - Sep. 2014.
2. Maria Zafeiridou, Nicholas S Hopkinson, and Nikolaos Voulvoulis: Cigarette Smoking: An Assessment of Tobacco’s Global Environmental Footprint Across Its Entire Supply Chain. Environ. Sci. Technol. 2018, 52, 15, 8087–8094.
Guglielmo Lauro
(medico)

vedi anche:

giovedì 29 luglio 2021

Personaggi famosi che ci lasciano …un "momento insegnabile"!


Il Momento Insegnabile, "Teachable Moment" (TM), è il momento di maggiore disponibilità al cambiamento dei nostri stili di vita. È un particolare momento associato ad una condizione di transizione della vita o ad un evento significativo che può motivare l'individuo ad adottare spontaneamente comportamenti volti alla riduzione di fattori di rischio. Il modello del TM parte dal presupposto comunemente accettato che alcuni eventi/stimolo (induttori dell’azione) possano incidere sulla decisione individuale di cambiare un comportamento. Ad es. subito dopo un ictus è più probabile che si ascoltino e si seguano le indicazioni dei professionisti della salute, tuttavia se passa del tempo, la recettività degli interventi che possono portare al cambiamento, si riduce drasticamente.
Quando si è sani e giovani ci si sente invulnerabili, ciò porta spesso a noncuranza e a disattendere norme basilari di prevenzione nei confronti di stili di vita scorretti. Il TM rappresenta un momento per riprogettare lo stile di vita rendendolo più salutare e evitando le condotte che ci mettono a rischio.
Applicato alla cessazione del fumo, il TM può rappresentare un potente contributo nell'attività di prevenzione (1), un intervento a basso costo e ad ampio impatto sulla popolazione; esso infatti, sfrutta delle finestre naturali in cui i soggetti sono più sensibili a riconsiderare le proprie credenze e il proprio comportamento.
Osserviamo quali sono gli eventi identificabili come TM e su cui è interessante soffermarci.
Innanzitutto consideriamo le visite cliniche. Sono sempre più spesso caratterizzate da qualche riferimento alla condizione di fumatore e alla necessità di smettere qualora non lo si abbia già fatto. D’altra parte tali consigli sono facilmente accettati e accolti nell’immediatezza di un evento patologico fumo-correlato. Tuttavia per evitare che tale TM un abbia un impatto limitato nel tempo è importante che vengano riproposti nel tempo nella giusta maniera, consigliando ad esempio programmi di screening soprattutto in virtù di un certo loro potere di promuovere una svolta salutista e sostenerla. A tale proposito, va segnalato che le attuali linee guida per i forti fumatori di età superiore ai 50 anni indicano la prescrizione di TC toracica a basso dosaggio come programma di screening; è un esame veloce (< 10 secondi), con bassa esposizione alle radiazioni (<1mSv, dose efficace simile a quella di una mammografia bilaterale) e senza mezzo di contrasto, che permette di identificare noduli polmonari di piccole dimensioni (nell'ordine dei millimetri) e intervenire con chirurgia o terapia mirata in una fase iniziale di un eventuale tumore (2).
Una diagnosi di malattia fumo-correlata come il cancro, può rappresentare un chiaro TM per smettere di fumare (3) soprattutto in relazione alla preoccupazione per l'evoluzione della malattia. Tuttavia, una storia soggettiva di cancro non sembra associata ad una fattiva intenzione di smettere definitivamente di fumare (4). Tale incoerenza è verosimilmente in relazione all'umore depresso di coloro che hanno ricevuto una diagnosi oncologica e per i quali dovrebbero essere previsti interventi intensivi di cessazione tabagica con gestione dell'umore (5).
Un’ospedalizzazione può costituire un valido TM. Un ricovero in una struttura sanitaria implica sempre una certa preoccupazione per la propria salute oltre ad esserci sempre un certo condizionamento determinato del divieto di fumo nei giorni di ricovero (6, 7). Però poi valgono le stesse considerazioni sopra menzionate sul comportamento incoerente del fumatore.
La gravidanza in una fumatrice rappresenta un periodo delicato in cui vi spesso emerge naturalmente una forte motivazione della madre a proteggere il benessere del nascituro e quindi un TM su cui grava anche una certa pressione sociale (8, 9).
La diagnosi di malattia fumo-correlata di familiari o persone significative (personaggi famosi) costituisce una sorta di esperienza vicaria di pericolo che aumenta la propria percezione di rischio e quindi rappresenta un TM spesso particolarmente efficace. La recente scomparsa di un personaggio famoso e amato come Raffaella Carrà che ha perso la sua battaglia con il tumore al polmone a causa del fumo, costituisce senza dubbio un momento insegnabile di grande forza ...un momento per riprogettare il proprio stile di vita facendo onore alla memoria di una persona dello spettacolo con capacità di entrare, attraverso il piccolo schermo, nelle case degli italiani con la familiarità di un’amica e con uno stile apprezzato da tutti.

Un elenco di personaggi famosi che ci lasciano …un momento insegnabile, è qui!
Le care memorie di questi personaggi ci fanno comprendere quanto sia importante e appagante prendersi cura della nostra salute e come il loro ricordo sia un momento insegnabile per tutti.
 
1. Gabriella E Puleo, Tia Borger, William R Bowling, Jessica L Burris: The State of the Science on Cancer Diagnosis as a "Teachable Moment" for Smoking Cessation: A Scoping Review. Nicotine Tob Res. 2021 Jul 2;ntab139.
2. Dana Moldovanu, Harry J de Koning, Carlijn M van der Aalst: Lung cancer screening and smoking cessation efforts. Transl Lung Cancer Res. 2021 Feb;10(2):1099-1109.
3. Chia-Chen Yang, Chien-Ying Liu, Kwua-Yun Wang, Yun-Kuang Chang, Fur-Hsing Wen, Yu-Chin Lee, Mei-Ling Chen: Trajectory of smoking behaviour during the first 6 months after diagnosis of lung cancer: A study from Taiwan. J Adv Nurs. 2021 May;77(5):2363-2373.
4. Freda Patterson, E Paul Wileyto, Jay Segal, Jane Kurz, Karen Glanz, Alexandra Hanlon: Intention to quit smoking: role of personal and family member cancer diagnosis. Health Educ Res. 2010 Oct;25(5):792-802.
5. Rashelle B Hayes, Shira Dunsiger, Belinda Borrelli: The influence of quality of life and depressed mood on smoking cessation among medically ill smokers. J Behav Med. 2010 Jun;33(3):209-18.
6. Yingke He, Monica Tan, Michelle Shi, Xiu Ling Jacqueline Sim, Elaine Lum, Sungwon Yoon, Hairil Rizal Abdullah: Smoking Characteristics and Readiness-to-Quit Status Among Smokers Attending Preoperative Assessment Clinic - A Prospective Cohort Study. Risk Manag Healthc Policy. 2021 Jun 14;14:2483-2490.
7. Ki Young Son: Hospitalization as a teachable moment for cigarette smoking cessation. Korean J Fam Med. 2015 Mar;36(2):44-5.
8. Lisa Szatkowski, Luis Reeves Vaz, Linda Fiaschi, Laila Tata, Tim Coleman: Trends in prescribing of nicotine replacement therapy to pregnant women in primary care in England. Nicotine Tob Res. 2021 Mar 5;ntab037.
9. Nicola Heslehurst, Louise Hayes, Daniel Jones, James Newham, Joan Olajide, Louise McLeman, Catherine McParlin, Caroline de Brun, Liane Azevedo: The effectiveness of smoking cessation, alcohol reduction, diet and physical activity interventions in changing behaviours during pregnancy: A systematic review of systematic reviews. PLoS One. 2020 May 29;15(5):e0232774.
Guglielmo Lauro
(medico)

lunedì 7 giugno 2021

07.06.2021 Tourette’s Syndrome Awareness Day: il ruolo del fumo di tabacco

La sindrome di Gilles de la Tourette (più semplicemente disturbo di Tourette) è un disordine neurologico che esordisce nell'infanzia scomparendo spesso durante l'adolescenza, caratterizzata dalla presenza di tic motori e fonatori, incostanti, talvolta fugaci e altre volte cronici; la gravità dei tic può variare da estremamente lievi a invalidanti. Anomalie genetiche sono state identificate in meno dell'1% dei pazienti e la modalità di trasmissione rimane incerta. In effetti tic vocali e motori sono solo la punta dell’iceberg; infatti, spesso vi sono condizioni concomitanti in gran parte ignorate e sottodiagnosticate che a volte possono essere più disabilitanti e che potenzialmente possono innescare i tic stessi (vedi immagine). La disregolazione di vari neurotrasmettitori come dopamina e serotonina che spesso si riscontra nei soggetti con disturbo di Tourette può essere alla base di comportamenti dipendenti specialmente per il fumo di cannabis.

Il fumo materno di tabacco rappresenta un forte fattore di rischio per la sindrome di Tourette (1, 2, 3, 4) e per una maggiore gravità dei sintomi di tale sindrome (4, 5) incrementando il rischio di circa il 35% oltre che di sindrome di Tourette anche di disturbo cronico da tic (6). Infatti, studi più recenti hanno associato al fumo materno un alterato sviluppo cerebrale capace di determinare non solo la sindrome di Tourette, ma anche il disturbo cronico da tic (7). In molti pazienti con Sindrome di Tourette emergono alcune comorbilità in associazione al fumo materno, come la sindrome da deficit di attenzione e iperattività (ADHD) e il disturbo ossessivo compulsivo (OCD) (5, 7, 8, 9). Il fumo in gravidanza è responsabile di alterazioni dei circuiti cerebrali dopaminergici del nascituro, verosimilmente a seguito di deficit di connettività fra talamo, gangli della base e corteccia prefrontale; livelli alterati di dopamina riducono la connettività tra queste aree cerebrali.

I tic del disturbo di Tourette sono di due tipi: quelli involontari e quelli che sono preceduti da degli impulsi premonitori che vengono percepiti come un bisogno di muoversi, come un prurito che devi assolutamente grattare. Su questi ultimi si può innestare facilmente la gestualità legata al fumo di sigaretta con la quale, non di rado si cerca di controllare i tic spostando l'attenzione sulle manovre per accendersi la sigaretta, sul fumo che esce dalla bocca e dal naso. Per cui alcuni soggetti affetti da Tourette possono sfruttare il fumo di tabacco come strumento di soppressione e/o di mascheramento dei tic; peraltro, sono riportati dei casi clinici in cui pazienti riferiscono che i loro tic migliorano dopo l'uso di cannabis. Tuttavia la limitata ricerca disponibile, non consente attualmente di trarre conclusioni sull'efficacia e sulla sicurezza dei trattamenti a base di cannabinoidi (10). I tic fonatori persistenti del disturbo di Tourette portano ad un abuso cronico delle corde vocali che richiedono un approfondimento diagnostico specie in presenza di una raucedine e soprattutto se trattasi di soggetto fumatore (11). Di tic non si muore, di fumo sì!

1. Zhang HY, Liu CY, Wang YQ: [Risk factors for Tourette syndrome]. Zhongguo Dang Dai Er Ke Za Zhi. 2012 Jun;14(6):426-30.
2. Pringsheim T, Sandor P, Lang A, Shah P, O'Connor P: Prenatal and perinatal morbidity in children with Tourette syndrome and attention-deficit hyperactivity disorder. J Dev Behav Pediatr. 2009 Apr;30(2):115-21.
3. Cui YH, Zheng Y: [Multiplicity analysis on the risk factors of patients with Tourette syndrome to develop the comorbidity of attention-deficit hyperactivity disorder]. Zhonghua Er Ke Za Zhi. 2010 May;48(5):342-5.
4. Hoekstra PJ, Dietrich A, Edwards MJ, Elamin I, Martino D: Environmental factors in Tourette syndrome. Neurosci Biobehav Rev. 2013 Jul;37(6):1040-9.
5. Mathews CA, Bimson B, Lowe TL, Herrera LD, Budman CL, Erenberg G, Naarden A, Bruun RD, Freimer NB, Reus VI: Association between maternal smoking and increased symptom severity in Tourette's syndrome. Am J Psychiatry. 2006 Jun;163(6):1066-73.
6. Erfan Ayubi, Kamyar Mansori, Amin Doosti-Irani: Effect of maternal smoking during pregnancy on Tourette syndrome and chronic tic disorders among offspring: a systematic review and meta-analysis. Obstet Gynecol Sci. 2021 Jan;64(1):1-12.
7. Browne HA, Modabbernia A, Buxbaum JD, Hansen SN, Schendel DE, Parner ET, Reichenberg A, Grice DE: Prenatal Maternal Smoking and Increased Risk for Tourette Syndrome and Chronic Tic Disorders. J Am Acad Child Adolesc Psychiatry. 2016 Sep;55(9):784-91.
8. Chao TK, Hu J, Pringsheim T: Prenatal risk factors for Tourette Syndrome: a systematic review. BMC Pregnancy Childbirth. 2014 Jan 30;14:53.
9. Motlagh MG, Katsovich L, Thompson N, Lin H, Kim YS, Scahill L, Lombroso PJ, King RA, Peterson BS, Leckman JF: Severe psychosocial stress and heavy cigarette smoking during pregnancy: an examination of the pre- and perinatal risk factors associated with ADHD and Tourette syndrome. Eur Child Adolesc Psychiatry. 2010 Oct;19(10):755-64.
10. Artukoglu BB, Bloch MH: The Potential of Cannabinoid-Based Treatments in Tourette Syndrome. CNS Drugs. 2019 May;33(5):417-430.
11. Martin Kronenbuerger, Patrizia Belenghi, Justus Ilgner, Jessica Freiherr, Thomas Hummel, Irene Neuner: Olfactory functioning in adults with Tourette syndrome. PLoS ONE 2018, 13(6): e0197598.
Guglielmo Lauro
(medico)

La mia fedele compagna (Front of the Class: How Tourette Syndrome Made Me the Teacher I Never Had)
Film girato nel 2008 ispirato  alla storia vera di Brad Cohen che, nonostante gli sia stata diagnosticata, in giovane età, la sindrome di Tourette, è riuscito, contro ogni pregiudizio, a coronare il suo sogno: diventare un insegnante.

Da bambino, Brad Cohen scopre grazie all'interessamento della madre di essere affetto dalla sindrome di Tourette. Deriso dai compagni di classe e mal tollerato da maestri e professori che lo reputano elemento di disturbo durante lo svolgimento delle lezioni, Brad comincia ad odiare il mondo della scuola fino all'incontro con un preside capace di fargli cambiare idea e approccio, tanto da far nascere in lui il desiderio di divenire un insegnante. Una volta adulto, non sarà però facile scontrarsi con l'ottusità di coloro che lo rifiuteranno in ben ventiquattro differenti scuole, negandogli la possibilità di dimostrare le sue capacità di insegnamento. 

lunedì 31 maggio 2021

31.05.2021 World No Tobacco Day 2021: "Impegnati a smettere!"



Il 31 maggio 2021 si celebra la Giornata Mondiale Senza Tabacco. Per quest’anno l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha scelto come tema “Commit to Quit”, ovvero "Impegnati a smettere!". Impegno che è stato largamente disatteso in epoca di pandemia COVID-19 la quale ha visto, con i vari lockdown, la paralisi di parecchie attività comprese quelle sanitarie, centri antifumo in primis.
Quindi nel 2021 ci si è trovati dinanzi ad una situazione tabagica che in Italia è apparsa notevolmente peggiorata, con un incremento di circa 1 milione e 200 mila fumatori rispetto al precedente anno. Detto incremento è stato preminente nelle donne che hanno fatto registrare una prevalenza pari al 26,7%, addirittura superiore a quella degli uomini che è stata del 25,6%. Insomma, un numero di 11,3 milioni di fumatori che corrisponde al 26,2% della popolazione italiana.
Peraltro, si conferma il costante incremento dei consumi dei nuovi prodotti del tabacco (sigarette a tabacco riscaldato e sigarette elettroniche) per i quali gli esperti del settore ribadiscono che si tratta pur sempre di prodotti che contribuiscono all'iniziazione e alla ricaduta nel consumo di sigarette tradizionali e ostacolano la cessazione.
A tale proposito bisogna fare attenzione a non cadere nella trappola dell'industria dei nuovi prodotti del tabacco che fa appello ad una presunta "riduzione del danno", invece si tratta di una tattica manipolativa che, in modo ingannevole e alimentando la disinformazione, mette a rischio le vere iniziative di assistenza alla cessazione del tabacco.
Nel nostro Paese la necessaria lotta alla pandemia COVID-19 ha oscurato l’emergenza sanitaria del tabagismo le cui caratteristiche pandemiche, almeno in termini di decessi, non solo sono di maggiore entità rispetto a quelle da Sars-CoV-2, ma riguardano un arco temporale enormemente più esteso (praticamente la pandemia da fumo di tabacco dura ininterrottamente da ben oltre mezzo secolo).
Certamente nel 2020 si è registrata un’eccedenza di morti, ma una grossa percentuale di esse è relativa cause non COVID. Cioè se confrontiamo i dati ISTAT relativi alla mortalità del 2020 rispetto a quella dei 5 anni precedenti si osserva un eccesso di mortalità del 21% che concretamente corrispondono a 108178 decessi e su un cospicuo numero di questi hanno avuto senza dubbio un ruolo i ritardi e la cancellazione delle prestazioni medico-chirurgiche; molti ambulatori hanno avuto una sospensione di attività, reparti chiusi e riconvertiti. Ora si inizia ad assistere ad un incremento di una categoria di pazienti che si rivolgono al centro antifumo costituita da persone che vengono non tanto perché vogliono smettere, ma perché devono smettere, perché per motivi di salute hanno ricevuto l’obbligo di smettere o quanto meno è stata loro vivamente consigliata una cessazione del fumo definitiva e completa. Non di rado queste persone hanno accumulato un carico emotivo e di stress tale da rendere particolarmente problematica la cessazione.
Ora osserviamo l'immagine di apertura del post. A sinistra c’è la pubblicità della Màrlboro nel 1962 quando tutto il mondo “beatamente” fumava soddisfatto, a destra nel 2020 il mondo è più “consapevole” di ciò che può danneggiarci e l’imperativo sociale è “proteggersi”. Poi soffermiamoci a pensare: Siamo stati davvero soddisfatti? Ci stiamo davvero proteggendo? Qual è l'illusione più ingannevole, riscuotere il favore dei fumatori o disinteressarsi completamente del fumo come se non esistesse?
Siamo di fronte ad uno dei più evidenti conflitti di interessi di Stato, il quale produce e specula su qualcosa che danneggia gravemente la salute. Indubbiamente si tratta di un conflitto di interessi di dimensioni planetarie che tutti i governi dovrebbero impegnarsi ad affrontare e risolvere nell'interesse della salute di tutti. 
Guglielmo Lauro
(medico)